tag:blogger.com,1999:blog-49113704539651339902024-03-13T12:31:47.098+01:00Profumo di semplicitàRicette che esprimono la profumata semplicità di ogni giornoCarmelahttp://www.blogger.com/profile/03845391222899064188noreply@blogger.comBlogger124125tag:blogger.com,1999:blog-4911370453965133990.post-62804871571536285342013-07-08T19:11:00.002+02:002013-07-08T19:19:14.153+02:00Frittatine di ricotta al forno<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-EmLFYGARFzU/UdruT8rFogI/AAAAAAAAC2c/oYXIpUUjolM/s1600/DSCN4867k.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://3.bp.blogspot.com/-EmLFYGARFzU/UdruT8rFogI/AAAAAAAAC2c/oYXIpUUjolM/s640/DSCN4867k.jpg" width="640" /></a></div>
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E' il sole a mettere a dura prova le mie prestazioni fotografiche. Io sistemo tutto: il piatto, le posate, i ninnoli che ho scelto per la composizione. E aspetto la luce giusta. No, niente magie da fotografa provetta, non ne sono capace e non ho i mezzi adatti (la reflex è diventata un sogno lontano?). Diciamo che m'arrangio. Io , in ogni caso, <b>aspetto la luce</b>. A volte attendo che il sole cocente se ne vada. Altre volte un raggio di sole proprio mi ci vorrebbe. Il sole gioca con me, coi miei scatti: ci inseguiamo come se giocassimo a nascondino. <i>Guarda che ti prendo, oggi.</i> Nessuna illuminazione divina, magari qualche accecamento, questo ve lo assicuro! Il Sole d'estate è di certo il più birichino. Anche se oggi è stata una giornata nuvolosa (tuoni e lampi, fulmini e saette hanno fatto un bel concerto e, scusate il gioco di parole, mi hanno lasciato sconcertata!), il Sole, senza che io me ne fossi accorta, si è insinuato nel mio obiettivo. Ho scattato le foto stamattina e parecchie nuvole coprivano la zona in cui doveva esserci il Sole. Ma poi è spuntato con tutta la sua grazia e la sua prepotenza, coi suoi raggi dorati e la sua caparbietà celestiale.<i> Mi hai stanato.</i> Allora troverete un po' di luce nelle mie foto: la luce è sempre meglio delle tenebre e rischiarare è un atto d'amore e di verità. E poi, dicendovela io la verità, a me le frittate hanno fatto sempre pensare al Sole di mezzogiorno. Quel loro tocco dorato mi sa di Sole. Avranno anche il suo sapore? Questo post, come avete capito, ha deciso di brillare un po' ed è giusto farlo risplendere a voi. Vi invito allora a gustarvi queste frittatine di ricotta al forno che io ho trovato davvero congeniali per questa giornata (non c'era troppo caldo ed ho potuto accendere il forno con tutta tranquillità). Sono veloci, facili, sfiziose al punto giusto. E poi sono allegre. Come il Sole, no?</div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-ulDW7SDaLFk/UdrudSTZTmI/AAAAAAAAC2k/CzEKxgDwwSM/s1600/DSCN4873.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://2.bp.blogspot.com/-ulDW7SDaLFk/UdrudSTZTmI/AAAAAAAAC2k/CzEKxgDwwSM/s640/DSCN4873.jpg" width="482" /></a></div>
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<i><b>Ingredienti</b></i></div>
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<i>- 3 uova</i></div>
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<i>- 2 albumi</i></div>
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<i>- 250 gr di ricotta di pecora</i></div>
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<i>- 1 cucchaio di prezzemolo tritato</i></div>
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<i>- 12 olive verdi snocciolate</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- sale e pepe q.b.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- burro q.b.</i></div>
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<br /></div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-rIoq4hIGgr8/UdrunLd4vPI/AAAAAAAAC2s/71MYCEkjowU/s1600/DSCN4879.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://4.bp.blogspot.com/-rIoq4hIGgr8/UdrunLd4vPI/AAAAAAAAC2s/71MYCEkjowU/s640/DSCN4879.jpg" width="482" /></a></div>
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<b><i>Preparazione.</i></b> In una terrina sbattete le uova e la ricotta. Aggiungete prezzemolo, olive tagliate a rondelle, sale e pepe, gli albumi ben montati a neve (facendo attenzione a non smontarli). Imburrate delle piccole pirofile o stampini, versatevi il composto. Infornate a 170° per venti minuti circa. Quando sono ben cotte, sformate le frittatine e servitele calde o fredde. <i>Bon appétit.</i></div>
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<br />
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Con questa ricetta partecipo al Contest <a href="http://www.cappuccinoecornetto.com/2013/05/ricette-e-ricotta-il-nuovo-contest-di-cappuccino-e-cornetto.html/comment-page-3#comment-17767">Ricette e Ricotta</a></div>
<div style="text-align: center;">
Categoria Finger Food Salati</div>
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<br /></div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-0WuGqBuoUoo/UdrxHUlx1JI/AAAAAAAAC3E/ZgapDoHXTZU/s1600/Contest_ricotta-300x300.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://3.bp.blogspot.com/-0WuGqBuoUoo/UdrxHUlx1JI/AAAAAAAAC3E/ZgapDoHXTZU/s200/Contest_ricotta-300x300.jpg" width="200" /></a></div>
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Carmelahttp://www.blogger.com/profile/03845391222899064188noreply@blogger.com18tag:blogger.com,1999:blog-4911370453965133990.post-20221528968705343062013-07-05T17:49:00.000+02:002013-07-05T17:49:49.356+02:00Famiglia è pane appena sfornato<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-J8CpotYCB6U/Udbon_XqJsI/AAAAAAAAC1s/GFkjsIUGdJo/s1600/DSCN4891.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://1.bp.blogspot.com/-J8CpotYCB6U/Udbon_XqJsI/AAAAAAAAC1s/GFkjsIUGdJo/s640/DSCN4891.jpg" width="640" /></a></div>
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<b><br /></b></div>
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<b>I ricordi della famiglia. </b>Non basterebbe un album di foto a rimembrare tutto il passato: una baraonda di emozioni, un miscuglio di esperienze, un alveare di disavventure. La famiglia ha il sapore del pane sfornato. Ecco, proprio così. <b>Famiglia è pane appena sfornato.</b> Profumo di casa. Vaso di rose appassite dal tempo. Carezza lontana di bimbo. Lacrima e sorrisi. Dolori e speranze. Famiglia è la tavola apparecchiata, i piatti da lavare, le briciole sul divano, l'abbraccio del mare. Famiglia ha il gusto delle cose semplici, ha l'aroma dei giorni passati insieme. Famiglia è colorata: c'è il rosso di una sbucciatura infantile, il giallo di una maglietta sporca di gelato alla vaniglia, il verde d'un amore sempre vivo. Famiglia, in ogni caso, è pane appena sfornato. Si prepara e poi s'inforna. Si ammira e si apprezza. Si spezza e si condivide. Si assaggia e si divora. Famiglia è la sicurezza del domani, il conforto di ciò che è stato. Ogni famiglia è a suo modo, come un pane che si rispetti: avrà il suo odore, e sarà inconfondibile; avrà la sua consistenza, e sarà indimenticabile; avrà il suo sapore, e sarà per sempre. Famiglia è pane appena sfornato di cui si hanno scorte infinite nelle intricate dispense del cuore: non ci si sazia mai della famiglia. Se ci si allontana, si soffre. Se ci si avvicina, si ha il bisogno di un bis.</div>
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<br /></div>
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Io ho voluto concretizzare tutto questo, preparando dei finger food molto gustosi, con olive, pancetta affumicata e pomodoro, farciti con dell'ottima crema di ricotta di bufala all'erba cipollina. Condividere anche con voi (oltre che con la mia famiglia) questa ricetta sarà per me un onore ed una grande gioia. Prendete un bocconcino di pane e assaporate il vostro soggettivo senso di famiglia.</div>
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-Np1kKnig-wA/Udboy3N1u2I/AAAAAAAAC10/BuO2tq11a_w/s1600/DSCN4885.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://1.bp.blogspot.com/-Np1kKnig-wA/Udboy3N1u2I/AAAAAAAAC10/BuO2tq11a_w/s640/DSCN4885.jpg" width="482" /></a></div>
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<i><b>Ingredienti </b></i></div>
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<i><u>Per i bocconcini di pane</u></i></div>
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<i>- 350 gr di farina tipo O (<a href="http://www.molinochiavazza.it/">Molino Chiavazza</a>)</i></div>
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<i>- 125 gr di latte tiepido</i></div>
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<i>- 1 uovo medio</i></div>
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<i>- 1 cucchiaino di zucchero</i></div>
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<i>- 1/2 cubetto di lievito di birra</i></div>
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<i>- 1 cucchiaio di olio EVO</i></div>
<div>
<i>- 60 gr di pancetta affumicata</i></div>
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<i>- 10 olive verdi denocciolate</i></div>
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<i>- 4 pomodorini ciliegino</i></div>
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<i>- sale q.b.</i></div>
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<i><u>Per spennellare</u></i></div>
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<i>- 1 tuorlo d'uovo</i></div>
<div>
<i><u>Per la farcitura</u></i></div>
<div>
<i>- 350 gr di ricotta di bufala</i></div>
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<i>- erba cipollina q.b.</i></div>
<div>
<i>- 1 cucchiaio di prezzemolo tritato</i></div>
<div>
<i>- 2 tuorli sodi</i></div>
<div>
<i>- sale e pepe q.b.</i></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<i><b>Preparazione.</b></i> Sul piano di lavoro fate con la farina una fontana: in un angolo mettete un pizzico di sale, al centro l'olio e l'uovo. Nel latte tiepido aggiungete lo zucchero e fate sciogliere il lievito. Mescolate. Versate al centro della fontana e impastate il tutto, lavorandolo bene fino ad avere un panetto compatto, liscio ed omogeneo. Copritelo con della pellicola e fatelo lievitare per almeno un'ora (il volume deve raddoppiare). Appena è lievitato, stendete l'impasto e mettete al centro le olive tagliate a pezzi, la pancetta affumicata tritata finemente, i pomodorini, precedentemente tagliati, salati e ben strizzati. Amalgamate il tutto impastando. Coprite di nuovo con della pellicola e fate lievitare nuovamente per almeno 45 minuti. Quando il panetto sarà di nuovo lievitato, prendete un po' d'impasto e formate delle palline (ne potreste ricavare circa venti). Adagiate queste su una teglia ricoperta di carta forno. Spennellate la superficie col tuorlo sbattuto e infornate a 220° per circa 15/20 minuti. Appena sono cotti e ben dorati sfornateli. Metteteli da parte. Passate alla farcitura. Sbriciolate i due tuorli sodi in una terrina. Mescolate questi alla ricotta di bufala, ben lavorata. Aggiungete il prezzemolo tritato, l'erba cipollina. Salate, pepate, mescolate tutto molto vigorosamente. Formate una crema liscia e ben omogenea. Se è troppo consistente, aggiungete un filo d'olio EVO. Usando una sac à poche, riempite i vostri bocconcini di pane tagliati quasi a metà. Servite e <i>bon appétit. </i></div>
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<br /></div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-KHFNLSwt1Ts/UdbpIsCx3XI/AAAAAAAAC18/nFy7HWLORZ0/s1600/DSCN4896.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://4.bp.blogspot.com/-KHFNLSwt1Ts/UdbpIsCx3XI/AAAAAAAAC18/nFy7HWLORZ0/s640/DSCN4896.jpg" width="640" /></a></div>
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<br /></div>
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<i>Con questa ricetta partecipo al Contest: <a href="http://www.cappuccinoecornetto.com/2013/05/ricette-e-ricotta-il-nuovo-contest-di-cappuccino-e-cornetto.html/comment-page-3#comment-17767">Ricette e Ricotta</a></i></div>
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<i>Categoria Finger Food Salati con Ricotta di Bufala</i></div>
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<i><br /></i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-VZRbzIfcIYc/UdbqZ5ll8OI/AAAAAAAAC2M/BnA2UiBPR9E/s1600/Contest_ricotta-300x300.jpg" imageanchor="1"><img border="0" height="200" src="http://2.bp.blogspot.com/-VZRbzIfcIYc/UdbqZ5ll8OI/AAAAAAAAC2M/BnA2UiBPR9E/s1600/Contest_ricotta-300x300.jpg" width="200" /></a></div>
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<i> </i></div>
</div>
Carmelahttp://www.blogger.com/profile/03845391222899064188noreply@blogger.com16tag:blogger.com,1999:blog-4911370453965133990.post-45623722980139475782013-07-04T10:27:00.001+02:002013-07-04T10:27:10.842+02:00Tu es mon petit chou.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-KNG45_lrroI/UdUuWiK4w3I/AAAAAAAAC00/j1lCX143qME/s1600/DSCN4817.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://3.bp.blogspot.com/-KNG45_lrroI/UdUuWiK4w3I/AAAAAAAAC00/j1lCX143qME/s640/DSCN4817.jpg" width="482" /></a></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Tu es mon petit chou.</b> Apparentemente sembrerebbe un po' un insulto. Letteralmente, "Tu sei il mio piccolo cavolo", non è che suoni proprio bene, avete ragione. Ma se pensate ai bigné (anche detti petits choux), allora il significato di quest'espressione appare manifestamente con tutta la sua dolcezza e tenerezza. "Tu sei il mio piccolo tesoro", dovremmo tradurre, o una cosa del genere. E' una frase molto tenera, a mio parere. I miei parenti, in Svizzera, la usano parecchio, soprattutto coi bambini. Ed ogni volta che mangio un bigné, penso: "Tu es mon petit chou". Sarebbe bello da dire tra fidanzati, magari si fa anche colpo, chi lo sa (oppure, se uno dei due partner sa cosa voglia dire realmente chou, può anche darsi che si arrabbi un po', all'inizio, no?). E, secondo voi, questi petits choux, che ho preparato con le mie manine, non sono degni di essere "il mio tesoro"? Okay, così sembra troppo "stile - Il signore degli anelli"! Gollum/Smigol mi chiederà i diritti d'autore, che ne dite? Speriamo di no. Allora vi regalo questi "tesori", la cui ricetta (semplicissima e notissima) spero custodirete e proverete. </div>
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<b>P.S. Ecco l'attimo della tenerezza</b>: Voi, tutti voi che mi leggete, siete i miei "petits choux".</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-UoF2z4Q6apg/UdUvBQqJ25I/AAAAAAAAC1E/kAZs25dD_3I/s1600/DSCN4835.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://1.bp.blogspot.com/-UoF2z4Q6apg/UdUvBQqJ25I/AAAAAAAAC1E/kAZs25dD_3I/s640/DSCN4835.jpg" width="482" /></a></div>
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<i><b><br /></b></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><b>Ingredienti</b></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><u>Per la pasta choux</u></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 100 ml di acqua</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 100 gr di burro</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 100 gr di farina</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 pizzico di sale</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 3 uova (grandi)</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><u>Per la crema pasticcera</u></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 500 ml di latte</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 150 gr di zucchero</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 pizzico di bacca di vaniglia</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 pizzico di sale</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 60 gr di farina</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 4 tuorli d'uovo</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><u>Per la glassa di copertura</u></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 80 gr di cioccolato fondente 75% <a href="http://shop.venchi.it/">Venchi</a></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 cucchiaino di zucchero a velo</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 noce di burro</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><u>Per la cremina d'accompagnamento</u></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 60 gr di cioccolato fondente 75% <a href="http://shop.venchi.it/">Venchi</a></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- panna liquida fresca q.b.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><br /></i></div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-dPBB4fstAws/UdUvoTuTu5I/AAAAAAAAC1M/6IQC-Solyp4/s1600/DSCN4836.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://4.bp.blogspot.com/-dPBB4fstAws/UdUvoTuTu5I/AAAAAAAAC1M/6IQC-Solyp4/s640/DSCN4836.jpg" width="482" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i>Preparazione. </i></b>Cominciate dalla <u>crema pasticcera</u>. Al latte aggiungete 75 gr di zucchero, la bacca di vaniglia, il pizzico di sale. Mettete sul fuoco e portate ad ebollizione. Nel frattempo, in una ciotola sbattete i tuorli con il rimanente zucchero e la farina. Incorporate il latte caldo, mescolate bene e riversate nel pentolino. Mettete nuovamente sul fuoco e, sempre mescolando, aspettate che la crema si addensi. Spegnete il fornello e mettete la crema da parte. Se fate quest'operazione un giorno o la sera prima, vi trovate avvantaggiati, dal momento che la crema pasticcera verrà usata fredda. