venerdì 30 novembre 2012

Bacon rollè di lonza con spinaci, patate e purè al rosmarino



Conto alla rovescia per l'inizio ufficiale allo "scoperchiamento" di molteplici scatoloni pieni del profumo del Natale passato. Li ho già in bella mostra, non potete immaginare quanto io mi stia trattenendo! Non vedo l'ora di addobbare il mio albero e, attorniata da questa atmosfera magica ed ineguagliabile, preparare il cenone. Eh, sì, molto probabilmente anche quest'anno sarà mio compito occuparmene (e già mi brillano gli occhi!). A pensarci bene, questo è il primo Natale da quando ho il blog, ciò mi rende molto contenta ed entusiasta. Avremo naturalmente tempo e circostanze per trattare benissimo il tema natalizio. Oggi, però, possiamo fare un primo "assaggio", vi va? Vi presento questa sera un secondo piatto di mia umilissima invenzione, portata forte delle mie cene natalizie. Di solito piace a tutti: è croccante (grazie alla pancetta), è morbido (grazie alla lonza, delicatissima), si scioglie in bocca (grazie agli spinaci e alla patate). Ha anche un suo sapore appetitoso e piccante, quel poco che basta per dare una spinta in più e per far arrossire bonariamente le guance. Ho deciso di accompagnarlo con un semplice ma inusuale purè, aromatizzato al rosmarino, una spezia usata anche nella carne, che dona un'aroma buonissimo a tutta la pietanza.


Ingredienti
Per il rollè
- 600 gr di lonza a fette
- 160 gr di pancetta tesa a fette
- 120 gr di scamorza affumicata a fette
- 1 mazzetto di spinaci freschi
- 4 patate di media grossezza
- 3 cucchiai di parmigiano grattuggiato
- peperoncino q.b.
- rosmarino tenero q.b.
- alloro q.b.
- sale q.b.
- olio evo q.b.
Per il purè
- 800 gr di patate
- 80 gr di burro
- latte q.b.
- sale q.b.
- rosmarino tenero q.b.


Preparazione. Bollite le patate in acqua salata, sbucciatele, schiacciatele e unite parmigiano, peperoncino e rosmarino spezzettati finemente. Mettete allora da parte questo composto.Tagliate un foglio di carta forno di una grandezza esauriente. Al centro allineate le strisce di pancetta, mettendole a scalare, creando con queste un rettangolo. Su queste adagiate, sempre a scalare, le fette di lonza, seguendo la forma precedente. Sopra adagiate gli spinaci lavati e asciutti, coprendo tutta la superficie. Fate lo stesso con le fette di scamorza e con il composto di patate che già avete preparato. Arrotolate il vostro rollè, ponete sopra due rametti di rosmarino, una foglia d'alloro, cospargete con un pizzico di sale, irrorate con un filino d'olio extravergine d'oliva, e chiudetelo con la carta forno formando una caramella, legando i due lati e usando lo spago per sigillare meglio la parte centrale. Infornate a 180° per un'ora circa (io ho posto il rollè in una teglia da plumcake, in modo tale da non fargli perdere mai la sua forma e tenerlo ben fermo). Nel frattempo preparate il purè. Bollite in acqua salata le patate per circa venti minuti (ma verificate la cottura con uno stecchino di legno). Scolate le patate, sbucciatele, schiacciatele con lo schiacciapatate, mettetele in una pentola e aggiungete latte bollente, abbastanza da avere un purè non troppo liquido. Mescolate in continuazione, aggiustate di sale. Infine aggiungete il vostro burro, fatelo sciogliere. Una volta tolto dal fuoco il purè, arricchitelo con il rosmarino tenero tagliuzzato finemente. Tirate fuori dal forno il vostro rollè, tagliatelo a fette e servitelo col purè caldo. Bon appetit.

Con questa ricetta partecipo al Contest: Il forno delle feste


sabato 24 novembre 2012

Muffins alla mela



Sabato pomeriggio. Niente di interessante in televisione; fantastica giornata autunnale fuori dalla finestra; stomaco brontolante; qualche mela reduce da ricette precedenti; dolcissimi pirottini da muffins. Che fare? Ma certamente! Muffins Mania! Allora mi sono messa a fare un impasto dolcioso per divertirmi un po'. Una manciata di pinoli e via, tutti in forno. Dopo il successo in famiglia dell'(in)solita crostata di mele, eccomi di nuovo al lavoro con questo frutto memorabile. Sono dei muffins semplicissimi, niente di straordinario, però mi assicurano che tirano su il morale.






