Profumo di semplicità è sbarcato a Venezia. Tra la fine di un afoso Agosto e questi primi uggiosi giorni di settembre, ho passato le mie piccole vacanze in una delle tante bellezze d'Italia - la nostra Italia bella sia al nord che al centro ed al sud, ci tengo a precisarlo - luogo che ho reso, parecchi anni fa, una delle tappe del mio indimenticabile viaggio di nozze. Venezia sarà cambiata un po' da allora, ma non troppo: l'atmosfera è inconfondibile, fa barcollare i cuori, l'animo sospira dolcemente nel viverci dentro. Devo ammettere che la mia vacanza sembrava cominciare maluccio, cari lettori. In primis il caso Windjet, di cui la maggior parte di voi saprà qualcosa. Non vi dico le corse in aeroporto, la preoccupazione, l'ansia di un nuovo biglietto da rifare, il fiato mozzato dall'eventualità di avere problemi e di non poter partire affatto. Nonostante ciò, sono riuscita ad adeguarmi alla situazione e mi sono data da fare, facendo i passi giusti e ottenendo il mio biglietto. Lasciando stare le polemiche, vi annuncio l'altro dato - catastrofico, no? - che ha tentato di rovinare - prima ancora che io l'avessi cominciate - le mie adorate vacanze. Pochi giorni prima della partenza un telegiornale qualunque urla a squarciagola: "Arriva Poppea". Pensai a qualche showgirl innovativa, conoscitrice di storia latina (penso sia leggermente impossibile), spuntata dal nulla come di solito accade in questi casi. E invece no. Poppea è una nuova perturbazione, portatrice di pioggia. Fortunatamente neanche Poppea (chiamiamola stupidamente come vogliamo, ecco, seguendo la mania americana per i nomi agli uragani omicidi) ha fermato la mia speranza di un viaggio di piacere e meravigliosa visione.
All'acqua ci si abitua presto. Il fruscio del suo passaggio penetra lentamente nelle orecchie e non va più via. La musica di Venezia, i suoni che provengono dalle vie, mescolati alle parole dei gondolieri, agli accenti di una città piena zeppa e mai deludente, risuona sempre, anche quando si va via. Le piazze, i ponti, i vicoli, i portici. Tutto attrae l'occhio e lo stupisce. Tale bellezza non si ignora e pretende il nostro sorriso, i nostri occhi spalancati, l'obiettivo della macchina fotografica e dell'anima.
Ho trovato un tempo inclemente solo all'arrivo. Scesa dal battello naturalmente traballante (per fortuna ho scoperto di non soffrire il mal di mare), appena ho messo piede sulla terra ferma, è sceso, in pochi secondi, il diluvio universale, apposta per me. L'ombrello ha salvato me e la mia valigia, la cartina si è bagnata un po' ma ho raggiunto comunque l'albergo, anche se abbastanza provata. Devo dire che, durante il resto del viaggio, il sole si è fatto vedere, solo qualche nuvoletta scura ha rattristato il cielo ogni tanto, mentre mi trovavo intenta ad assaporare lo splendore di monumenti quali la Basilica di San Marco, una mastodontica bellezza.
A questo proposito, trovandomi in questa piazza famosissima e parecchio grande, colma di turisti incantati quanto me, ho fatto la conoscenza di qualche essere non propriamente identificato. Volete sapere chi è?
L'U.F.O in questione è un pennuto, signori. Avevo sentito alla televisione la notizia della presenza di piccioni colorati, non so neanche bene per quale motivo, c'entrava un artista e dei croccantini ai pigmenti a tavolozza? Fatto sta che io li ho veduti ed erano molto simpatici: questo esemplare ha assunto una colorazione particolarissima e si atteggiava cercando l'obiettivo. L'ho immortalato in posa. Non è un attore nato, ma si sta abituando a pavoneggiarsi.
Il molo e le gondole, i pali di legno e lo sfondo di case lontane, riflessi in uno specchio di acqua lucente che fa battere il cuore e respirare un profumo diverso. Questo è forse il ricordo più bello che mi rimarrà di questo viaggio. Adoro quest'ultima foto, non sono bravissima con la fotocamera in mano (eppure faccio progressi, spero ne siate contenti) ma vi assicuro che a Venezia non serve essere un artista professionale - l'arte di ogni dettaglio sporca le mani e le pupille, si cattura in un attimo e la sua meraviglia non scappa via mai più. Mai più si dimentica una città come questa.