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Passate alla <u>pasta choux</u>. In un pentolino mettete acqua, burro, sale. Portate ad ebollizione. Allora togliete il pentolino dal fuoco e aggiungete la farina, mescolando con l'aiuto della frusta. Mettete il pentolino nuovamente sul fuoco (moderato), mescolate fino a quando l'impasto si stacca facilmente dalle pareti del pentolino. Spegnete il fornello, lasciate raffreddare. Quando il composto diventa semi-freddo, aggiungete un uovo alla volta. Lavorate bene con la frusta per far assorbire il primo uovo, aggiungete il secondo, mescolate di nuovo e solo dopo aggiungete il terzo uovo. Risulta una pasta liscia, omogenea e consistente. Mettete questo impasto in un sac à poche dal beccuccio non troppo largo. Formate dei piccoli ciuffetti sparsi su una teglia coperta di carta da forno. Infornate a 200° per circa 20 minuti. Fate ben attenzione a dorarli bene. Vi consiglio, poco prima di sfornare, di prenderne uno, aprirlo e vedere che dentro sia ben asciutto. Se così, potete tirare fuori i vostri petits choux. Metteteli da parte e fateli raffreddare. Appena sono freddi, con l'aiuto di un sac à poche col beccuccio allungato e piccolo, fate un forellino e riempiteli di crema pasticcera, che avete tirato fuori dal frigo e lavorata un po' con le fruste elettriche (così sarà più morbida ed agevole). Mi raccomando, non rompete i bignè, durante questa operazione. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-LTsBHZ0yvJ0/UdUv_DXaGMI/AAAAAAAAC1Y/1JCDxNe_dmo/s1600/DSCN4846.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://2.bp.blogspot.com/-LTsBHZ0yvJ0/UdUv_DXaGMI/AAAAAAAAC1Y/1JCDxNe_dmo/s640/DSCN4846.jpg" width="482" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A questo punto preparate la<u> glassa</u>. A bagnomaria mettete il cioccolato, la noce di burro e un cucchiaino di zucchero a velo. Mescolate bene il tutto, fino ad ottenere una cremina lisca ed omogenea. Prendete ciascun bigné e, capovolgendoli, immergete la punta in questa glassa. Ponete i petits choux nel frigo, almeno una mezz'ora prima di servirli. Come <u>cremina di accompagnamento</u>, molto deliziosa e goduriosa <i>(mentre ci siamo, facciamo le cose per bene ed intingiamo il bigné anche qui!)</i>, sempre a bagnomaria, mettete in un pentolino il cioccolato fondente spezzettato e, a vostro piacere e secondo la consistenza che desiderate, aggiungete la panna, mescolando sempre. Accompagnate con questa cremina (quasi calda) i vostri petits choux ripieni di crema pasticcera. <i>Bon appètit.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-jnDdcyF1WSg/UdUwgEtMRtI/AAAAAAAAC1c/zIZS9fBmPuk/s1600/DSCN4850.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://3.bp.blogspot.com/-jnDdcyF1WSg/UdUwgEtMRtI/AAAAAAAAC1c/zIZS9fBmPuk/s640/DSCN4850.jpg" width="482" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Come potete vedere, non ho proprio resistito!</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Carmelahttp://www.blogger.com/profile/03845391222899064188noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-4911370453965133990.post-85423710738429803162013-06-30T21:04:00.000+02:002013-07-01T14:55:36.172+02:00Profumo di Sicilia: Cannoli con ricotta<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-8oAxP7hkPZc/UdBgwBDhzcI/AAAAAAAACys/Oq2Mka_PItg/s640/tumblr_mh05h05eCu1rq3dyyo1_500_large.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://4.bp.blogspot.com/-8oAxP7hkPZc/UdBgwBDhzcI/AAAAAAAACys/Oq2Mka_PItg/s640/tumblr_mh05h05eCu1rq3dyyo1_500_large.png" width="432" /></a></div>
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<i>La Sicilia splende e non acceca mai. Gli occhi la guardano e l'anima risponde. Il sole l'illumina e il Mediterraneo la culla. L'afa la soffoca e il tramonto la rende regina. La tradizione le scotta la pelle, l'antichità le soffia all'orecchio. Ogni sasso è lava dell'Etna, ogni limone è un gioiello da custodire. </i></div>
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Questa è la poesia che m'ispira la mia Sicilia, parole che vanno ben oltre il loro significato, parole che sanno di salsedine e rosmarino, di oliva e uva, di zagara e di arancia, di mare e di terra. L'appuntamento con Profumo di Sicilia è stato per me un viaggio nella mia regione, un contatto diretto con le città che la caratterizzano, con i piatti che più la rappresentano. E' stata una nuotata nel Mar Mediterraneo, una passeggiata su un carretto tutto dipinto. Scendere non si può, anche se oggi la Rubrica giunge al termine. Non si va via dalla Sicilia: essa splende sempre e non acceca mai. </div>
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L'ultimo viaggio di questo mese (e mi scuso tanto di aver ritardato così prima di postare questa ricetta - prendete questo ritardo anche come il desiderio di prorogare al più tardi possibile questa rubrica che ha trovato me e voi tanto partecipi!), come stavo dicendo, l'ultimo viaggio di questo mese lo facciamo a Trapani, l'ultima provincia siciliana di cui mi tocca orgogliosamente di parlare. La ricetta che ho abbinato non è solo tipica del trapanese, ma è un altro simbolo della Sicilia tutta: non mi andava di lasciare questa rubrica senza avervi mostrato, a modo mio, con la mia semplicità, uno dei dolci-simbolo di questa regione. Certo, sto parlando del cannolo! Ma vi tocca attendere un po': prima andiamo in giro per Trapani.<br />
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-RJ6VIC5nyWI/UdB8hsAp9TI/AAAAAAAACy8/8McdMF0_B6k/s1600/DSCN4792.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://4.bp.blogspot.com/-RJ6VIC5nyWI/UdB8hsAp9TI/AAAAAAAACy8/8McdMF0_B6k/s640/DSCN4792.jpg" width="640" /></a></div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-1WJ-fKjU2g0/UdB9CFrZHGI/AAAAAAAACzI/zKKW_Gc528M/s1600/DSCN4815.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://3.bp.blogspot.com/-1WJ-fKjU2g0/UdB9CFrZHGI/AAAAAAAACzI/zKKW_Gc528M/s640/DSCN4815.jpg" width="482" /></a>Il profumo di sale è proprio caratteristico di Trapani, chiamata anche "Città del Sale" per la presenza delle sue notissime Saline. A sovrastare la città e a giganteggiare su tutto il panorama intorno è il Monte Erice, simbolo di forza ancestrale e potenza antica, che rende pittoresca la visuale. Ad aggiungere fascino e bellezza alle diverse qualità della città vi sono le splendide spiagge, sottostanti le cinquecentesche Mura di Tramontana (fossi in voi, ci farei un pensierino per questa estate già cominciata!). Attività che da sempre sostenta e caratterizza la zona del trapanese è la pesca, soprattutto del tonno (con la famosa, anche se piuttosto cruenta, mattanza). Dal punto di vista gastronomico, parecchie, anche nel caso di quest'altra provincia siciliana, sono le specialità e i piatti tipici: pasta al pesto trapanese, couscous di pesce, pasta con le sarde e moltissimi altri piatti a base di pesce, naturalmente. Ad aggiungersi a questa lista, che potrebbe essere interminabile grazie alle diverse varianti e tradizioni, è, come già preannunciato sopra, il cannolo (si annoveri anche, tra i dolci-simbolo della Sicilia, la cassata siciliana, di cui trovate ricetta e altro in un questo appuntamento di Profumo di Sicilia). Pare che l'origine del cannolo fosse inerente alle festività carnevalesche: non è un caso che il Carnevale sia, quasi sempre, la culla di molte specialità siciliane (e non solo), dal momento che il Carnevale, il momento più destabilizzante e liberatorio dell'anno, era il periodo in cui ci si poteva "permettere" leccornie simili, eheh! Secondo qualche documentazione a noi pervenuta, pare che lo stesso Cicerone nutrisse grande "venerazione" a questo re della pasticceria siciliana, a cui ancora si porta grande rispetto. E' così buono, che non si può andare in Sicilia e non mangiarne uno! (Se andate in Sicilia, guai a non fare una sosta prolungata in qualche pasticceria rinomata - sarete considerati eretici se non vi sottoporrete al gusto di una cassata o di un eccellente cannolo!). Il cannolo, in poche parole, possiede un involucro di pasta fritta croccante, riempito di solito con ricotta di pecora (io lo preferisco davvero così), oppure (in varianti più "profane") con crema pasticcera o al cioccolato. Io non ho resistito, ed ho voluto preparare i cannoli. Di solito è mia madre ad occuparsi della loro preparazione: tanto di cappello, lei è proprio abituata a farli, da una vita. Io, modestamente, ci ho provato e, dalla vista e dal gusto, vi assicuro che non sono niente male. Prima di salutarvi e di lasciarvi il procedimento, vi invito (se non l'avete fatto) a leggere anche gli altri appuntamento precedenti di Profumo di Sicilia in <a href="http://profumodisemplicita.blogspot.it/p/rubriche.html">Rubriche</a>. La Sicilia vi fa una riverenza e vi aspetta. Spero che questa rubrica sia stata di vostro gradimento. Grazie a tutti quelli che mi hanno seguita in questa piccola grande esperienza. Grazie.<br />
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<b>Cannoli con ricotta</b></div>
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-CD7VJbK9TrM/UdB_FDNY_dI/AAAAAAAACzU/tvG_3ykLMT0/s1600/DSCN4800.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://1.bp.blogspot.com/-CD7VJbK9TrM/UdB_FDNY_dI/AAAAAAAACzU/tvG_3ykLMT0/s640/DSCN4800.jpg" width="482" /></a></div>
<div style="text-align: right;">
<i><b>Ingredienti</b></i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 250 gr di farina 00</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 40 gr di burro</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 1 uovo medio</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 1 albume</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 1 cucchiaio di zucchero</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 1 cucchiaio di olio d'oliva</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 1 cucchiaino di cacao amaro</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 2 cucchiai di marsala</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 2/3 cucchiai d'acqua</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 1 pizzico di sale</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 1 pizzico di bicarbonato</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i><u>Per friggere</u></i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- olio di semi d'arachidi q.b.</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i><u>Per il ripieno</u></i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 600 gr di ricotta fresca di pecora</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 60 gr di zucchero a velo <a href="http://www.cleca.com/">San Martino</a></i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 1 pizzico di cannella</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i><u>Per la decorazione</u></i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- zucchero a velo q.b.</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- farina di pistacchio q.b.</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- cannella q.b.</i></div>
<br />
<i><b>Preparazione.</b></i> Cominciate dall'impasto. In una ciotola mettete farina, zucchero, cacao, sale e bicarbonato. Mescolate bene. Aggiungete il burro a pezzetti, l'olio, e strofinate il tutto con le mani. Al centro mettete l'uovo, l'acqua e il marsala. Impastate fino a formare un panetto liscio, omogeneo ed elastico. Coprite con pellicola e mettete da parte per qualche minuto. Nel frattempo setacciate la ricotta, aggiungete lo zucchero a velo, la cannella e mescolate bene. Ponete in frigo questa crema liscia e vellutata. A questo punto prendete il panetto e stendete col mattarello una sfoglia sottilissima. Ricavate dei cerchi di circa 12 cm di diametro. Dall'impasto ne potete ottenere circa quindici. Riscaldate una pentola con bordi alti, piena d'olio di semi d'arachidi. Usando le cosiddette "canne" (non pensate male, voi!) che potete vedere in foto oppure i cilindri da cannolo in acciaio, appoggiate al centro di ciascuno il cerchio di pasta. Piegate i due lembi, bagnandoli con un po' di albume sbattuto. Premete i lembi, altrimenti il cannolo si aprirà. Friggete ad uno ad una in olio bollente, ruotandoli continuamente per non bruciarli. Sfilateli dal cilindro e scolateli in carta assorbente. Riempiteli della crema di ricotta con un sac à poche e decorate spolverando con zucchero a velo e cannella, e immergendo la punta dei cannoli in farina di pistacchio. P.s. Io non l'ho fatto, ma dentro il ripieno si possono mettere gocce di cioccolato oppure pezzi di canditi.<br />
<i>Bon appètit.</i><br />
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<div style="text-align: center;">
<i>Con questa ricetta partecipo al Contest <a href="http://www.cappuccinoecornetto.com/2013/05/ricette-e-ricotta-il-nuovo-contest-di-cappuccino-e-cornetto.html">Ricette e Ricotta</a></i></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-a8VoykwGawU/UdF7hHcXutI/AAAAAAAACzk/JzKZ41e2mP8/s300/Contest_ricotta-300x300.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://1.bp.blogspot.com/-a8VoykwGawU/UdF7hHcXutI/AAAAAAAACzk/JzKZ41e2mP8/s200/Contest_ricotta-300x300.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
</div>
Carmelahttp://www.blogger.com/profile/03845391222899064188noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-4911370453965133990.post-63768371526336812492013-06-28T19:26:00.001+02:002013-06-28T19:26:38.633+02:00Bloglovin<div style="text-align: center;">
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<i>Se hai voglia di stampini originali e funzionali, chiama Silikomart.</i> <i>Se hai voglia di produrre in poco tempo cioccolatini, muffins, cupcakes e gelati, chiama Silikomart. Se hai voglia di qualche risata e di semplici ricette, chiama Profumo di semplicità.</i> </div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Allora, sono stata persuasiva?</b> Lo so, gli slogan non sono il mio forte e la mia capacità oratoria è andata a farsi friggere (a proposito, un bel fritto di pesce mi va proprio stasera! Ma questo non vi interessa, naturalmente!). Eppure, anche se io non sono una brava presentatrice (mi chiamerebbero per qualche programma di televendite? No, non lo credo fattibile!), a parte gli scherzi, <a href="http://www.silikomart.com/">Silikomart</a> non ha proprio bisogno di elogi o persuasioni da retori stravaganti. Gli stampini in silicone (lo avevate capito dal nome, eh?) che mi sono arrivati per la collaborazione li ho apprezzati molto e per due motivi diversi: delle formine adorabili e adatte per i bambini con cui ho voluto preparare delle mini-angel cakes davvero soffici come nuvole e degli stampi da semifreddi o gelati con cui mi sono divertita un sacco, anche perché, diciamocelo pure, oggi è già Estate (almeno qui nella mia Sicilia) e un buon semifreddo, per di più al pistacchio, non lo si può negare a nessuno.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<b>Semifreddo con yogurt e pistacchi</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><br /></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-eIyiqlVaixU/UcSHprlicPI/AAAAAAAACyE/_UDnMFY00cs/s1600/DSCN4767.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://2.bp.blogspot.com/-eIyiqlVaixU/UcSHprlicPI/AAAAAAAACyE/_UDnMFY00cs/s640/DSCN4767.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<b><br /></b></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<i><b>Ingredienti</b></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 100 gr di panna fresca</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 125 gr di yogurt al pistacchio</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 2 cucchiai di farina di pistacchio</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 3 cucchiai di zucchero</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 3 fogli di gelatina (colla di pesce)</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- stampi (Silikomart, Easy Cream, Tango)</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Preparazione. </b>Ammollate la gelatina in un recipiente con acqua fredda. Quando è morbida strizzatela, e fatela sciogliere in un pentolino con due cucchiai di panna e lo zucchero. Quando sarà raffreddato, inserite lo yogurt e la panna ben montata. Mescolate il tutto con la spatola, non facendo smontare la panna. Infine aggiungete la farina di pistacchio. Versate il composto negli stampi. Lasciate in freezer per almeno due ore. <i>Bon appètit.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<b>Baby-mini-Angel-cake</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-5PIbeEJ2QN8/UcSIGCd0IkI/AAAAAAAACyM/j0DBwF1zhy0/s1600/DSCN4725.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://1.bp.blogspot.com/-5PIbeEJ2QN8/UcSIGCd0IkI/AAAAAAAACyM/j0DBwF1zhy0/s640/DSCN4725.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<i><b>Ingredienti</b></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 3 albumi d'uovo</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 50 gr di farina 00</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 60 gr di zucchero</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 bustina di vanillina</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1,25 gr di Cremor Tartaro </i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 pizzico di sale</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- stampi (Silikomart BabyLine, Happy Sea)</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Preparazione.</b> Con la frusta elettrica sbattete gli albumi a neve, assieme al Cremor Tartaro. Aggiungete poi zucchero e vanillina, sempre montando con le fruste. Con la spatola inserite la farina setacciata con un pizzico di sale: non smontate il composto. Versate il contenuto negli stampi, facendo attenzione a riempirli tutti, premendo bene. Infornare a 170° per circa 15 minuti. Sfornate e date una spolverata di zucchero a velo. <i>Bon appètit.</i></div>