Ingredienti
- 180 gr di farina 00
- 20 gr di farina di mandorle
- 2 uova
- 1 mela
- 200 gr di panna
- 180 gr di zucchero di canna
- 2 cucchiaini di lievito per dolci
- burro q.b.
- pinoli q.b.

Preparazione. Tagliate la mela a fettine e spolverizzatela con un cucchiaio di zucchero ed uno di farina. In una ciotola sbattete le uova e aggiungete la panna, lo zucchero, la farina, il lievito. Mescolate bene il tutto. Infine aggiungete le fettine di mela finissime. Imburrate e infarinate i pirottini, riempiteli col composto (fino ai 3/4). Guarnite con i pinoli e infornate a 180° per circa venti minuti. Sfornateli, lasciateli raffreddare e spolverizzate con zucchero a velo, se volete. Bon appetit. 

giovedì 22 novembre 2012

Bocconcini di riso e zucca su vellutata arancio



Ormai sono entrata pienamente nel clima autunnale e questo piatto ha il sapore della leggerezza di questo periodo dell'anno. Il sole tramonta prestissimo (già alle 17.00 sembra notte!), un venticello spira, a volte qualche pioggerella improvvisa picchietta contro le finestre. In quest'atmosfera non c'è niente di meglio di una vellutata calda, leggera e limpida, col colore di quel tramonto precoce che giunge ogni pomeriggio, come letto per piccoli bocconcini di riso alla zucca. Notate nella foto anche una mia zucca adorabile, che viene naturalmente dal mio orto variopinto e sempre aggiornato. Alors, vediamo come immergerci in questa semplicità che scalda una bella serata. Come questa.

Ingredienti
Per i bocconcini
- 200 gr di riso arborio
- brodo vegetale
- 1 fettina di zucca
- burro q.b.
- olio evo q.b.
- olio per frittura q.b.
- pangrattato q.b.
- 100 gr di provola 
- sale q.b.
Per la vellutata
- 300 gr di zucca
- 2 patate medie
- 1/2 cipollotto
- 1 rametto di rosmarino 
- peperoncino rosso q.b.
- olio evo q.b.
- sale q.b.


Preparazione. Innanzitutto occupatevi della preparazione di un buon risotto alla zucca. Tostate in un tegame il riso con un po' d'olio d'oliva. Aggiungete la zucca, tagliata finemente. Man mano versate il brodo vegetale, aggiustate di sale. Mescolate continuamente per circa quindici minuti. Appena il riso è ben cotto e compatto, spegnete il fornello, aggiungete una noce di burro. Lasciatelo raffreddare. Nel frattempo in un altro tegame soffriggete con un filo d'olio d'oliva il cipollotto, le patate e la zucca tagliate a pezzettoni. Aggiungete un pizzico di peperoncino, poi mezzo bicchiere d'acqua. Cuocete bene le vostre verdure a fuoco moderato, mescolando ogni tanto. Cinque minuti prima della fine della cottura aggiustate di sale e aggiungete un piccolo rametto fresco e tenero di rosmarino. Togliete allora il tegame dal fuoco e, dopo qualche minuto, usate il frullatore ad immersione per ottenere una vellutata omogenea e profumata. Il vostro risotto si sarà raffreddato, perciò unite a questo piccolissimi pezzetti di provola. Con le mani formate dei bocconcini grandi quanto una noce. Passateli nel pangrattato e friggeteli in olio abbondante (io uso olio evo oppure quello di arachidi). Appena sono pronti serviteli accanto alla vellutata calda. Bon appetit.

Con questa ricetta partecipo al Contest: Colors and food, Arancio



domenica 18 novembre 2012

La (in)solita crostata di mele



Finalmente torno su questa tastiera a scrivere a voi lettori, sempre presenti anche quando io stacco un po' la spina. Sono mancata troppo dal blog, non potete immaginare quanto sentissi la mancanza. Basta, stasera ho ritagliato questo tempo per voi, foodbloggers in ascolto! Pomeriggio ho gustato questa crostatina niente male, solita o insolita lo decidete voi, ecco. Non avete mai avuto la sensazione di dovervi cucinare qualcosa di terribilmente autunnale e caloroso (come la tipica crostata di mele) da mordicchiare davanti al libro che state leggendo? Sì, allora lo lasciate incantate, mettete il segnalibro e correte a stendere la pasta frolla, a tagliare le mele, a spruzzare tutto di cannella. Ecco a voi sua maestà (molto modesta e umile, ve lo assicuro) la crostata di mele, semplicemente a modo mio.


Ingredienti
Per la pasta frolla
- 125 gr di farina 00
- 50 gr di zucchero
- 60 gr di burro
- 1 bustina di vanillina
- 1 uovo
- sale q.b.
Per il ripieno
- 2 mele golden
- 2 cucchiai di zucchero 
- cannella q.b.
- 5 biscotti al burro (tipo oro sawia)
- burro q.b.
- mandorle a scaglie q.b.
- zucchero a velo q.b.