Affascinata e felice, non mi sono fermata solo a Venezia ed al centro storico. Su un battello ho raggiunto Murano, il tutto su una nuvola di fortuna. Due turisti, forse americani, mi hanno regalato dei biglietti per l'isola che a loro non servivano, poiché diretti all'Aeroporto Marco Polo. In un pomeriggio soleggiato, contenta del regalo improvviso che mi ha lasciato incerta ma soddisfatta, ho girovagato per le lunghe strade di Murano, ammirando la raffinatezza di creazioni artistiche eccezionali (dai prezzi esorbitanti, c'è da dirlo ovviamente). Questa foto ve la mostro fieramente, è una vetrina di un negozio classicheggiante, il più bello che ho veduto. La proprietaria mi ha permesso di regalarvi visivamente questi capolavori, è stata molto gentile. Forse solo un elemento di Murano mi ha lasciata delusa. Quando ci andai tempo fa le dimostrazioni dei mastri vetrai erano assolutamente gratuite. Tutti accorrevano a vedere ed affascinati comperavano souvenir. Adesso si chiede di pagare espressamente per vedere. C'è crisi, ma non credo che questo comportamento approfittatore invogli la gente a fare acquisti. Tuttavia questa è la mia opinione.
Nella terza foto vedete una gondola riccamente costruita, nella seconda il Ponte Rialto, uno spettacolo, nella prima ... Ehm, nella prima ci sono io che da un ponticello guardo l'orizzonte, ecco. Sono una persona molto riservata, non amo mettermi al centro dell'attenzione - nonostante io abbia un blog, ve lo assicuro - però volevo che mi scorgeste almeno un po', per una volta (ma non troppo, mi raccomando!). Adesso passiamo ad un altro luogo magnificente, ve lo mostro subito.
Il Gran Teatro La Fenice è d'una ricchezza impressionante. Io ho potuto sedervi, in galleria, per una serata intera. Mi sono goduta lo spettacolo ed ogni tanto gettavo occhiate sbalordite ai lampadari, al soffitto, ai palchi illuminati. Ho tentato di scattare questa foto alla meglio ed ho ottenuto un decente risultato.
Ora è il momento di parlare dal punto di vista gastronomico. I prezzi non li ho trovati lievitati come molti osano dire, la qualità (sapendo scegliere) mi è stata invece senza dubbio confermata. In un ristorantino niente male ho potuto gustare, tra le varie cose, dei cannelloni con ricotta e spinaci d'una morbidezza e squisitezza ineffabili ed anche un piatto di penne con gamberi, salmone e granchio. Inutile dire che erano deliziose. Ho portato a casa anche qualche dolcetto: ho notato che i veneziani usano molto i canditi, le nocciole (ho visto torroni invidiabili) e la frutta fresca. Di meringate e macarons ne fanno di tutti i tipi, cari lettori. Le pasticcerie che ho incontrato durante il mio percorso non mi hanno lasciato delusione, bensì l'acquolina in bocca.
Ed ecco a voi i souvenir che avevo promesso avrei portato. In ordine di apparizione sono: una tazza particolarissima con il Campanile di Piazza San Marco al posto del manico; delle Farfalle ai sei sapori, alla veneziana; una ghiottoneria unica che mi ha lasciata spiazzata ed incantata, ossia il Riso arborio al nero di seppia. Per ultimo ma non meno importante (è stato il più costoso quindi non potrebbe essere diversamente) un soprammobile a forma di uccellino (sarà un passerotto?) rigorosamente in vetro di Murano, dai colori leggeri, delicatissimi come il materiale con cui è stato abilmente creato.
Ho trascorso giornate piacevoli in una città che intinge con inchiostro indelebile il suo nome nella esistenza di ognuno. Di notte Venezia si svuota pian piano e perde i suoi colori, l'azzurro si spegne e diventano deserti i ponti. A mezzanotte la città si svuota per poi riprendere la sua furia affascinante - cascata di voci e colori e suoni e profumi - il mattino dopo. Ecco, ho terminato questo mio resoconto: domani si riparte con un autunno che la finestra mi mostra molto vicino. Buona lettura e visione. In questi giorni tornerò con le mie ricettine, siate pazienti.
Che bella vacanza e che bel post!! Il modo in cui hai descritto questa città meravigliosa e le tue splendide foto, mi hanno fatto venire una gran voglia di ritornarci...grazie!!
RispondiEliminaA presto!
Sì, è stata davvero una bella vacanza :) Ringrazio te, Alessia, che sei sempre la benvenuta qui, ci tengo tanto!
RispondiEliminaUn abbraccio!