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<br /></div>
Carmelahttp://www.blogger.com/profile/03845391222899064188noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-4911370453965133990.post-90093068887229603302013-06-17T19:01:00.000+02:002013-06-17T19:02:29.990+02:00My Caesar Salad con Salsa Senza-Nome e crostini speziati<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-Hm4I9RqIDQE/Ub8_GOMAVZI/AAAAAAAACxA/mF2HjgZNV24/s1600/DSCN4750.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://2.bp.blogspot.com/-Hm4I9RqIDQE/Ub8_GOMAVZI/AAAAAAAACxA/mF2HjgZNV24/s640/DSCN4750.jpg" width="640" /></a></div>
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<br /></div>
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La Caesar Salad naque nelle cucine di un ristorante a Tijuana, in Messico, grazie alla fantasia e all'estro dello chef italiano Cesare Cardini, emigrato negli Stati Uniti, dove mostrò la sua bravura e le sue doti culinarie, pur mantenendo sempre costante il ricordo della tradizione del "Bel Paese". Detto questo, a mo' di sapientona tutto-sa-e-tutto-dice, ammetto che, naturalmente e senza falsità, nel momento in cui lessi della Caesar Salad (che già conoscevo di nome e mangiata anche varie volte e vista in parecchi programmi di cucina), designata come ricetta del mese di giugno, beh - diciamola tutta - non avevo idea di come, quando, e soprattutto da chi fosse nata. E, come quando ci si interroga sul proprio naso dopo avercelo avuto in viso per tutta la vita (in maniera pirandelliana, esattamente!), mi son chiesta perché "Caesar". Oh, ciascuno, nella propria mente, si dà le spiegazioni che trova, mica argomentazioni da sofista, ecco! La prima cosa che pensai fu (è ridicola, ma ci sto scrivendo un post, quindi ve la devo dire per forza!) a Giulio Cesare intento a cucinare con la venerabile Julia Child. Forse di questa "fantasia" avrà colpa anche mio figlio, che ogni tanto ho sentito disquisire su argomenti di letteratura latina antica. Allora mi va di espandere questa mia (errata) associazione di idee, dettata dall'ignoranza e da un pizzico di follia sana, in una cosuccia che, al sol pensiero, mi fa sbellicare dalle risate. Ve lo prometto: dopo parlerò della ricetta, ma, prima, godetevi un po' 'sta scenetta (alcune frasi sono state realmente pronunciate da Julia Child, quindi non date a me la colpa!)</div>
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<br /></div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-AtCTPPsIu4g/Ub8_WJMHrSI/AAAAAAAACxI/KjK35HJDphU/s1600/DSCN4755.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://3.bp.blogspot.com/-AtCTPPsIu4g/Ub8_WJMHrSI/AAAAAAAACxI/KjK35HJDphU/s640/DSCN4755.jpg" width="640" /></a></div>
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<br /></div>
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- Il dado è tratto, donna! - esclamò Giulio Cesare entrando con prepotenza nella cucina di Julia Child, allestita per un nuovo appuntamento del programma televisivo <i>The French Chef</i>. Le telecamere si spostarono al suo passaggio, tutti rimasero sbalorditi dai calzari, dalla toga e dallo spadone che teneva alla cintura. Qualche paggio lo seguiva (Bruto non c'era, aveva una congiura da preparare) e spargeva petali di rose dappertutto, invitando i cameramen a inchinarsi davanti al divo Cesare. Julia Child si stava sistemando la sua acconciatura sbarazzina e ripassava qualche battuta in francese che le casalinghe americane, in ogni caso, non avrebbero affatto capito. Udito il richiamo del generale, subito accorse a vedere che succedeva. Lo vide mentre cercava di convincere la truccatrice a giocare a dadi con lui, e allora, sagace com'era, fece un cenno al cameraman di turno. - Siamo in Onda!- disse lui, accendendo la telecamera. A causa delle luci accecanti dello show, Cesare si coprì gli occhi con la tunica, così come avrebbe fatto per non vedere le pugnalate di parecchi congiurati (era un tipo ripetitivo, Cesare). - Benvenuti nella Cucina di <i>The French Chef,</i> casalinghe degli Stati Uniti d'America. Oggi abbiamo un ospite ad allietare la nostra cucina: ecco a voi Giulio Cesare! - disse con aria comica Julia Child. Una telecamera fece il primo piano del viso di Cesare: una smorfia fu visualizzata negli schermi vecchiotti di americani affamati di hamburgers. cesare non capì cosa succedeva, ma stese al gioco. - Donna, se vuoi la pace, preparami qualcosa di buono! - disse alla cuoca, avvicinandosi ai fornelli. - Oggi si prepara la Caesar Salad, caro ospite, quindi cominciamo subito dal pollo. Sai, Cesare, massaggio sempre il pollo con una generosa quantità di burro. Perché? Beh, credo che al pollo piaccia. E cosa ancora più importante, mi piace farlo!- esclamò prendendo un buon petto di pollo. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-xBYPOhhUT9A/Ub8_m1NqSWI/AAAAAAAACxQ/8XlnW4KTf0M/s1600/DSCN4735.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://2.bp.blogspot.com/-xBYPOhhUT9A/Ub8_m1NqSWI/AAAAAAAACxQ/8XlnW4KTf0M/s640/DSCN4735.jpg" width="640" /></a></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
- Farai il massaggio dopo avermi cucinato un buon pranzetto! Dai a Cesare quel che è di Cesare, donna! - le rispose come comandando una legione. Si misero insieme a tagliare lattuga, a cucinare il pollo, a preparare la salsa. Cesare osservava con aria stranita i movimenti della donna e, ogni tanto, dava uno sguardo a quegli aggeggi luccicanti e riflettenti che lo attorniavano come un gruppo di nemici. - Sei francese, donna? Dovresti leggere il mio De bello Gallico, invece di perder tempo a massaggiar polli - ridacchiò diretto alla Child, dato che stava canticchiando la Marsigliese a squarciagola. - In Francia, o come dici tu, in Gallia, ho imparato una cosa: se sei sola in cucina e ti cade l’agnello per terra, raccoglilo. Chi mai lo verrà a sapere? - disse guardando verso il cameraman. Cesare non approvò molto, ma aiutò la donna ad impiattare. Si spostarono allora in un'altra parte dello studio, adibito a ristorantino della Belle Epoque, con tanto di lampadari luccicanti e fumo nauseabondo di sigarette (Cesare pensò che ci fosse un incendio!). -Penso che ogni donna dovrebbe avere una fiamma ossidrica - disse, a quel proposito, la cuoca. Si sedettero con una Caesar Salad ciascuno e Cesare stava per cominciare a divorare tutto. Ma Julia Child lo fermò: - Saluta il pubblico delle casalinghe americane incompetenti, non è educato mangiare senza salutare! Cesare fece un cenno al cameraman e gli chiese un primo piano. Poi, trionfante come se avesse vinto una battaglia, disse a tutta voce: - Venni, vidi e Mangiai!</div>
<div style="text-align: justify;">
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Io sto morendo dal ridere, ma adesso mi tocca ritornar seria (e sapientona?) per potervi illustrare la mia versione della Caesar Salad. Io ho usato, a parte gli ingredienti indicati da Leo, cetrioli, mandorle, una salsina carina carina (denominata Senza Nome, perché è stata frutto delle mie paturnie mentali, perché, se esiste già così, non ne ho la più pallida idea!) e dei crostini speziati homemade, ideali per un'insalata come questa, ma anche da soli, per uno squisito aperitivo. </div>
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<b>My Caesar Salad con Salsa Senza Nome e crostini speziati </b></div>
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<b><i>Ingredienti</i></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-qi-O-R14kTw/Ub8_0fwzGvI/AAAAAAAACxY/ddNwmxOVy-8/s1600/DSCN4758.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://2.bp.blogspot.com/-qi-O-R14kTw/Ub8_0fwzGvI/AAAAAAAACxY/ddNwmxOVy-8/s640/DSCN4758.jpg" width="482" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><u>Per la Caesar Salad</u></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>- 1 insalata trocadero</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>- 1 manciata di mandorle tostate</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>- 1 cetriolo lungo</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>- 1 petto di pollo</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><u>Per la Salsa Senza Nome</u></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>- 3 cucchiai di olio EVO</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>- 100 ml di panna liquida fresca</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>- 2 cucchiaini di maionese</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>- 2 cucchiaini di senape</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>- 3 gocce di Salsa Worcestershire</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>- aceto di mele q.b.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>- pepe q.b.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>- 1/2 cipolla piccola</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><u>Per i crostini speziati</u></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>- 250 gr di farina di semola di grano duro</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>- 100 ml di acqua tiepida</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>- 1/2 cucchiaino di zucchero</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>- 12 gr di lievito di birra</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>- 3 cucchiai di olio EVO</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>- 1 pizzico di sale</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>- 2 cucchiai di grana</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>- 1 cucchiaio di semi di sesamo</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>- 1 cucchiaio di origano</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>- sale e pepe q.b.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>- (altro) olio Evo q.b.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Preparazione.</b> Cominciate dai crostini. Fate una fontana con la farina, di lato un pizzico di sale. Nell'acqua tiepida mettete lo zucchero e qui sciogliete il lievito; al centro della fontana mettete l'olio d'oliva e quest'acqua col lievito. Mescolate e cominciate a impastare fino a formare un panetto liscio ed omogeneo, che ricoprite con un panno. Lasciatelo in un luogo asciutto per farlo lievitare per circa un'ora. Quando è raddoppiato, prendete un pizzico del vostro impasto e formate tante palline, più grosse di una nocciola. In una ciotola mettete dell'olio d'oliva, in un altro mescolate sesamo, grana, origano, sale, pepe. Prendete una pallina, schiacciatela, bagnatela da un lato solo nell'olio e appoggiatela nel miscuglio di spezie. Ponete i crostini su una teglia ricoperta da carta da forno. Schiacciate ancora delicatamente con la punta delle dite e con una forchetta punzecchiate la superficie. Infornate a 200-220° per circa 10 minuti (appena sono ben dorati e croccanti, tirateli fuori!). Passate al pollo. (Massaggiatelo, se vi va, come fa Julia Child!). Ponete il petto su una padella antiaderente precedentemente riscaldata. Fatelo ben cotta, da tutti i suoi lati, poi salate e pepate solo leggermente. Passate alla salsa Senza Nome. In un barattolo mettete insieme olio, senape, maionese. Mescolate. Aggiungete la panna, le gocce di Worcenstershire. Mescolate. Pepate e mettete anche un po' di cipolla tritata davvero finemente e l'aceto di mele a piacere. Ecco pronto il condimento. Ora lavate l'insalata, asciugatela bene e ponetela a fondo del piatto o dell'insalatiera. Inserite il petto di pollo tagliato a listarelle, i cetrioli a rondelle, le mandorle tostate e condite con la Salsa Senza Nome. Come al solito, ma oggi ancor di più, <i>Bon appètit!</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Con questa ricetta partecipo alla Sfida di Giugno dell'MTC, <a href="http://www.mtchallenge.com/mtc-n.-31-la-ricetta-della-sfida-%C3%A8">Caesar Salad</a></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><br /></i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-F7KgFKoDO-8/Ub9AfKvJrWI/AAAAAAAACxk/wYKATVNnj-Q/s1600/ob_61eae7_8951037805-f9a49fe564-m-jpg.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="165" src="http://3.bp.blogspot.com/-F7KgFKoDO-8/Ub9AfKvJrWI/AAAAAAAACxk/wYKATVNnj-Q/s200/ob_61eae7_8951037805-f9a49fe564-m-jpg.jpeg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<i><br /></i></div>
<br />Carmelahttp://www.blogger.com/profile/03845391222899064188noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-4911370453965133990.post-33669596205306702712013-06-09T18:00:00.000+02:002013-06-09T18:00:22.233+02:00Tarte tatin alle ciliegie<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-J_AB3rPuIao/UbSjKfRdD5I/AAAAAAAACv4/o8dXsqZ0cMs/s1600/DSCN4697.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://4.bp.blogspot.com/-J_AB3rPuIao/UbSjKfRdD5I/AAAAAAAACv4/o8dXsqZ0cMs/s640/DSCN4697.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>La tarte tatin mi ha sempre fatto simpatia.</b> L'ho vista fare in televisione, preparata da eminenti e fantastiche blogger di fiducia, fotografata su libri di cucina che riempiono gli scaffali della mia memoria e della mia dimora. Eppure io non l'ho mai fatta. Qualcosa in contrario? Sarò l'unica, forse, ma io non l'ho mai fatta, oh! A volte è meglio essere sinceri, a volte è meglio non nascondersi dietro un dito: la verità produce ferite dolorose e la bugia costruisce trame che feriscono con dolore ancora più profondo. (Mamma mia, che discorsi seri!) E allora perché non dire che questa è stata la mia prima tarte tatin? Le esperienze sono tante e, finché avremo il tempo, non smetteremo di fare pratica. Ma ditemi un po': se il maritino si presentasse a casa con delle ciliegie invitanti, fresche fresche, che fareste voi? Io ipotizzo almeno quattro possibilità, vediamo se siete d'accordo. <i>Possibilità numero uno</i>: dissuadete il maritino a fare una rapida scorpacciata di ciliegie, imboccandovi a vicenda (che cosa romantica!). <i>Possibilità numero due</i>: ci fate un crumble od un clafoutis, dal momento che sono di moda e andate sul sicuro (sicura è soltanto una cosa, purtroppo!). <i>Possibilità numero tre</i>: ricordandovi che, nel caso delle ciliegie, "una tira l'altra", vi mettete alla finestra e le tirate addosso ai passanti (questa possibilità è più pazza delle altre e avrei dovuto optare per questa!). Ora veniamo alla <i>possibilità numero quattro</i>: ci fate una tarte tatin, dal momento che non ne avete mai fatta una e siete imperdonabili (io ho scelto questa, anche se le altre erano più allettanti). </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-30lSs-ibCWM/UbSkUj_vJnI/AAAAAAAACwM/00WfbiNuOxU/s1600/DSCN4701.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://2.bp.blogspot.com/-30lSs-ibCWM/UbSkUj_vJnI/AAAAAAAACwM/00WfbiNuOxU/s640/DSCN4701.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Vi devo ammettere un'altra cosa: la tarte tatin è semplicissima. Il nome mi ha sempre fatto simpatia, ma a volte il nome, di solito un bel francesismo d'alta cultura culinaria, nasconde complicati intrecci di tecniche stravaganti e pazzesche. Invece no, la tarte tatin si mostra tranquilla e poco complicata. Due note negative le vorrei comunque fare. (Oggi ho la mania di fare elenchi strani, ecco). <i>Nota numero uno</i>: potete scottarvi facilmente quando tenterete di ruotare la tarte (e non ditemi che non vi è mai successo!). <i>Nota numero due</i>: prima di potervi pappare per la prima volta la vostra bellissima tarte tatin, dovete attendere pazientemente ben quaranta minuti in tutto (mica cinque minuti, ecco ...). Ma, in fin dei conti, ne vale davvero la pena: come sempre, in cucina, ogni sforzo è ripagato, ogni scottatura è un premio, <b>ogni fatica è amore.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<i><b>Ingredienti</b> (per una tarte di 17 cm di diametro)</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 250 gr di ciliegie</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 2 cucchiai di zucchero</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- burro q.b.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 rotolo di pasta brisée</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i>Preparazione. </i></b>Lavate e denocciolate le ciliegie, ma fatele rimanere intere, aprendole delicatamente a metà. Mettetele da parte. Coprite con carta da forno una teglia di diametro di 17 cm. Qui cospargete il fondo con lo zucchero e con qualche fiocco di burro. Ponete allora le ciliegie molto strette tra loro così da ricoprire tutto il fondo. Infornate a 180° (preriscaldato) per circa quindici/venti minuti. Tirate fuori dal forno e mettete da parte. Prendete la pasta brisée e ricavate due cerchi di diametro 17 cm. Sovrapponeteli uno sull'altro e con un mattarello schiacciateli un po' in modo tale da unirli. A questo punto delicatamente adagiateli sopra le vostre ciliegie caramellate. Cercate di premere ai lati. Bucherellate con uno stuzzicadenti. Infornate nuovamente a 200° per venti minuti. Sfornate e sformate, aiutandovi a capovolgere magari con un piattino e togliendo la carta da forno. Servite tiepida, magari accompagnata con una bella boule di gelato alla vaniglia. <i>Bon appètit. </i></div>