Preparazione. Create una fontana con la farina e al centro unite lo zucchero, l'uovo, la vanillina, il sale e il burro freddo tagliato a pezzetti. Impastate il tutto lavorando velocemente il vostro impasto per evitare che si riscaldi eccessivamente. Ottenete un composto omogeneo, copritelo di pellicola trasparente e lasciate riposare in frigo per almeno mezz'ora. Trascorso questo intervallo, stendete la pasta su una carta forno e fatela di una circonferenza più grande di quella della tortiera in cui la cuocerete. Inserite allora le mele sbucciate e tagliate a quadretti, sbriciolate i vostri biscotti in modo omogeneo, spolverate con lo zucchero e un pizzico di cannella. Ricoprite con fiocchi di burro e le scaglie di mandorla. Abbassate i bordi. Ponete la crostata in forno a 180° per circa venti minuti. Sfornate e lasciate raffreddare. Spolverate con leggero zucchero a velo. Bon appetit. 

domenica 4 novembre 2012

Dolcetti speziati con cioccolato bianco e gelatina alla melagrana



Voglio il Natale. Voglio mettermi ai fornelli e sfornare dolci all'impazzata. Sì, okay, okay: siamo appena all'inizio di Novembre. E intanto mi sbizzarrisco con le mie melagrane, neanche fosse capodanno. A questo punto credo che quella sera me ne papperò abbastanza (se ne rimarranno!). Stamattina mi sono data da fare e sono nati questi dolcetti: anche solo un boccone basta per provare un gusto speciale, a mio avviso. Devo dire che i biscotti di pan di zenzero sono davvero deliziosi ( ne farò ancora, mi sono convinta!), per non parlare della gelatina, non so nemmeno come mi sia venuta l'idea. Beh, allora procediamo, scopriamo insieme come assemblare il profumo di spezie, l'essenza di cioccolato bianco e il dolce succo della melagrana.


Ingredienti
Per i biscotti di pan di zenzero
- 180 gr di farina 00
- 80 gr di miele
- 1 uovo medio
- 80 gr di zucchero
- 1/2 cucchiaino di bicarbonato
- 70 gr di burro
- 1 cucchiaino di cannella
- 1/2 cucchiaino di chiodi di garofano
- 2 cucchiaini di noce moscata
- 1 cucchiaino di zenzero in polvere
- pizzico di sale
Per la gelatina alla melagrana
- 5 melagrane
- 4 cucchiai rasi di zucchero
- 2 cucchiai colmi di maizena
Per la decorazione
- 100 gr di cioccolato bianco 
- chicchi di melagrana q.b.


Preparazione. Cominciate dalla gelatina, dovrà essere fredda quando la userete. Sbucciate le melagrane e prendete tutti i chicchi. Passateli e ricavate circa 500 gr di succo. Aggiungete a questo lo zucchero e la maizena. Versate in un pentolino e sempre mescolando portate a completa ebollizione, fino ad ottenere la vostra gelatina. Versatela su una teglia e stendetela fino a raggiungere uno spessore di circa 1 cm. Lasciate raffreddare e mettete in frigo, per almeno due ore. Allora, a fine di questo intervallo, ricavate le forme che desiderate usando delle formine da biscotti. Adesso preparate i biscotti. In una ciotola mettete la farina, lo zucchero, tutte le spezie, il bicarbonato, il burro tagliato a tocchetti freddo, il miele. Cominciate a mescolare e ottenete un composto bricioloso. Aggiungete l'uovo e impastate, ottenendo un panetto ben sodo. Ricopritelo di pellicola e ponetelo in frigo per almeno un'ora. A questo punto stendete col matterello una sfoglia di circa mezzo centimetro. Ricavate le vostre sagome usando le stesse formine di prima. Adagiatele su una teglia ricoperta di carta forno e infornate a 180° per circa cinque/dieci minuti (non fateli divenire troppo secchi). Sciogliete a bagnomaria il cioccolato bianco e bagnate la superficie dei vostri biscotti, dove appoggiate la gelatina e coprite con un altro biscotto, sempre immerso nel cioccolato, e decorate subito, prima che s'indurisca, coi vostri chicchi di melagrana. Ponete i dolcetti in frigo, ma tirateli fuori dieci minuti prima del momento di servirli. Bon appetit.