<div>
<br /></div>
Carmelahttp://www.blogger.com/profile/03845391222899064188noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-4911370453965133990.post-5062772899906415882013-06-01T18:29:00.001+02:002013-06-01T18:29:54.463+02:00Crepes speziate alla panna, con patate e zucchine<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-FD4vYMgfe4w/UaoeP6FroBI/AAAAAAAACu8/hXevIGc5VOs/s1600/DSCN4586.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://4.bp.blogspot.com/-FD4vYMgfe4w/UaoeP6FroBI/AAAAAAAACu8/hXevIGc5VOs/s640/DSCN4586.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Quella che vi racconto oggi è una storia vecchia come il cielo e antica come il tempo</b>: la secolare inchiesta, mai risolta, riguardo alla duratura contesa tra il venerando Signor Guscio d'Uovo e la premurosa Signora Chioccia. Il processo continua da così tanti decenni, che ci si è dimenticati perfino del momento in cui cominciò (alcuni pensano che la lite risalga al tempo dei Dinosauri, altri ritengono che il principio di tutto sia riscontrabile nel periodo della formazione della Crosta Terrestre). In ogni caso, a non essere stato dimenticato è il motivo della discordia: fino ad oggi, inspiegabilmente, non si è riusciti a capire chi sia venuto prima, se l'uovo o la gallina. <i>- No, badi a come parla - </i>mi interrompe la Signora Chioccia <i>- moderi i suoi termini, ochetta di una blogger!</i> L'abbiamo offesa e me ne dispiace: è pur sempre una gallina, ma, in effetti, merita rispetto e commiserazione, dal momento che questo processo l'ha proprio stancata.<i> - Infatti </i>- aggiunge subito<i> - per la rabbia faccio solo un uovo al giorno, e perfino malvolentieri, si figuri!</i> Evidentemente la questione ha scosso tutta la sua persona così tanto, da renderle odiosa ogni minima forma di guscio.<i> - Non me ne parli, ochetta-blogger! Ho una tale repulsione che, quando mi tocca covarne qualcuno, lo faccio fare a qualche mia amica, piuttosto che farlo io! </i>Che situazione, ragazzi. Anche dall'altra parte, nel caso del secondo imputato, le cose non si sono messe bene, sapete? <i>- Il suo è un eufemismo, signora - </i>precisa adesso il Signor Guscio d'Uovo <i>- dopo questa storia non dormo la notte e l'albume mi si frigge da sé, per la bile!</i> L'azione diffamatrice della Signora Chioccia gli ha tolto da anni il lavoro, e per questo non ha potuto mai aprire la sua industria di Omelette: povero Signor Guscio d'Uovo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-zJNSMu6sevY/UaofEhFt0RI/AAAAAAAACvI/ykm6fOqoyI0/s1600/DSCN4612.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://2.bp.blogspot.com/-zJNSMu6sevY/UaofEhFt0RI/AAAAAAAACvI/ykm6fOqoyI0/s640/DSCN4612.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>- Non lo scusi troppo, ochetta delle mie zampe, non lo scusi, sa?, perché, anche se nessuno vuole ascoltarmi, lui deve a me la vita, perdinci!</i> La gallina ehm, la Signora Chioccia si scalda facilmente, come potete notare, e immediatamente giunge la saggia risposta della difesa.<i> - Stia attenta a come parla, Signora Chioccia, perché, altrimenti, potrei chiamare a testimonianza perfino un bravo macellaio!</i> Il Signor Guscio d'Uovo non ne può proprio più e ripete a tutti che lui ha pure una prova scientifica della sua superiorità: dice, infatti, che, secondo la teoria del Big Bang, l'Universo si è formato con l'esplosione di un suo trisavolo, il cosiddetto Uovo Cosmo Cosmico. E la scienza è dalla sua parte, signori e signore. <i>- Screanzato e ingrato sei -</i> lo calunnia la Signora Chioccia tutta rossa sul becco <i>- ti meriteresti una beccata come si deve su quel guscio delicato!</i> Come potete vedere, anche nel 2013 la questione non si è conclusa, l'inchiesta continua sempre e gli animi non si sono quietati: la Signora Chioccia insiste nel dire che lei è venuta prima perché madre per nascita e natura; il Signor Guscio d'Uovo ribatte imperterrito, avanzando disquisizioni astronomiche molto strampalate. E allora vi faccio una richiesta: chiunque sapesse qualcosa a riguardo, chiunque conoscesse la verità, chiunque avesse visto qualcosa di sospetto, chiunque volesse andare a testimoniare per una o per l'altra parte, è pregato di recarsi presso la Corte Generale dei Pollai e dei Tuorli Costituzionali. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-KGcYw2uc0Es/UaogZZ04hmI/AAAAAAAACvY/f3e2ApRey6k/s1600/DSCN4613.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://3.bp.blogspot.com/-KGcYw2uc0Es/UaogZZ04hmI/AAAAAAAACvY/f3e2ApRey6k/s640/DSCN4613.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E per onorare questa Inchiesta su cui mi piacerebbe che voi diceste anche la vostra, ho preparato delle crepes, ragazzi. Riempite con panna, zucchine e patate diventano un pasto sostanzioso e d'una cremosità indicibile! Vi invito a farle, anche perché sono velocissime da fare, quando si hanno delle buone uova a disposizione. Quelle che vedete sono le uova delle mie gallinelle (dai, non mi faccio mancare niente nella mia campagna!) e quindi la genuinità è assolutamente garantita. E, se guardate alla fine del post, noterete anche una piccola sorpresa: la mia oca ha covato un uovo e da questo è nato un pulcino tenerissimo, il cui visetto ho voluto condividere con voi, dato che eravamo in tema, ecco. Bene, adesso siamo pronti per la ricetta, ma prima una considerazione: <b>con tutte 'ste foto di uova, mi sembra Pasqua.</b> E invece siamo a Giugno.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-3ulAJaUM5DI/UaogqUjzF6I/AAAAAAAACvg/iOQuA7Mhiug/s1600/DSCN4600.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://2.bp.blogspot.com/-3ulAJaUM5DI/UaogqUjzF6I/AAAAAAAACvg/iOQuA7Mhiug/s640/DSCN4600.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<i><b>Ingredienti</b></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><u>Per le crepes salate</u></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 4 uova</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 pizzico di sale</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 125 gr di farina</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 200 ml di latte</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 pizzico di curcuma</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- chiodi di garofano macinati q.b.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><u>Per la farcitura</u></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 3 zucchine piccole</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 2 patate medie</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 pizzico di sale</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- peperoncino q.b.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 250 ml di panna da cucina</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 foglia d'alloro</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- chiodi di garofano macinati q.b.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 spicchio d'aglio</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- curcuma q.b.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 scalogno piccolo</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- olio evo q.b.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- parmigiano q.b.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i>Preparazione. </i></b>In una ciotola sbattete le uova con un pizzico di sale, di curcuma e di chiodi di garofano. Aggiungete piano la farina e mescolate senza creare grumi. Versate il latte. Mettete da parte. Nel frattempo tagliate a rondelle sottilissime le zucchine e le patate, dopo averle rispettivamente lavate e sbucciate. In una padella antiaderente mettete circa quattro cucchiai di olio d'oliva, dove aggiungete lo spicchio d'aglio (che subito toglierete) e lo scalogno tagliato sottilmente. Fate soffriggere le patate e le zucchine per circa dieci minuti, a fuoco moderato. Aggiungete sale, curcuma, chiodi di garofano macinati, un pizzico di peperoncino. Mescolate bene e infine aggiungete la panna. Dopo qualche minuto, spegnete il fuoco, il condimento è pronto. Prendete una padella antiaderente piccola riscaldata, al centro versate un mestolo piccolo del vostro preparato per le crepes. Con un gesto rotatorio, spianate lungo la superficie della padella. Quando notate che la parte inferiore è dorata, alzate un lembo, lo prendete e lo girate con un colpo veloce senza rompere la crepe. Fate dorate l'altra parte e procedete così per le altre. Terminato il tutto, riempitele una ad una con il composto e chiudete in quattro. Adagiate a schiera le crepes ripiene su una pirofila da forno. Irrorate con un filo d'olio extravergine d'oliva e spolverate con parmigiano. Infornate a 200° per circa cinque/dieci minuti. Verranno leggermente croccanti. <i>Bon appètit.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-N4PZ-XaTYDE/UaohC0lahpI/AAAAAAAACvo/t6XQ2ymSq1w/s1600/DSCN4551.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://2.bp.blogspot.com/-N4PZ-XaTYDE/UaohC0lahpI/AAAAAAAACvo/t6XQ2ymSq1w/s640/DSCN4551.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
Carmelahttp://www.blogger.com/profile/03845391222899064188noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-4911370453965133990.post-80314812484740583672013-05-20T21:00:00.000+02:002013-05-20T21:00:25.179+02:00La torta delle tre mele<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-WMRPr60mHqY/UZpwgXQkE7I/AAAAAAAACuQ/_M_FHji40_I/s1600/DSCN4564.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://3.bp.blogspot.com/-WMRPr60mHqY/UZpwgXQkE7I/AAAAAAAACuQ/_M_FHji40_I/s640/DSCN4564.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ve lo chiedo, miei cari: con tre mele si può?</b> Per rispondere è giusto fare ricorso a degli illustri esempi paradigmatici del nostro memorabile passato. Quando penso ad una mela mi viene subito in mente quel frutto rosso che Eva addentò per prima, secondo la Bibbia: fortunata, lei, ad essere stata la prima a gustarne la sua succosa bontà. E allora mi chiedo: chissà quale delle tantissime varietà del globo avrà assaggiato la nostra first woman? Passando dal sacro al profano, il pensiero approda ad un reame antico, dove una mela avvelenata è stata a ragione resa nota al mondo da un gruppo di fratelli strampalati e amanti delle fiabe: quella di Biancaneve è di sicuro una mela rossa, dal fascino disarmante, ma dalla forza mortale ed avvincente. E cosa dire, invece, del povero Guglielmo Tell, che dovette colpire con una freccia una piccola mela posta sul capo del suo spaventatissimo figliolo? E poi mi ritorna in mente la mela della discordia, quella che fece strappare i capelli ad un gruppetto di splendide divinità dell'Olimpo, troppo viziate e troppo presuntuose, da ritenersi, prima che qualche Regina Cattiva ne reclamasse il titolo, le più belle. Beh, che dire: da tutti questi esempi questo frutto ne ha combinate delle belle! Litigi, morti, leggende, sonni profondi, ferite al cuoio capelluto, perfino il peccato originale! Che ci sia, fin dalla notte dei tempi, una congiura contro la Mela? Me lo son chiesto davvero. Ma no, ma no, non è proprio così, mi son detta. Mela vuole anche dire novità (pensate alla Apple!), vuol dire opportunità (pensate alla "Grande Mela", una New York tutta da addentare) e vuol dire scoperta (vi dice qualcosa quel geniaccio di Newton?). E poi, se proprio vogliamo dirla tutta, la mela è un frutto succulento, dissetante, curativo, che può, da solo, sostituire una merenda, completare appieno un pasto giornaliero. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-n9sWUE9JZgE/UZpxWChE7rI/AAAAAAAACuc/0AcW-QIwnUA/s1600/DSCN4576.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://1.bp.blogspot.com/-n9sWUE9JZgE/UZpxWChE7rI/AAAAAAAACuc/0AcW-QIwnUA/s640/DSCN4576.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo averne mangiate a sazietà, in questi giorni, stamattina ne ho trovate soltanto le ultime tre (anche i miei figli hanno svuotato la dispensa, adorano la frutta!). E mi son detta: che cosa m'invento con queste tre mele? Secondo i paradigmi di cui sopra avrei potuto: 1) avvelenarne qualcuna e regalarla ai noti parenti serpenti (<i>no, non sono così crudele, andiamo!</i>); 2) addentarle tutte e tre e soffrire le doglie del parto (<i>ho già contribuito ben due volte nella mia vita, quindi penso che basti, perdinci!</i>); 3) metterne una sulla testa dei miei figli e cercare di infilzarla con una forchetta (<i>e se gli cavassi un occhio? No, meglio non farlo</i>); 4) usarle per scoprire qualche nuova legge fisica o astronomica (<i>magari fare luce su quei neutrini così presuntuosi da credere di viaggiare più velocemente della luce</i>); 5) gettarne una nel bel mezzo di un banchetto nuziale e far adirare tutti i presenti (<i>buona idea, ma sarà per un'altra volta</i>). Oppure, pensandoci bene, 6) potrei preparare una fantasiosa ma semplicissima Torta delle tre mele (già il nome è tutto un programma, giusto?). Bene, allora non vi resta che vedere come è venuta. Ma non preoccupatevi: non è soporifera, né istigatrice di liti divine, né colma di cianuro. Anzi, secondo me è buonissima. E ditemi: con tre mele, si può?</div>
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<br /></div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-EQvIKJuIwGo/UZpxmx3sdRI/AAAAAAAACuk/Tej7TwxFydQ/s1600/DSCN4581.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://2.bp.blogspot.com/-EQvIKJuIwGo/UZpxmx3sdRI/AAAAAAAACuk/Tej7TwxFydQ/s640/DSCN4581.jpg" width="640" /></a></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<i><b>Ingredienti</b></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 4 uova medie</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 250 gr di zucchero</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 300 gr di farina 00</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- tre mele Golden</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- scorza grattugiata di 1 limone</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 100 ml di olio di girasole</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 tazzina da caffè di latte</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 bustina di lievito per dolci</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 bustina di vanillina</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 pizzico di sale</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- zucchero di canna q.b.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- burro q.b.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i>Preparazione. </i></b>Prendete due ciotole. Nella prima sbattete le uova con lo zucchero. Nella seconda mescolate la farina, il sale, la vanillina, il lievito. Tornando alla prima, aggiungete, mescolando con le fruste elettriche, l'olio, il latte e la scorza di un limone. A questo punto unite il contenuto delle due terrine, ma non fate smontare il tutto (usate una spatola). Tagliate una delle tre mele a pezzetti piccoli e aggiungetela a questo impasto. Foderate di carta forno uno stampo di circa 24/25 cm di diametro e versate il composto. Sbucciate e tagliate a rondelle le due mele restanti, quindi coprite la superficie della torta con esse. Spolverate le mele con dello zucchero di canna e mettetevi sopra anche qualche ciuffetto di burro. Infornate a 170° per circa trenta minuti. Sfornate e <i>bon appètit.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-InWr30fqM7o/UZpx2FbPEOI/AAAAAAAACus/tbrEhsRTbTo/s1600/DSCN4563.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://1.bp.blogspot.com/-InWr30fqM7o/UZpx2FbPEOI/AAAAAAAACus/tbrEhsRTbTo/s640/DSCN4563.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
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<br /></div>
Carmelahttp://www.blogger.com/profile/03845391222899064188noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-4911370453965133990.post-57431695829394775092013-05-14T22:31:00.002+02:002013-05-14T22:31:59.970+02:00Taieddhra con orata, patate e zucchine<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-Og4kyoWcnag/UZKaQEvPflI/AAAAAAAACss/wYK8fBy2558/s1600/DSCN4533.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://1.bp.blogspot.com/-Og4kyoWcnag/UZKaQEvPflI/AAAAAAAACss/wYK8fBy2558/s640/DSCN4533.jpg" width="640" /></a></div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-fj8_1ZVHPsw/UZKa6hHi8mI/AAAAAAAACs0/PveYyTH7pm0/s1600/DSCN4544.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://3.bp.blogspot.com/-fj8_1ZVHPsw/UZKa6hHi8mI/AAAAAAAACs0/PveYyTH7pm0/s640/DSCN4544.jpg" width="480" /></a><b>Le cozze no. Lo ripeto, perdindirindina: le cozze no. </b>Quando ho scoperto quale era stata la scelta di Cristian, vincitore del mese scorso, per la sfida di maggio, sono stata ben contenta della scelta del suo piatto salentino, a me sconosciuto e per questo interessantissimo, ma dal profondo del cuore ho tirato fuori un rifiuto viscerale: le cozze no. Non è che non mi piacciano (anzi, potessi mangiarle di nuovo ne farei una scorpacciata!), è che ne sono allergica. Un post di qualche mese fa era proprio incentrato su questo, ma, date le circostanze, sento il dovere di riparlarne. Inizialmente entusiasta ed euforica, colta da un fremito da pre-MTC, sono diventata subito ansiosa e preoccupata: temevo che, a causa delle maledettissime (e buonissime, ahimè) cozze, sarei stata costretta a rinunciare alla sfida. Eresia, dolore, disperazione! Non sia mai, non ho nessuna voglia di saltare un MTC, mica si scherza su 'ste cose serie. Con furia scellerata, in preda ai brividi di terrore, ho letto rapidamente il regolamento del mese, con le direttive sulla possibile "contaminazione" della ricetta proposta dal vincitore, sperando con tutte le mie forze che le cozze non fossero obbligatorie. Poi, l'illuminazione, la salvezza, il respiro di sollievo: "Le cozze", ho letto quasi urlando per la felicità, "potete sostituirle". Non mi sono mai sentita così grata nei confronti delle organizzatrici dell'MTC, sempre attente alle intolleranze, sempre precise nelle spiegazioni e sempre accurate nelle loro scelte. E, grazie al cielo, ho potuto anche questo mese fronteggiare l'adorabile sfida dell'MTC, anche senza le cozze, emblema di un ricordo poco simpatico. In effetti, il tema di maggio è proprio il ricordo. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-d3q1JMJAeH4/UZKbZl5QkDI/AAAAAAAACtA/vitAlaccvj0/s1600/DSCN4523.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://4.bp.blogspot.com/-d3q1JMJAeH4/UZKbZl5QkDI/AAAAAAAACtA/vitAlaccvj0/s640/DSCN4523.JPG" width="640" /></a></div>
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<br /></div>
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E quale <strike>migliore</strike> peggiore ricordo del momento in cui, d'improvviso, gonfiai come una mongolfiera piena di elio? Non è propriamente un ricordo "da ricordare", ma immaginatevi la scena: state mangiando con i vostri cari e, mentre date forchettate capienti al piatto di pesce con crostacei molto invitanti, cominciate a gonfiarvi come un palloncino da bambino, facendo concorrenza ai sommergibili propagandistici o alle più belle bambole gonfiabili (paragoni per nulla rassicuranti). E poi correte in ospedale e, nel tragitto, non vi riconoscete guardandovi allo specchietto. E poi i controlli e poi lo "sgonfiamento" graduale e progressivo, dopo le punture dei dottori. Un'esperienza poco invidiabile, che le cozze mi hanno fatto rimembrare. Ma non con tristezza, s'intende: mi fa sempre molto ridere ricordarmi in quello stato, dovevo essere molto ridicola, in effetti! In ogni caso, anche senza cozze, la mia taieddhra mi è piaciuta tantissimo. Ammetto che, dopo l'esperienza "intollerante" con gamberi e crostacei vari, ho riscoperto e apprezzato sempre di più pesci nobili ma sanissimi: qual è uno che adoro? Ma certo, l'orata! Poche spine (perché grandi ed evidenti) e filetto prelibato. Così mi son data da fare anche stavolta, mettendo un po' di me stessa pur nel rispetto della variegata tradizione salentina. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-4TGnutsHrzo/UZKbyQ4KAgI/AAAAAAAACtI/2lRwqYjE2WU/s1600/DSCN4503.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://2.bp.blogspot.com/-4TGnutsHrzo/UZKbyQ4KAgI/AAAAAAAACtI/2lRwqYjE2WU/s640/DSCN4503.jpg" width="640" /></a></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-G2HTqTgFrZM/UZKcwpKz_lI/AAAAAAAACtU/dXwrSlEidgs/s1600/DSCN4539.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://2.bp.blogspot.com/-G2HTqTgFrZM/UZKcwpKz_lI/AAAAAAAACtU/dXwrSlEidgs/s640/DSCN4539.jpg" width="482" /></a></div>
<div style="text-align: right;">
<i><b>Ingredienti</b></i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 200 gr di riso Roma</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 4 patate medie</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 2 orate fresche</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 1 cipolla grossa</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 2 zucchine medie</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 4 pomodorini di Pachino</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- manciata di grana </i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- peperoncino q.b.</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- rosmarino q.b.</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- sale q.b.</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- olio extravergine d'oliva</i></div>
<div style="text-align: right;">
<br /></div>
<div style="text-align: right;">
<i><u>Per il brodo di pesce</u></i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- testa e lisca delle orate</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 1 carota</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- sedano</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- alloro q.b.</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 1/2 cipolla</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- pizzico di sale</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- Prezzemolo q.b.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i>Preparazione. </i></b>Cominciate dalle orate. Sfilettatele e ricavatene quattro filetti puliti e senza pelle. Estraete le possibili spine con la pinza. Mettete da parte. Con le teste e le lische, assieme a carota, sedano, cipolla, alloro, sale e prezzemolo, preparate un buon brodo. Quando è pronto, preriscaldate il forno a 160°. Tagliate allora a rondelle le cipolle, le zucchine e le patate. Mescolatele insieme con olio, sale, peperoncino e rosmarino tritato finemente. Ungete il fondo della pirofila (di coccio se l'avete) con l'olio e fate uno strato con le verdure. Sciacquate il riso in una scodella e fate uno strato sottile sopra le verdure. Mettete anche i pomodorini tagliati e adagiate i filetti, in questo altro strato. Versate tre mestoli di brodo. Spolverate con il grana e fate un altro strato di verdure. Completate il tutto con un altro po' di formaggio grattugiato e irrorate di olio extravergine d'oliva. Infornate a 160° per circa un'ora e mezza. Quando si crea una buona gratinatura superficiale, la taieddhra è pronta. <i>Bon appètit.</i></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-style: italic;">Con questa ricetta partecipo alla sfida di maggio dell'MTC, la<a href="http://resistenzapoetica.blogspot.it/"> Taieddhra</a></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-style: italic;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-bZ7Qnf3Zdsc/UZKe44WuXFI/AAAAAAAACtg/FErivwW1VAY/s1600/banner2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="173" src="http://2.bp.blogspot.com/-bZ7Qnf3Zdsc/UZKe44WuXFI/AAAAAAAACtg/FErivwW1VAY/s200/banner2.jpg" width="200" /></a></div>
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<br />
Carmelahttp://www.blogger.com/profile/03845391222899064188noreply@blogger.com28tag:blogger.com,1999:blog-4911370453965133990.post-12954082259483262322013-05-07T20:51:00.006+02:002013-05-07T20:51:39.316+02:00Profumo di Sicilia: Spaghetti alla siracusana<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-zB6q0qp0rLA/UYlKkjwGMuI/AAAAAAAACsE/700LhvyZyPM/s1600/DSCN4489.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://4.bp.blogspot.com/-zB6q0qp0rLA/UYlKkjwGMuI/AAAAAAAACsE/700LhvyZyPM/s640/DSCN4489.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Penultimo appuntamento della rubrica Profumo di Sicilia:</b> il viaggio alla scoperta di un po' di cultura culinaria siciliana è già agli sgoccioli. Uffa, non mi fate scendere la lacrimuccia, suvvia: lasciamo questi colpi di scena per il prossimo mese, che sarà l'ultima volta in cui vi inviterò a seguirmi nei meandri di un'assolata via di barocchi profumi, antiche tradizioni e accesi sapori mediterranei. Mediterranei come il primo piatto di questo mese. Ma no, signori e signore, non corriamo, non corriamo: si facciano le cose per bene, si vada per ordine. La città che "ci ospiterà" questo mese è Siracusa, fiore all'occhiello della Magna Grecia e illustre punto di riferimento culturale e artistico siciliano e italiano anche oggi. Come al solito, non faccio panegirici o elogi scontati, ma mi soffermo su alcuni elementi che di questa città mi ha sempre colpito e continuo ad ammirare. Mi preme segnalare un emblema della grandezza del passato, che si cerca di mantenere anche oggi con passione e creatività, ossia la tradizione delle Rappresentazioni classiche al Teatro Greco, organizzate dall'INDA. Io vi sono stata parecchie volte e non vi dico che emozione: rivivere quest'esperienza viscerale, assistere alle tragedie intramontabili o alle commedie comunque attuali, è qualcosa di unico. L'atmosfera del Teatro di Siracusa è impagabile, sedere su quei gradini vetusti, con il venticello delle sere di maggio (come queste) e il tramonto alle spalle, mi rendono ogni volta orgogliosa di questa città, che ha saputo far tesoro di un patrimonio artistico che, turisticamente e culturalmente, è davvero eccelso ed importante. (Si vede proprio che mi piace Siracusa, eh?). Ma non bastano le tradizioni, la mitologia, l'arte: c'è anche il paesaggio ad essere mozzafiato. Passate da Ortigia, passeggiate sulla costa, andate al mare. Ci tengo a riferirvi che anche Siracusa è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità da parte dell'UNESCO: ecco un altro vanto siciliano, un altro vanto italiano. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-n8o2cofXHIM/UYlLInge3HI/AAAAAAAACsM/OemOSECyL64/s1600/DSCN4495.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://3.bp.blogspot.com/-n8o2cofXHIM/UYlLInge3HI/AAAAAAAACsM/OemOSECyL64/s640/DSCN4495.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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La cucina siracusana, com'è naturale, risente delle specialità siciliane per eccellenza (quali <i>arancini</i>, <i>frutta di Martorana</i>, granite artigianali, cannoli alla ricotta e molto molto altro), ma non mancano di certo piatti più rinomati e locali, di cui Siracusa rappresenta il punto di originaria formazione, poi diffusa in tutta la regione, come gli <i>occhi di Santa Lucia</i> (paste di mandorla in onore della santa patrona), le <i>Zeppole </i>(salate, con acciughe o ricotta), e perfino la <i>caponata</i>, davvero gettonata in questa zona. Due grandi simboli naturali dell'agricoltura e della cucina siracusana sono certamente il <b>limone di Siracusa</b> (rigorosamente IGP, mica bazzecole!) e i <b>pomodori di Pachino</b>, rubini tanto deliziosi. Proprio questi ultimi ho voluto usare nel piatto rappresentativo di Siracusa: mi piace il colore, rosso-Sicilia, mi piace la consistenza, la minuta bontà. Indecisa tra vari piatti che avrei potuto presentarvi questo mese, ho optato per un primo piatto che, come vi dicevo, ha il Mediterraneo dentro di sè: ci sono i colori accesi (giallo, arancione, rosso, verde, nero) e ci sono i sapori decisi e armoniosi (il carattere dell'oliva, la sfumatura del peperone, la dolcezza del pomodoro, la salsedine dei capperi e dell'acciuga, la caparbietà della melanzana). E' un piatto di pasta molto diffuso a Siracusa, soprattutto per l'uso di alcuni ingredienti, anche se ne esistono varianti molto diverse tra loro: c'è chi mette qualcosa, c'è chi ne toglie un'altra; si è immersi in una continua interpretazione, in una originale innovazione, in una fantasiosa ricerca del remix, della varietà, che io, personalmente, adoro. Perché? Perché la cucina siciliana s'evolve così, e non è mai la stessa, perché sempre cambia, perché sempre cresce il suo valore. Gustatevi 'sto piattino: eccovi servita un'altra fetta di Sicilia. </div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-6BDSTZhnaNI/UYlMW9JwW_I/AAAAAAAACsY/oK5WCB6i_s4/s1600/DSCN4496.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://1.bp.blogspot.com/-6BDSTZhnaNI/UYlMW9JwW_I/AAAAAAAACsY/oK5WCB6i_s4/s640/DSCN4496.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<i><b>Ingredienti</b> (per quattro persone)</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 300 gr di spaghetti (o vermicelli)</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 200 gr di pomodori di Pachino</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 peperone giallo</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 melanzana</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 40 gr di capperi sotto sale</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 15 olive nere denocciolate</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 2 acciughe sotto sale</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 spicchio d'aglio</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- sale e pepe q.b.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1/2 cucchiaino di zucchero</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- basilico q.b.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- olio extravergine d'oliva q.b.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><b>Preparazione.</b></i> Mettete in forno il peperone a 200° fino ad abbrustolirlo su tutti i lati. Ponetelo in un sacchetto di plastica per alimenti e chiudete: lasciatelo intiepidire. Togliete la pelle e privatelo dei semi. Tagliatelo a piccole striscioline. Mettetele da parte (questa operazione può essere fatta anche il giorno prima, per avere tutto pronto). Tagliate a cubetti la melanzana, friggeteli e adagiateli su carta assorbente. Mettete anche questi da parte. In una padella mettete l'olio extravergine d'oliva (circa cinque cucchiai), l'aglio (che toglierete), le acciughe dissalate e spezzetate. Soffriggete per qualche minuto. Aggiungete i pomodori tagliati a pezzi e lo zucchero. Fate cuocere per alcuni minuti. A questo punto aggiungete i capperi dissalati, le olive nere tagliate a metà, il peperone a strisce e i cubetti di melanzana. Aggiustate di sale. Cuocete per qualche altro minuto. A questo punto il vostro condimento è pronto. Nel frattempo fate bollire l'acqua in una pentola: versate gli spaghetti e cuoceteli al dente. Scolateli e metteteli nella padella col condimento. Mescolate bene, continuando qui la cottura. Pepate. Servite con qualche fogliolina di basilico. <i>Bon appètit.</i> P.s. Io non l'ho fatto, ma, se volete, potete benissimo grattuggiare sopra dell'ottimo pecorino (gnam!).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Carmelahttp://www.blogger.com/profile/03845391222899064188noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-4911370453965133990.post-49696139284775100062013-05-04T17:11:00.001+02:002013-05-04T17:18:02.427+02:00Gustare un profumo: Pancakes alle zagare<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-8U3O87x0pT4/UYUhxnDZafI/AAAAAAAACqs/weZgekU1ADk/s1600/DSCN4461.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://1.bp.blogspot.com/-8U3O87x0pT4/UYUhxnDZafI/AAAAAAAACqs/weZgekU1ADk/s640/DSCN4461.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
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<b>La delicatezza di un profumo inebriante.</b> Il giardino punteggiato da stelle candide, che splendono al Sole pallido di Primavera. I petali trasportati dal vento, che con un soffio li disperde, in lontananza. I fiori delle arance, le zagare del mio giardino, mi riempiono di gioia: questo è il momento dell'anno in cui l'aria profuma davvero di vita, di natura, di verità. Non c'è smog che tenga, né fumo, né inquinamento che possano infrangere la magia di questa fragranza. Ma durerà per poco, vedo già i fiori diminuire, i petali giocare con il vento, un gioco troppo pericoloso, emblema del tempo che scorre, del ritmo incessante della natura, che mai s'arresta, mai riposa. E verrà l'estate, e andrà via il profumo. Ma resterà nella pelle l'essenza di una Primavera splendida, come queste zagare. Poeticamente coinvolta e quasi emozionata, ho voluto portare questi fiori anche nella mia cucina. Sì, sono commestibili e, facendo qualche ricerca (mentre c'ero, mi toccava!), ho scoperto anche che sopratutto le zagare hanno effetti vitalizzanti formidabili (contro il nervosismo, la stanchezza e problemi digestivi). Per i bambini sono ottime, per garantire un sonno più tranquillo. E' diffusa inoltre l'estrazione di un olio essenziale alle zagare, detto "neroli", dal cognome di una duchessa che amava a suo tempo profumarne i suoi guanti. E io, come li ho usate questa comete profumate? Li ho messe nei pancakes. Comete nei pancakes? No, zagare nei pancakes! Lo so, è un po' strambo, ma di sicuro originale e, vi assicuro vi giuro credetemi, il risultato è magnifico: riuscirete magicamente a "gustare" un profumo. Il mio piano era proprio questo: un'altra mission (im)possible, praticamente! Quando ho addentato il primo pancake (il primo che io abbia mai preparato da me, d'altronde!) ho gustato quel profumo, ho sentito un sapore fruttato che a parole non potrò mai spiegarvi appieno. Mi ha lasciato senza parole. La ricetta è veloce almeno quanto il "divoramento" a cui ho assistito, quando, a colazione, li ho presentati ai miei cari. Se aveste la possibilità, vi invito a provare: assaggerete un profumo col palato, per la prima volta. E non sarà mai l'ultima.</div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-iWOMpo4uhys/UYUiDnkF2aI/AAAAAAAACq0/6-Q1lYXV0Cw/s1600/DSCN4419.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://4.bp.blogspot.com/-iWOMpo4uhys/UYUiDnkF2aI/AAAAAAAACq0/6-Q1lYXV0Cw/s640/DSCN4419.jpg" width="640" /></a></div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-L7hGaWKJAhk/UYUiPRThocI/AAAAAAAACq8/MGuIvBoV-nU/s1600/DSCN4443.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://4.bp.blogspot.com/-L7hGaWKJAhk/UYUiPRThocI/AAAAAAAACq8/MGuIvBoV-nU/s640/DSCN4443.jpg" width="482" /></a></div>
<i><b>Ingredienti</b></i><br />
<i>- 150 gr di farina 00</i><br />
<i>- 1 uovo</i><br />
<i>- 100 ml di latte</i><br />
<i>- 40 gr di zucchero</i><br />
<i>- manciata di zagare</i><br />
<i>- miele di zagara q.b.</i><br />