Con questa ricetta partecipo al Contest: Dolcissimi assaggi


Con questa ricetta partecipo al Contest: Le maghe delle spezie


giovedì 1 novembre 2012

Profumo di Sicilia: Arancini all'amarena

Anche questo mese ecco a voi l'appuntamento con Profumo di Sicilia. E' un onore per me parlare della mia regione e proporvi qualche ricetta che magari non è notissima ma che anche io scopro assieme a voi: confido nel vostro interesse da foodblogger per tutto ciò che è cultura e cucina. Ci sono tanti tesori che ci rimangono sconosciuti, incuriosiscono particolari di cui ignoravamo l'esistenza. Per il secondo appuntamento facciamo un piccolo viaggetto fino a Caltanissetta, seconda provincia siciliana di cui qui vi parlo.

Il nome originario è Nissa, come ancora qualcuno la chiama. Siffatto nome ha una storia molto contorta: dominazione arabe e bizantine hanno contribuito in maniera coinvolgente alla denominazione. In ogni caso, Caltanissetta dovrebbe significare, nella traduzione dall'arabo, "Castello delle donne", nome già in uso al tempo dei Normanni. Per questo motivo gli abitanti di questa provincia sono detti Nisseni. Dal punto di vista architettonico, molte sono le chiese presenti, ma tra tutte le strutture quella più caratteristica è inevitabilmente quella che genera più attrazione, per la sua conformazione e antichità, ossia il Castello di Pietrarossa, costruito, per la sua posizione strategica, intorno al IX secolo, dove poi fu collocata la tomba della regina normanna Adelasia. Caratteristica è sicuramente la festa del Santo patrono Michele Arcangelo, che si tiene ogni anno il 29 settembre. Un tempo la manifestazione religiosa era preceduta da digiuni e pratiche molto minuziose, oggi meno forti ma che mantengono comunque un loro perché. Una leggenda dice che l'artista che  si occupò nel Seicento della realizzazione della statua in onore del santo, non riuscendo a modellare il viso in modo che lo soddisfacesse davvero, dopo essersi appisolato per un po', trovò l'opera completata come per miracolo, con un volto meraviglioso. 

Adesso parliamo di cucina: sono innumerevoli le ricette tipiche di Caltanissetta (per esempio le note "fuate nissene", focacce con sarde) ma io ho voluto proporvi una cosa particolare. Sì, Arancini all'amarena, adatti a merenda ma anche a colazione. Arancini siciliani dolci a colazione, bizzarri ma buonissimi, parola mia. E poi volevo tanto fare gli arancini per voi, una vera siciliana non può non amarli. Si possono chiamare anche Arancine, c'è una diatriba immensa sul nome, che ci crediate o no. In ogni caso il gusto impareggiabile è lo stesso! Sono detti così perché ricordano nella forma (se fatti tondeggianti) una bell'arancia di Sicilia. Io ho dato un'altra forma, anch'essa tipica e tradizionale, più a punta. Se non li avete mai assaggiati, rimediate subito, non sapete cosa vi siete persi. Se non li avete mai preparati a casa, vi spiego come fare.

Arancini all'amarena


Ingredienti
Per dieci arancini
- 300 gr di riso arborio
- brodo vegetale q.b.
- confettura di amarene q.b.
- pangrattato q.b.
- 2 uova
- burro q.b.
- olio extravergine d'oliva q.b.
(oppure olio di arachidi q.b.)


Preparazione. Preparate il brodo vegetale. In una casseruola mettete poi dell'olio d'oliva quanto basta per tostare il riso. Mescolate sempre. Dopo qualche minuto, versate pian piano il brodo e continuate a mescolare. Cuocete per circa venti minuti, ottenendo un risotto ben sodo (non liquido). Aggiungete una noce di burro e amalgamate il tutto, versando su un piatto largo a raffreddare. Appena è freddo, bagnatevi le mani con acqua e stendete un pugnetto di riso sul vostro palmo, formando una cavità nel centro. Riempitela con un cucchiaino ben colmo di confettura di amarene. Coprite con un altro pugnetto di riso, cercando, con le mani inumidite, di dare la forma che più volete (a punta, come ho fatto io, ovale oppure tondeggiante). Passate gli arancini nelle uova da voi sbattute e poi nel pangrattato. A questo punto vi consiglio di riporli in frigo per una mezz'ora circa, prima di friggerli. Scaldate abbondante olio d'oliva (o di arachidi, anche se io vi consiglio naturalmente l'olio extravergine d'oliva, che rende gli arancini unicamente profumati) e friggete in esso gli arancini, fino ad ottenere una doratura uniforme. Scolateli e sistemateli su un piatto con carta assorbente. Servite caldi e gustate il cuore di amarene in compagnia, durante la vostra colazione. Bon appetit.


Con questa ricetta partecipo al Contest: Colazione sopraffina non trovo la rima!


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