<i>- 1 cucchiaino di lievito per dolci</i><br />
<i>- 1 pizzico di sale</i><br />
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<b><i>Preparazione.</i></b> Sbattete le uova con zucchero, latte, farina, lievito e sale. Mescolate bene per unire bene tra loro tutti i vostri ingredienti. Immergete i fiori delicatamente in un po' d'acqua (giusto per pulirli), ma non fateli sciupare e adagiateli poi su carta assorbente. Prendetene soltanto i petali e versateli nell'impasto. Mescolate. Su una padella antiaderente, ben riscaldata, adagiatevi un po' di impasto, preso con un mestolo della grandezza che preferite. Voltate il pancake quando vedete le bollicine, usando una paletta per aiutarvi. Cuocete ambo i lati, facendo attenzione a non bruciarli: è una cottura velocissima, di pochi minuti. Sistemateli su un piatto, magari uno sull'altro. Sciogliete il vostro miele, dandogli la consistenza che volete. A questo punto versatelo più o meno abbondantemente sui pancakes e gustateli preferibilmente caldi. <i>Bon appètit. </i></div>
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<i>Con questa ricetta partecipo al Contest: <a href="http://simolovecooking.blogspot.it/2013/03/1-giorno-di-primaverae-il-mio-primo.html">Quick e Easy</a></i></div>
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-9S8t8NRz8eg/UYUk4DVi5WI/AAAAAAAACrM/cvwfwDLgGng/s1600/banner+orologiook.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://1.bp.blogspot.com/-9S8t8NRz8eg/UYUk4DVi5WI/AAAAAAAACrM/cvwfwDLgGng/s200/banner+orologiook.jpg" width="199" /></a></div>
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<i>Con questa ricetta partecipo al Contest:<a href="http://www.panemarmellata.com/2013/04/colori-in-cucina-il-primo-contest.html"> Colori in cucina</a></i></div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-LhE8fgothAA/UYUlFX8TvPI/AAAAAAAACrU/ByIQnaU46sM/s1600/2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://2.bp.blogspot.com/-LhE8fgothAA/UYUlFX8TvPI/AAAAAAAACrU/ByIQnaU46sM/s200/2.jpg" width="133" /></a></div>
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Carmelahttp://www.blogger.com/profile/03845391222899064188noreply@blogger.com21tag:blogger.com,1999:blog-4911370453965133990.post-54413795215417867772013-04-29T19:27:00.002+02:002013-04-29T19:27:50.541+02:00Mission (Im)possible: Tocchetti di pollo al latte con piselli freschi<br />
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-ulodJeT3Eao/UX6q7fnKwiI/AAAAAAAACpo/LD5szu4lOHM/s1600/DSCN4466.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://1.bp.blogspot.com/-ulodJeT3Eao/UX6q7fnKwiI/AAAAAAAACpo/LD5szu4lOHM/s640/DSCN4466.jpg" width="640" /></a></div>
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<b>Oggi ho sostenuto una Mission (Im)possible</b>: preparare una ricetta sana, simpatica, soddisfacente e sbrigativa, in poco meno di 30 minuti. Mi son detta: ce la posso fare. Mi son detta: lo devo fare. Mi son detta: puntiamo il cronometro. Sì, ho voluto cimentarmi, ho voluto mettermi alla prova. E sapete perché? Perché c'è ancora chi frequenta più il banco dei surgelati che i propri fornelli; perché c'è chi pensa di non avere la forza di cucinare, dopo una giornata di lavoro o di studio; perché c'è chi è assorbito quotidianamente dagli impegni, dalle preoccupazioni, dai telegiornali, e non riesce più a godersi una mezzora tutta per sé (figuratevi una stanza, di questi tempi costa caro l'affitto, vero, Virginia Woolf?); perché c'è chi rientra tardi la sera e trova il supermercato vuoto, spento, ma un fastfood ancora aperto; perché c'è chi ha perso l'amore per il cibo e per la cucina, e crede che questo affetto sia irreversibile, e mai più tornerà indietro. <b>Ebbene, io non ci sto</b>: la Mission (Im)possible di quest'oggi è recuperare quella gioia di fare, quel soffio vitale di brio, quell'entusiasmo nel cercare gli ingredienti giusti, quell'innamoramento graduale, l'emozione della prima forchettata. La felicità si costruisce impastando e non frugando tra scatolette taglienti; la serenità lievita come un buon panettone e non sta in un panino sconosciuto; l'euforia schizza sul cuore come olio bollente e non ha il suono del microonde. Sono fiduciosa e spero che la mia missione (che penso sia riuscita secondo i piani) sia valsa a qualcosa. La ricetta con cui mi sono sottoposta alla prova è un secondo piatto semplicissimo, delicato, salutare. Prima di partire con l'esperimento con il procedimento, è bene che io inserisca qualche buona premessa. </div>
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<b>Premessa numero uno</b>: tutti coloro che intendono preparare un piatto come si comanda, devono disintossicarsi dal banco "Alimenti surgelati per lavoratori stacanovisti" e da quello di "Monoporzioni striminzite per laureandi senza casa". Per disintossicarsi bisogna recarsi alla sede principale dello studio integrativo "Cattivi consumatori anonimi".</div>
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<b>Premessa numero due</b>: è assolutamente vietato preparare suddetto piatto con ingredienti non freschi, che siano in scatola, in lattina, in polvere, in boccetta, in spray. E' consentito recarsi al (super)mercato per ricercare ingredienti di stagione, possibilmente riconoscibili, etichettati e dalla sicura provenienza (non sono ammessi OGM, quindi). </div>
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<b>Premessa numero tre</b>: se si è decisi a non seguire una delle due premesse di cui sopra, non si potrà mai superare la Mission (Im)possible e, di conseguenza, salvare l'organismo dagli alieni che abitano i surgelati e dalla colonia di marziani indiavolati che popolano le bustine di cibo "pronto". Il corpo, quindi, si autodistruggerà, in breve tempo.</div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-IXlHCdGcYB8/UX6rE35M2LI/AAAAAAAACpw/LRriY8UqL5U/s1600/DSCN4464.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://3.bp.blogspot.com/-IXlHCdGcYB8/UX6rE35M2LI/AAAAAAAACpw/LRriY8UqL5U/s640/DSCN4464.jpg" width="640" /></a></div>
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Nel caso in cui le premesse siano state seguite alla lettera, è ora possibile cominciare dal reperimento degli ingredienti. Vi servono: <b>200 gr di petto di pollo</b> (<i>non vi azzardate a comprare i bocconcini di pollo surgelati, è un'eresia</i>!); <b>2-3 cucchiai di farina 00 q.b.</b> (<i>no, non la trovate nel banco frigo, se è questo che stavate pensando</i>); <b>300 gr di piselli freschi</b> (<i>ho detto "freschi", quindi dovete comprare dei bei baccelli, e non delle scatoline da collezionare - io, per la cronaca, ho usato i miei piselli di orto, di cui vado fierissima!</i>); <b>1 scalogno </b>(<i>non vi preoccupate, la disintossicazione è una cosa dura, provoca amnesia, ed è normale che non ricordiate cosa sia</i>); <b>latte parzialmente scremato q.b. </b>(<i>se non fate colazione da tanto tempo, fate un corso accelerato su latte e latticini, mi raccomando</i>); <b>olio extravergine d'oliva q.b.</b> (<i>sì, serve per anche friggere, ma non è quello che vedete nei fastfood!</i>); <b>sale e pepe nero q.b.</b> (<i>questi ve li ricordate, chissà quanto ne mettete sulle patatine fritte, mannaggia a voi</i>). Bene, adesso siete pronti per cominciare davvero: munitevi di tutti gli ingredienti qui sopra elencati e, come regola principale, disponeteli sul vostro piano di lavoro, per evitare perdite di tempo e ricerche al tesoro di ingredienti persi in dispense-sabbie mobili. <i>Siete ancora vivi?</i> Allora procediamo sul serio, ragazzi. Io punto il cronometro: pronti, partenza, via!</div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-gbcTSeJiui8/UX6rO82gG5I/AAAAAAAACp4/culZo1kf1tc/s1600/DSCN4476.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://4.bp.blogspot.com/-gbcTSeJiui8/UX6rO82gG5I/AAAAAAAACp4/culZo1kf1tc/s640/DSCN4476.jpg" width="640" /></a></div>
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<b><u>Ore 20:00</u></b> (prendiamo quest'orario come punto di partenza, perché potrebbe essere quello più indicato per mettervi ai fornelli, appena rientrati a casa dal lavoro, per esempio): <i>tutto tace in cucina.</i> Togliete i piselli dai baccelli e, nel frattempo, mettete a scaldare dell'acqua in un pentolino, con un pizzico di sale. Quando avete terminato (<i>non ci vuole tanto, suvvia!</i>) mettete i piselli nel pentolino e fateli bollire un po'. <i>Non siate lenti: il tempo scorre.</i></div>
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<b><u>Ore 20:05</u></b>: <i>il passaggio numero due sarà impegnativo, fate molta attenzione ai raggi laser, mi raccomando. </i>Tagliate a tocchetti piuttosto piccoli, più o meno simili il vostro bel petto di pollo.<i> Se siete riusciti a farlo, siete già sulla buona strada: ma non mollate adesso, resistete dall'accendere la televisione, perché c'è ancora tanto da fare.</i></div>
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<u><b>Ore 20:08</b></u>: <i>il pollo è tagliato bene? Allora ci siamo,</i> adesso dovete infarinarlo. Un consiglio anti- spreco di tempo, un consiglio da vera Mission (Im)possible: mettete la farina in un sacchetto di plastica per alimenti e mettetevi dentro anche i vostri tocchetti. Agitate un po': se avete seguito alla lettera, il risultato della operazione sarà un'infarinatura super rapida. Togliete i tocchetti dal sacchetto:<i> operazione completata con successo.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><u>Ore 20:10</u></b>: <i>non prendete tutto alla leggera, è vero che mancano venti minuti alla fine della prova, ma siamo solo a meno di metà del percorso! </i>Tritate lo scalogno finemente e mettete a scaldare una pentola con un filo d'olio extravergine d'oliva (<i>annusate la sua bontà, la sua fragranza: siete ancora convinti che sia olio per friggere?</i>)</div>
<div style="text-align: justify;">
<b><u>Ore 20:12</u></b>: <i>ci siamo, ecco che arriva la cottura vera e propria.</i> Scolate i piselli, mettete lo scalogno nella pentola con l'olio e aggiungete anche i vostri bellissimi tocchetti di pollo infarinati. <i>Li sentite un po' sfrigolare? </i>Questi suoni sono musica per le vostre orecchie: ascoltate, ascoltate, ma ogni tanto date pure una mescolata e non siate pigri (<i>ché il pollo non si cuoce mica da solo, ha bisogno del vostro olio di gomito!</i>).</div>
<div style="text-align: justify;">
<b><u>Ore 20:17</u></b>: <i>la missione sta per volgere al termine: resistete, abbiate fiducia.</i> Passati questi primi cinque minuti di cottura, versate in pentola anche i piselli che avevate sbiancato precedentemente. A questo punto è il momento di salare. <i>No, non come fate di solito con le patatine surgelate: salate poco, ché troppo sale fa male. Il giusto, la via di mezzo, la misura, poco quanto basta, ecco. E ricordate: è sale, non zucchero (non si sa mai!).</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<u><b>Ore 20:21</b></u>: <i>ora viene il bello, state accorti e non abbiate paura, siete alla fine del cerchio.</i> Versate il latte parzialmente scremato, quanto basta per ricoprire i tocchetti. <i>Non fateli affogare, per amor del cielo, non sono mica i vostri nemici: sono il vostro cibo, la vostra creazione, la vostra cena.</i> <b>Amate ciò che mangiate, ciò che cucinate: non sapete quanto amore per voi vi verrà restituito.</b></div>
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<u><b>Ore 20:25</b></u>: <i>avanti, fate un respiro di sollievo.</i> Passati questi pochi minuti, il latte si sarà addensato e ristretto.<i> Ci siete</i>: spegnete il fuoco e pepate. Anche qui, devo ripetervelo: non abusate col pepe, <i>anche se la missione sembra essere andata a gonfie vele.</i> Il premio maggiore sarà la soddisfazione, ma una sana. Vi sentirete bene e con la pancia piena di buone cose, questa è la ricompensa giusta per voi.</div>
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<b><u>Ore 20:29</u></b>: <i>ad un minuto dalla fine, ce l'avete fatta, ad un minuto dalla fine, avete completato la missione. </i>Servitevi i tocchetti e fatelo con la grazia di un buon cuoco: ma servitelo per voi. <i>Lo so che la tovaglia non è di lino. Lo so che non c'è nessuno con voi, che sono i libri da studiare o il conto del mese a farvi compagnia. Ma non importa:</i> <b>voi meritate un bel piatto, proprio bello. Bello come voi, come il vostro impegno.</b></div>
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<b><u>Ore 20:30</u></b>: <i>il momento della prima forchettata.</i> La Missione è divenuta Possibile e gli sforzi sono valsi a molto. Vi sentite sazi: d'amor proprio, di gioia, di tranquillità. Non accendete la tivù. Io vi consiglio un po' di musica, quella che più amate. <i>Ascoltate il cibo, ascoltate la musica</i>: ascoltate il vostro cuore che batte, il vostro stomaco che ringrazia, <b>la vostra felicità fatta in casa. <i>Bon appètit.</i></b></div>
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<i>Con questa ricetta partecipo al Contest: <a href="http://thedreamingseed.blogspot.it/2013/04/happiness-is-homemade-il-mio-primo.html">Happyness is homemade</a></i></div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-xb3P31RPNfc/UX6s98QIWqI/AAAAAAAACqE/NJPjTuUX0SI/s1600/CONTEST+(1).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://2.bp.blogspot.com/-xb3P31RPNfc/UX6s98QIWqI/AAAAAAAACqE/NJPjTuUX0SI/s200/CONTEST+(1).jpg" width="89" /></a></div>
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Carmelahttp://www.blogger.com/profile/03845391222899064188noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-4911370453965133990.post-13419011491342511602013-04-28T18:56:00.000+02:002013-04-28T18:56:24.573+02:00I biscotti della vicina: Petits biscuits al cocco<br />
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-LpeRGcDWapM/UX1StZM1dbI/AAAAAAAACo0/OhPr27P_cHE/s1600/DSCN4432.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://2.bp.blogspot.com/-LpeRGcDWapM/UX1StZM1dbI/AAAAAAAACo0/OhPr27P_cHE/s640/DSCN4432.jpg" width="482" /></a></div>
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Quant'è variegato il mondo dei vicini. C'è il vicino che ascolta ogni tua telefonata, se ti azzardi a mettere piede in terrazzo con il cellulare all'orecchio; c'è il vicino che taglia i rami del tuo albero, perché "usurpano la proprietà" altrui; c'è il vicino che pretende di avere l'erba più verde (e invece il suo giardino è il set di un nuovo film di Indiana Jones); c'è il vicino che ti chiede lo zucchero (e poi è lui ad avere una piantagione di canna da zucchero in qualche posto sperduto dell'emisfero australe); c'è poi il vicino che bussa alla tua porta per regalarti ogni tanto dei biscotti e darti pure la ricetta. Una delle mie vicine appartiene a questa ultima categoria, e mi posso definire "fortunata". Voi, invece, con quale vicino siete costretti a "convivere"? Per questi deliziosi biscottini ho seguito le sue dosi, ma ho deciso di prepararli al cocco, ché questa domenica m'ispirava così - è una domenica di primavera, leggera, leggera. Ho fatto anche una buona tazza di tè, io lo adoro classico, con una goccia di latte: è stato un momento che mi son voluta regalare, in questa giornata, prima di cominciare un'altra dura settimana. Allora spero vi piacciano e, se avete grane con qualche vostro vicino di casa, mangiatevi un biscotto e non pensateci più. </div>
<b><br /></b>
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<i><b>Ingredienti</b></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 240 gr di farina 00</i></div>
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<i>- 60 gr di farina di cocco</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 2 uova medie</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 100 gr di zucchero</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 100 gr di burro</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 pizzico di sale</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 bustina di vanillina</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 cucchiaino di lievito per dolci</i></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-0xAE_oDUExg/UX1TAnw1byI/AAAAAAAACo8/CfBxr_Sty24/s1600/DSCN4440.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://3.bp.blogspot.com/-0xAE_oDUExg/UX1TAnw1byI/AAAAAAAACo8/CfBxr_Sty24/s640/DSCN4440.jpg" width="482" /></a><b><i>Preparazione. </i></b>In una ciotola mettete le due farine, lo zucchero, la vanillina, il sale e il lievito. Mescolate. Aggiungete il burro freddo, tagliato a tocchetti. Mescolate ancora, frizionando con le mani. Fate una fontana e al centro versate le due uova intere. Sbattetele e impastate il tutto sempre con le mani. Ottenete un impasto liscio e omogeneo. Lasciatelo riposare per circa 10 minuti. Mettetelo in un sac-à-poche con la bocchetta rigata e formate i vostri biscotti. Adagiateli su una teglia ricoperta di carta da forno e infornateli a 200° per circa 3-5 minuti (state attenti: appena sono leggermente dorati, sfornateli subito!). Lasciateli raffreddare, così si induriscono un po', ottenendo la loro giusta consistenza: saranno pronti per una buona colazione o per qualsiasi momento della giornata in cui vi andrà di mangiarne uno. <i>Bon appètit.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Con questa ricetta partecipo al Contest: <a href="http://valycakeand.blogspot.it/2013/03/keep-calm-and-drink-tea-un-nuovo-contest.html">Keep calm and drink tea</a></i></div>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-_oG7MOO1hgg/UX1TdCOYiZI/AAAAAAAACpE/5xZHGsZqds4/s1600/Keep+Calm+and+drink+Tea+contest.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://4.bp.blogspot.com/-_oG7MOO1hgg/UX1TdCOYiZI/AAAAAAAACpE/5xZHGsZqds4/s200/Keep+Calm+and+drink+Tea+contest.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<i><br /></i></div>
Carmelahttp://www.blogger.com/profile/03845391222899064188noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4911370453965133990.post-73905063812597880742013-04-24T15:57:00.001+02:002013-04-24T16:04:33.088+02:00Hot chicken chili with fresh salad and rosemary tortillas<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-R5qJSzlH-Co/UXfhuDsRPdI/AAAAAAAACno/cpHDfvmx0Q8/s1600/DSCN4388.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://3.bp.blogspot.com/-R5qJSzlH-Co/UXfhuDsRPdI/AAAAAAAACno/cpHDfvmx0Q8/s640/DSCN4388.jpg" width="640" /></a></div>
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<b><br /></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-LnyKXgo9aPo/UXfiDO4rzoI/AAAAAAAACnw/ImsFarUyAxU/s1600/DSCN4401.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://4.bp.blogspot.com/-LnyKXgo9aPo/UXfiDO4rzoI/AAAAAAAACnw/ImsFarUyAxU/s640/DSCN4401.jpg" width="482" /></a></div>
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<b>Non scrivo su questo blog da diciassette giorni. </b>Un nuovo record, immagino. Mi scuso tanto della mia assenza, impegni, cambiamenti e giornate compresse mi hanno totalizzato completamente. Respiro adesso, nello scrivere di nuovo, ora che ho un po' più di tempo, finalmente (per la cronaca: mentre scrivo dalla finestra entra prepotente il profumo della zagara, una fragranza che è impagabile e che mi mette di ottimo umore). Quale migliore occasione per tornare a postare ricette dell'attesissimo MTC di Aprile? Ormai questo appuntamento di tradizione e interpretazione mi è entrato nel cuore. Anche stavolta, il tema del mese, scelto dalla vincitrice <a href="https://blog2food.wordpress.com/">Anne</a>, ha attratto le mie papille gustative e ha messo in moto le mie celluline grige (vero, Poirot?): la cucina texana. Devo naturalmente ammettere che la sfida di questo mese è stata acclamata, in famiglia. Mio marito adora il Western: avrà visto "Balla coi lupi" almeno una quindicina di volte; l'equitazione è una delle sue passioni più forti; e,inoltre, è un vero patito della musica country. A me "la conquista del West" non mi attira molto come genere (cinematografico, per esempio), ma, dopo parecchi anni di matrimonio, <strike>me ne son fatta una ragione</strike> ho imparato ad accettarlo: pistoleri appassionati e amanti dell'aforisma, indiane troppo indifese, cavalli sempre evanescenti (che appaiono quando servono, per una corsetta improvvisa in mezzo ad assolati canyon) mi hanno sempre tenuta in disparte, mi hanno fatto respingere per principio questo mondo lontano, anche se, a dirla tutta, affascinante per la sua essenzialità, per il suo calore. <b>Ma per l'MTC si fa di tutto.</b></div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-modLapvbMsU/UXfiW7IdEZI/AAAAAAAACn4/_e6vYuHvqEA/s1600/DSCN4404.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://3.bp.blogspot.com/-modLapvbMsU/UXfiW7IdEZI/AAAAAAAACn4/_e6vYuHvqEA/s640/DSCN4404.jpg" width="482" /></a></div>
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Così, qualche sera fa, ho ri-visto "Balla coi lupi" assieme a mio marito, sul divano come due fidanzati, mentre lui, stranito, mi fissava incredulo, cercando di capire cosa si celasse dietro questo mio repentino interesse. Beh, oggi mi ha proprio scoperta, mannaggia: il mio chili ha chiarito i suoi dubbi e saziato la sua solita fame. E' stato un gran piacere cucinarlo, anche pensando a lui. Solo di una cosa non è rimasto molto convinto: perché il pollo?, mi ha chiesto. A questa domanda ho risposto subito, perché è la prima cosa che mi era venuta in mente quando ho costruito il piatto: "Immagina due cowboys che stanno per spararsi a vicenda, dopo aver contato i passi canonici l'uno dall'altro; immagina che in quel momento il loro stomaco brontoli; immagina che passi di lì una gallina malaugurata, inconsapevole del fatto che il suo destino sarà quello di essere servita con delle tortillas; immagina questo" gli ho detto all'orecchio " e dimmi se non potrebbero farne una buona scena western". Al che mi ha sorriso, e io con lui. A voi la mia proposta, dunque, e Buon MTC a tutti. E, anche se non vi piace il western, non potrete non farvi inebriare dal gusto deciso del chili texano, impreziosito da un'insalata fresca, caratterizzata dalla presenza delle sane fave del mio orto, e accompagnato da tortillas profumatissime. </div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-4QlLLOcZ3Vs/UXfjaEQf9rI/AAAAAAAACoE/6QXO0NhyLp8/s1600/DSCN4385.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://4.bp.blogspot.com/-4QlLLOcZ3Vs/UXfjaEQf9rI/AAAAAAAACoE/6QXO0NhyLp8/s640/DSCN4385.jpg" width="482" /></a></div>
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<i><b>Ingredienti</b></i></div>
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<i><u>Per il chili</u></i></div>
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<i>- 400 gr di petto di pollo</i></div>
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<i>- 1 rametto di rosmarino fresco</i></div>
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<i>- 2 peperoncini rossi freschi</i></div>
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<i>- 1 cucchiaio di olio evo</i></div>
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<i>- origano q.b.</i></div>
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<i>- 1 cucchiaino di paprika</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- sale q.b.</i></div>
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<i>- (un po' d'acqua)</i></div>
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<i><u>Per l'insalata di contorno</u></i></div>
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<i>- 1 cipolla rossa</i></div>
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<i>- foglie di basilico q.b.</i></div>
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<i>- fave fresche q.b.</i></div>
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<i>- pecorino semi-stagionato q.b.</i></div>
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<i>- olio extra vergine d'oliva</i></div>
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<i>- sale e pepe q.b.</i></div>
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<i>- olio di arachidi (per friggere)</i></div>
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<i><u>Per le tortillas</u></i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 500 gr di farina di grano duro</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 4 cucchiai di olio evo</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 1 cucchiaino raso di sale</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>- 1 rametto di rosmarino fresco</i></div>
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<i>- 1 cucchiaino di lievito chimico non vanigliato</i></div>
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<i>- 200/250 ml di acqua tiepida</i></div>
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<i><b>Preparazione. </b></i>Infornate i peperoncini a circa 200°: quando sono abbrustoliti, metteteli in un sacchetto di plastica, spellateli, eliminate i semi e tagliuzzate col coltello. A questo punto tagliate a tocchetti il petto di pollo e mettetelo in una ciotola: cospargetelo di rosmarino (tagliato finemente), paprika, sale, origano e, infine, un cucchiaio di olio extra vergine d'oliva. Mescolate bene, per far aderire alla carne. Mettete i tocchetti in una pentola di coccio e fate cuocere a fuoco molto lento per circa quaranta minuti (controllate bene la cottura e, se è necessario, aggiungete un po' d'acqua). Quando sarà pronto, lasciatelo riposare: sarà ancora più buono se lo gusterete il giorno dopo. Servitelo assieme ad una buona insalata. Per prepararla cominciate dal basilico, che darà un tocco di croccante delizia al tutto: lavate e asciugate bene delle grosse foglie di basilico e friggetele in olio caldo per qualche secondo (state attenti a non scottarvi!). Tagliate a rondelle una cipolla rossa e sgusciate delle fave fresche e tenere. Tagliate a piacere il pecorino, componete l'insalata di contorno e conditela con un buonissimo olio extravergine d'oliva, assieme a sale e pepe. Altro accompagnamento essenziale sono le tortillas. In una ciotola mettete la farina, il lievito, il sale. Mescolate bene ed incorporate l'olio evo, strofinando con le mani, ottenendo un composto sabbioso e umido, a cui unite un rametto di rosmarino fresco tritato finemente. Allora versate a filo e pian piano l'acqua tiepida: ottenete un panetto liscio e omogeneo. Formate delle palline quando una noce e coprite con un panno umido, lasciandole riposare per circa venti minuti. Riscaldate la padella antiaderente a fuoco moderato e, dopo aver steso col mattarello ogni pallina, dando una forma più o meno circolare, fate dorare ambo i lati, ottenendo le vostre croccanti tortillas al profumo di rosmarino. <i>Bon appètit.</i></div>
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<i>Con questa ricetta partecipo alla sfida di Aprile dell'MTC, <a href="http://emmetichallenge.blogspot.it/2013/04/mtchallenge-n-29-la-ricetta-della-sfida.html">Chili con carne</a></i></div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-nAwrmHfi1pY/UXfkTcHW0lI/AAAAAAAACoM/k6GA9I_wy1A/s1600/PicMonkey+Collage.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="137" src="http://4.bp.blogspot.com/-nAwrmHfi1pY/UXfkTcHW0lI/AAAAAAAACoM/k6GA9I_wy1A/s200/PicMonkey+Collage.jpg" width="200" /></a></div>
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<br />Carmelahttp://www.blogger.com/profile/03845391222899064188noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-4911370453965133990.post-88981536069326665402013-04-07T17:51:00.000+02:002013-04-07T18:08:25.130+02:00Profumo di Sicilia: Biancomangiare<br />
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-FUczrLKxCQQ/UWGSEiq8TWI/AAAAAAAACmI/kz7oZ3-qY6c/s1600/DSCN4357.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://3.bp.blogspot.com/-FUczrLKxCQQ/UWGSEiq8TWI/AAAAAAAACmI/kz7oZ3-qY6c/s640/DSCN4357.jpg" width="640" /></a></div>
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<b>Terminate le "vacanze" pasquali,</b> eccoci giunti al settimo - mamma mia, già al settimo! - appuntamento mensile della rubrica Profumo di Sicilia. Rinnovo i miei ringraziamenti a chi questa rubrica la segue dal primo giorno e a chi ha voluto assaggiare un pezzetto di cucina siciliana, assieme a me. Dopo aver trattato ampiamente di Palermo e delle sue leccornie (stavolta mi tratterrò e non farò bis, anche se ci sarebbe molto e molto da provare!), oggi ci facciamo un giro a Ragusa. Se vi va, salite in carrozza e non ve ne pentirete: alla fine vi regalerò un buon dolcino, quindi ne vale proprio la pena. Ragusa è affascinante, sa di pieno barocco. Io, conoscendo Catania, ne capisco il tocco, ne percepisco la vicinanza. La città, distrutta da un violentissimo terremoto nel 1693, venne ricostruita con il caratteristico stile barocco dell'epoca, le cui tracce indelebili rimangono nelle bellezze dell'architettura ragusana. Per questa sua conformazione architettonica, artistica e storica, nel 2002 Ragusa è stata dichiarata Bene e Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Per me questo è una conquista, è un riconoscimento doveroso e assolutamente condivisibile. Non sto qui a elencarvi i particolari, ma vorrei soltanto trasmettervi l'esperienza che potreste fare trascorrendo anche solo un giorno a Ragusa: è un quadro siciliano, un bozzetto tipico, un sogno indimenticabile, una fotografia da imprimere nei ricordi. Il respiro della città, la plasticità variabile del barocco, i Monti Iblei sullo sfondo: ecco la musica ragusana. </div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-63gGdQCAGpU/UWGSvEF5d9I/AAAAAAAACmQ/R_sL7ImDI7I/s1600/DSCN4345.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="484" src="http://2.bp.blogspot.com/-63gGdQCAGpU/UWGSvEF5d9I/AAAAAAAACmQ/R_sL7ImDI7I/s640/DSCN4345.jpg" width="640" /></a></div>
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E la cucina, direte voi? Splendidi piatti caratteristici. Ve ne dico qualcuno (e ditemi come non potevo essere indecisa su quale ricetta proporvi!): fantastici e particolari sono gli <i>impanatigghi di Modica</i>, ossia biscotti a mezzaluna con cioccolato, mandorle e carne di manzo, per non parlare della <i>cobaita</i>, ossia biscottini con "ciciulena", cioè semi di sesamo; e molti, molti altri. Tra i prodotti tipici vanno assolutamente annoverati il caciocavallo ragusano e il miele ibleo, due prelibatezza. Sì, va bene, direte voi, ma tu che hai preparato? Io ho pensato al Biancomangiare, ricetta tipica modicana che si ritrova, coi giusti distinguo, in Valle d'Aosta e in Francia, come il cosiddetto <i>blanc à manger</i>. E' un buonissimo dolce al cucchiaio, un budino di latte di mandorla, acqua, zucchero, amido, cannella e limone: nient'altro, niente uova, niente latte. Anticamente si faceva in formine di terracotta e si versava il tutto su foglie di limoni. E' un dolce semplicissimo, raffinato ma umile. La sua delicatezza e il suo candore mi hanno sempre incantato. </div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-afEh1OIiFEs/UWGTUVuI3KI/AAAAAAAACmY/YbOyHJZaTrQ/s1600/DSCN4356.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://4.bp.blogspot.com/-afEh1OIiFEs/UWGTUVuI3KI/AAAAAAAACmY/YbOyHJZaTrQ/s640/DSCN4356.jpg" width="482" /></a></div>
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Da brava siciliana non posso non ricordare Tomasi di Lampedusa che lo cita nel suo famoso Il Gattopardo: "Mentre degustava la raffinata mescolanza di biancomangiare, pistacchio e cannella racchiusa nei dolci che aveva scelti, don Fabrizio conversava con Pallavicino". Da questa testimonianza colgo l'occasione per precisare che il biancomangiare, che poteva essere realizzato anche con altro tipo di ingredienti (brodo o latte vaccino), veniva anche usato come ripieno per la realizzazione di altri dolci, di cui il nobile Fabrizio avrà avuto esperienza diretta, per diminuire i suoi dolori, le sue speranze di casato, la sua stanchezza aristocratica, in occasione del notissimo ballo. E, fatto anche questo doveroso riferimento letterario (non prendetemi per colta, non ho questa pretesa, sia chiaro!), non mi resta che spiegarvi come si fa. P.s. L'idea delle scaglie di limone sul biancomangiare a forma di fiore mi è venuta in mente stanotte, durante le mie rimuginazioni notturne, e, felicissima, grazie al contrasto con il bianco luminoso, ho potuto realizzare il risultato simpatico di una piccola margherita.</div>
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<i><b>Ingredienti</b></i><br />
<i>- 400 gr di mandorle</i><br />
<i>- 1,2 l di acqua</i><br />
<i>- 180 gr di zucchero</i><br />
<i>- 180 gr di amido</i><br />
<i>- 1 pizzico di cannella</i><br />
<i>- buccia di un limone</i><br />
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<b><i>Preparazione.</i></b> Per qualche minuto sbollentate le mandorle, sgocciolatele e spellatele, per poi lasciarne da parte 60 grammi per la decorazione (tostatele, perché daranno un tocco croccante in più al piatto finale), mentre tritate tutte le altre. Allora mettetele in una ciotola, assieme all'acqua bollente. Lasciate riposare e poi, usando un telo di lino, filtrate tutto il composto per ottenere il latte, facendolo versare in una pentola. Ricordatevi di strizzare bene le mandorle, per avere più latte possibile. Di questo latte di mandorla che avete ottenuto dovrete usarne solo un litro, perché le dosi sono legate a questo. Sempre nella pentola in cui l'avete raccolto, aggiungete un po' di buccia di limone, la cannella, lo zucchero, l'amido e, con l'aiuto di una frusta, mescolate bene. A questo punto ponete sul fornello, a fuoco moderato, mescolando ancora con un cucchiaio di legno. Fate bollire. Il composto prende una certa consistenza cremosa e, allora, versatelo nei vostri stampini. Lasciate in frigo per ottenere un completo raffreddamento (tre ore di sicuro). Quando il biancomangiare sarà ben freddo, dopo averlo ruotato, servite con scaglie di limone e mandorle tostate. <i>Bon appètit. </i>Nota: dato che non ci facciamo mancare niente, vi consiglio di gustare il biancomangiare in compagnia di questo buon libro, per leggere un po' di Sicilia.</div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-5LVMN0y_pR8/UWGZtMjA_VI/AAAAAAAACnA/l353tn-WFzk/s1600/DSCN4368.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://4.bp.blogspot.com/-5LVMN0y_pR8/UWGZtMjA_VI/AAAAAAAACnA/l353tn-WFzk/s640/DSCN4368.jpg" width="640" /></a></div>
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<i>Con questa ricetta partecipo al Contest: <a href="http://rossolampone.blogspot.it/2013/02/sapori-tra-le-righe-un-libro-una-ricetta.html">Sapori tra le righe</a></i></div>
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-ZXjauI4sm94/UWGVOCpO7hI/AAAAAAAACmk/g8pUjsb4sZA/s1600/sapori_banner2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://1.bp.blogspot.com/-ZXjauI4sm94/UWGVOCpO7hI/AAAAAAAACmk/g8pUjsb4sZA/s200/sapori_banner2.jpg" width="143" /></a></div>
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<i>Con questa ricetta partecipo al Contest: <a href="http://www.cucinaresubito.it/forums/discussione/contest-di-aprile-2013-una-ricetta-della-tua-regione/">Una ricetta della tua regione</a></i></div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-pzv1LmKbWfY/UWGVl36uzmI/AAAAAAAACms/RG75wU2CEfQ/s1600/banner-2013-aprile.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="52" src="http://3.bp.blogspot.com/-pzv1LmKbWfY/UWGVl36uzmI/AAAAAAAACms/RG75wU2CEfQ/s200/banner-2013-aprile.png" width="200" /></a></div>
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Carmelahttp://www.blogger.com/profile/03845391222899064188noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-4911370453965133990.post-84167956085036070182013-03-29T21:11:00.000+01:002013-03-29T21:11:01.331+01:00Profumo di Pasqua<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-osocKWcV4Ns/UVX031PQ-oI/AAAAAAAACl4/0lShRQP_oTs/s1600/PicMonkey+Collage.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="336" src="http://3.bp.blogspot.com/-osocKWcV4Ns/UVX031PQ-oI/AAAAAAAACl4/0lShRQP_oTs/s640/PicMonkey+Collage.jpg" width="640" /></a></div>
<br />Carmelahttp://www.blogger.com/profile/03845391222899064188noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4911370453965133990.post-59012159390511794112013-03-27T20:03:00.002+01:002013-03-28T12:21:21.031+01:00Occhi di bue al limone<br />
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-xZgozVJpFPk/UVM90I9f3GI/AAAAAAAACkY/XfMYMZLwIs8/s1600/DSCN4298.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://2.bp.blogspot.com/-xZgozVJpFPk/UVM90I9f3GI/AAAAAAAACkY/XfMYMZLwIs8/s640/DSCN4298.jpg" width="640" /></a></div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-Lr-0Zz6pBQI/UVM-X2oMhqI/AAAAAAAACkg/kKHtTbo9D30/s1600/DSCN4306.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://4.bp.blogspot.com/-Lr-0Zz6pBQI/UVM-X2oMhqI/AAAAAAAACkg/kKHtTbo9D30/s640/DSCN4306.jpg" width="482" /></a></div>
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<b>La Pasqua si avvicina</b>, so già che in un batter d'occhio sarà passata ed io non me ne sarò neppure accorta. Intanto, da una settimana a questa parte, percepisco nell'aria la peculiare atmosfera pasquale. Ogni festività ha una sua atmosfera, determinata da elementi diversi, ed è una sensazione difficile da spiegare a parole: è come se ogni festa avesse il suo profumo. Io ai profumi sono molto legata, anche a questo devo il nome del mio amato blog: ai profumi do attenzione e associo immagini e ricordi. Quando penso alla Pasqua mi viene in mente la mia Pasqua in Svizzera, durante la mia infanzia. Lì è molto sentita: si fa una sorta di caccia al tesoro, più propriamente alle uova! I bambini, investigatori per un giorno, corrono nei prati in cerca dei nascondigli in cui "i grandi" hanno celato le loro sorprese di cioccolato. Io amavo questo gioco, ricordo la gioia, l'euforia e l'esultanza. Era un giorno adorabile e la Pasqua diventava indimenticabile. Quando avrò dei nipoti vorrei ricreare la stessa emozione nei loro visi. Un altro ricordo è legato a questa festa e alla ricetta semplicissima che oggi mi andava di proporvi. A Pasqua mia nonna faceva gli occhi di bue al limone: mio nonno adorava i limoni (soprattutto quelli autentici di Sicilia) e detestava la marmellata, perciò, quando qualche zio dalla Sicilia ci veniva a trovare lassù, portandoci come omaggi i profumati limoni siciliani, simbolo di nostalgie piacevolissime a quel tempo, per chiunque immigrato, mia nonna era pronta, col suo mattarello, a preparare questi biscotti memorabili, che anche quest'anno non ho potuto non riproporre alla mia famiglia. </div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-W386PaY6Sl0/UVM-_ItacAI/AAAAAAAACkw/TEIGBc8_Cwo/s1600/DSCN4312.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://3.bp.blogspot.com/-W386PaY6Sl0/UVM-_ItacAI/AAAAAAAACkw/TEIGBc8_Cwo/s640/DSCN4312.jpg" width="482" /></a></div>
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La crema al limone per farcirli la faceva lei, ma io non ho voluto cercare di rifarla, per non violare il ricordo dolcissimo di qualcosa di remoto che rimarrà indelebile ed insostituibile: per questo motivo ho usato un prodotto dell'azienda Bacco, una crema al limone raffinatissima che mi ha proprio convinta e che ho ritenuto perfetta per questa ricetta, data la somiglianza con "l'originale". Intrisi di ricordi sinceri sono questi occhi di bue, pur nella loro essenzialità. Per me Pasqua è anche questo ed ho voluto esprimervelo a parole e su un piatto da dolce. <br />
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<i><b>Ingredienti</b> (per circa 30 biscotti)</i><br />
<i><u>Per la pasta frolla</u></i><br />
<i>- 350 gr di farina 00 (io <a href="http://molinochiavazza.it/">Molino Chiavazza</a>)</i><br />
<i>- 125 gr di zucchero</i><br />
<i>- 125 gr di burro</i><br />
<i>- 2 tuorli</i><br />
<i>- 1 uovo intero</i><br />
<i>- scorza grattuggiata di 1 limone</i><br />
<i><u>Per la farcia</u></i><br />
<i>- 1 barattolo di <a href="http://www.baccosrl.com/it/">Cremosa di Bacco al Limone</a></i><br />
<i><u>Per la decorazione</u></i><br />
<i>- zucchero a velo q.b.</i><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<i><b>Preparazione.</b></i> Su una spianatoia mettete la farina, il burro freddo tagliato a tocchetti. Con le mani cercate di mischiare il tutto, lasciando l'impasto un po' "sabbioso", non amalgamato. Al centro mettete lo zucchero, i tuorli e l'uovo intero, infine la scorza grattugiata di un limone. Impastate bene il tutto, ottenendo una pasta frolla liscia ed omogenea. Ricoprite con della pellicola e lasciate in frigo per almeno una mezzora. Quando è ben fredda, stendete col mattarello una sfoglia di circa mezzo centimetro di spessore. Con le formine (di diametri diversi, uno più grande, l'altro più piccolo) realizzate i vostri cerchi, alcuni senza il buco, altri sì. Metteteli su una teglia ricoperta di carta forno e infornate a 170° per circa 10 minuti. Appena sono pronti (non fateli troppo dorati), sfornateli. Quando saranno freddati, spalmate un po' di crema sui biscotti interi. Ponete su di essi i biscotti col buco, già spolverizzati con lo zucchero a velo (in questo modo eviterete di sporcare la crema centrale). <i>Bon appètit.</i></div>
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<i><br /></i></div>
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<i>Con questa ricetta partecipo al Contest:<a href="http://www.deliziandovi.it/2013/03/il-nostro-primo-contest/"> La ricetta della tua infanzia</a></i></div>
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-KvPZLn9hSt0/UVNCFT8lu8I/AAAAAAAACk4/cS-jJTSlrdM/s1600/contest+(1).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="109" src="http://1.bp.blogspot.com/-KvPZLn9hSt0/UVNCFT8lu8I/AAAAAAAACk4/cS-jJTSlrdM/s200/contest+(1).jpg" width="200" /></a></div>
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(Per votare cliccate "Mi piace" <a href="http://www.facebook.com/media/set/?set=a.522871244431991.1073741825.417854428267007&type=1">qui</a>)</div>
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<i>Con questa ricetta partecipo al Contest:<a href="http://fiordirosmarino.blogspot.it/2013/03/due-anni-di-fiordirosmarino-e-un.html"> Color Food</a></i></div>
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-x2ubcAUQNVg/UVNGhA5t5CI/AAAAAAAAClA/6k-PkvjYXZs/s1600/banner+verticale+extrapiccolo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://1.bp.blogspot.com/-x2ubcAUQNVg/UVNGhA5t5CI/AAAAAAAAClA/6k-PkvjYXZs/s200/banner+verticale+extrapiccolo.jpg" width="158" /></a></div>
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Carmelahttp://www.blogger.com/profile/03845391222899064188noreply@blogger.com23tag:blogger.com,1999:blog-4911370453965133990.post-32394165201962808592013-03-24T10:31:00.001+01:002013-03-24T10:31:39.383+01:00Mini-cheesecake al mandarino<br />
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-vG-R2ErUrdc/UU7FzPn7nPI/AAAAAAAACjc/8GneValYJTw/s1600/DSCN4261.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://4.bp.blogspot.com/-vG-R2ErUrdc/UU7FzPn7nPI/AAAAAAAACjc/8GneValYJTw/s640/DSCN4261.jpg" width="640" /></a></div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-82ejxqEnLhM/UU7F7N_w0sI/AAAAAAAACjk/opFFqOnB4lE/s1600/DSCN4247.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://4.bp.blogspot.com/-82ejxqEnLhM/UU7F7N_w0sI/AAAAAAAACjk/opFFqOnB4lE/s640/DSCN4247.jpg" width="482" /></a></div>
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<b>La primavera è arrivata.</b> La sento spalancare le finestre ed entrarmi dentro. La sento scuotere gli alberi e le loro deboli foglie. La sento nelle nuvole e sui marciapiedi. La sento nei respiri, nelle parole, nel profumo, nel sole. La vedo mescolarsi alle rose del giardino, prendersi gioco del cielo che si fa più azzurro. La vedo nel tepore che si addentra nel petto, nell'inverno che si affretta a sparire, nella nostalgia che lascia il posto alla freschezza di nuovi momenti di vita. E la percepisco nei colori. Ieri l'ho percepita nell'arancione vivace di questi mandarini e ho voluto immortalarla, ho voluto plasmarla, ho voluto prenderne un pezzo e assaggiarla. Che gusto ha la Primavera? Io adesso lo so: sa di vita che rinasce, di speranze rinnovate, di sogni soffici, di fresche essenze, di refrigerio spirituale, di un amore nuovo. E sento dentro tutta la Primavera, sento dentro il vento e i petali dei fiori, sento dentro l'aria e il polline, sento dentro l'odore e il sapore dei mandarini di casa mia. Spero che dalla foto capiate quanto siano belli e quanto mi abbiano colpito. Il periodo della loro maturazione è proprio questo, alle porte della Primavera, e non ho potuto non usarli per una ricetta. E sulla tipologia del piatto non ho fatto discussioni: una semplice e fresca cheesecake, nient'altro. Devo ammettere che questa è la prima volta che la faccio. Mi son detta tante, tantissime volte di provarla, ma non c'è mai stata l'occasione giusta. Adesso l'ho trovata, adesso che è Primavera, adesso che spira un vento profumato, adesso che i rami si colorano, come tele lasciate da parte, con la tavolozza della natura. La cheesecake, originaria del mondo statunitense, è ormai entrata a pieno titolo nella pasticceria europea e molteplici sono le varianti, riguardo al formaggio da usare e alla base di biscotto. Io non ho voluto usare la Philadelphia perché volevo ottenere un gusto più delicato, senza acidità. Optando per il mascarpone, ho realizzato la mia Primavera in un dolce morbidissimo. Assaggiate anche voi, non abbiate timore: la Primavera aspetta che voi la gustiate.</div>
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-3rbG0o7AFHE/UU7GRBHYatI/AAAAAAAACjs/ASYa8WzxZdA/s1600/DSCN4267.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://1.bp.blogspot.com/-3rbG0o7AFHE/UU7GRBHYatI/AAAAAAAACjs/ASYa8WzxZdA/s640/DSCN4267.jpg" width="482" /></a></div>
<br />
<i><b>Ingredienti</b></i><br />
<i>(dosi per uno stampo a cerniera di diametro 16)</i><br />
<i><u>Per la base</u></i><br />
<i>- 150 gr di biscotti secchi (tipo Oro Saiwa)</i><br />
<i>- 80 gr di burro</i><br />
<i>- succo di 1 mandarino</i><br />
<i>- 1 cucchiaio di farina di mandorle</i><br />
<i><u>Per la crema</u></i><br />
<i>- 250 gr di mascarpone</i><br />
<i>- 150 gr di panna da montare</i><br />
<i>- 160 gr di <a href="http://www.baccosrl.com/it/">La cremosa di Bacco - Mandarino</a></i><br />
<i>- 1 cucchiaino di zucchero a velo</i><br />
<i><u>Per la decorazione</u></i><br />
<i>- 1 mandarino</i><br />
<i>- 1 cucchiaio di zucchero</i><br />
<i>- acqua q.b.</i><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<i><b>Preparazione.</b></i> Tritate nel mixer i biscotti, aggiungetevi la farina di mandorle e mescolate il tutto con del burro fuso e con il succo di un mandarino. Imburrate lo stampo a cerniera e ricopritelo con la carta a forno. Stendete la base alla superficie, schiacciando bene. Ponete in frigo per almeno mezzora. Nel frattempo montate la panna assieme allo zucchero a velo. In una ciotola mescolate il mascarpone con la Cremosa di Bacco al mandarino. A questo aggiungete la panna, facendo attenzione a non smontarla. Tirate fuori dal frigo lo stampo con la base e riempitelo con la vostra crema, livellandola bene. Lasciate freddare per almeno quattro ore. Per decorarla potete caramellare degli spicchi di mandarino con dello zucchero e un po' d'acqua. Servite ovviamente fredda ai vostri ospiti.<i> Bon appètit. </i></div>
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<i><br /></i></div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-qiM6PM9ZiKk/UU7Gh89z3JI/AAAAAAAACj0/TUHASGOjDDg/s1600/DSCN42699.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://3.bp.blogspot.com/-qiM6PM9ZiKk/UU7Gh89z3JI/AAAAAAAACj0/TUHASGOjDDg/s640/DSCN42699.jpg" width="640" /></a></div>
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<i><br /></i></div>
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<i>Con questa ricetta partecipo al Contest:<a href="http://www.dolcementeinventando.com/2013/03/per-un-anno-di-blogun-nuovo-contest.html"> I cook international</a></i></div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-SorPQSnQUIs/UU7HdZM9mWI/AAAAAAAACj8/0cEZraxsg-4/s1600/i+cook+international+contest.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://2.bp.blogspot.com/-SorPQSnQUIs/UU7HdZM9mWI/AAAAAAAACj8/0cEZraxsg-4/s200/i+cook+international+contest.jpg" width="168" /></a></div>
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Carmelahttp://www.blogger.com/profile/03845391222899064188noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-4911370453965133990.post-473860546194489882013-03-19T20:37:00.002+01:002013-03-19T20:37:27.345+01:00PerBacco: Zuccotto croccante al pistacchio<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-nUjJT1fangk/UUi9f0mS0MI/AAAAAAAACi8/gxH7sdAT0CY/s1600/DSCN4195.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://2.bp.blogspot.com/-nUjJT1fangk/UUi9f0mS0MI/AAAAAAAACi8/gxH7sdAT0CY/s640/DSCN4195.jpg" width="640" /></a></div>
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<b><br /></b></div>
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<b>Bronte è la casa del pistacchio</b>, che è un bene inestimabile, una gemma bella e preziosa, una goduria per tutti i sensi. Questo oro verde-smeraldo, che trova la sua famosissima sede nella zona brontese, è uno dei prodotti principali dell'<a href="http://www.baccosrl.com/">Azienda Bacco</a>, con cui ho instaurato una collaborazione seria e piacevole. Per l'occasione ho pensato ad alcune leccornie particolari e golose, che man mano vi posterò, in cui tento di rendere giustizia a una serie di prodotti dolciari e culinari che mi hanno lasciato senza parole e con l'acquolina in bocca per la bontà, la raffinatezza, la genuinità. Oggi ho voluto preparare uno zuccotto (rigorosamente al pistacchio, ma ci tengo a precisare, come più in là vi mostrerò, che l'Azienda Bacco è specializzata anche in molto altro, in tante, luminosissime materie prime, anche e soprattutto siciliane, naturalmente): mia madre li adora, ne fa sempre di mille tipi diversi, ma io li faccio raramente (già bastano i suoi ad essere buonissimi!). Anche io ho voluto cimentarmi e ho cercato di creare un dolce che fosse una nuvola sofficissima, dal sapore unico, ma dal tono deciso, grazie a pezzetti di torrone di pistacchi (altra leccornia per cui mi romperei tutti i denti se fossi vecchiotta, anche soltanto per il gusto di mangiarlo tutto, tant'è buono!). Assaggiate anche voi questo mio zuccotto e fatevi ammaliare dall'irresistibile essenza del pistacchio. </div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-P18UkTOqPB8/UUi93MUwgCI/AAAAAAAACjE/88GLeQ4Xyxc/s1600/DSCN4205.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://3.bp.blogspot.com/-P18UkTOqPB8/UUi93MUwgCI/AAAAAAAACjE/88GLeQ4Xyxc/s640/DSCN4205.jpg" width="640" /></a></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<i><b>Ingredienti</b> (dosi per quattro zuccotti)</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><u>Per il pan di spagna</u></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 4 uova</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 200 gr di farina 00</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 200 gr di zucchero</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 bustina di vanillina</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 bustina di lievito per dolci</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 4 cucchiai d'acqua</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><u>Per la bagna</u></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 bicchiere d'acqua</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 cucchiaio di zucchero</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 pizzico di cannella</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><u>Per la crema</u></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 250 gr di panna da montare</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 80 gr di <a href="http://www.baccosrl.com/it/">La favolosa di Bacco - Pistacchio</a></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 150 gr di <a href="http://www.baccosrl.com/it/">Torrone al pistacchio Bacco</a></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 40 gr di <a href="http://www.baccosrl.com/it/">Farina di pistacchio Bacco</a></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 1 cucchiaio di zucchero a velo</i></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b><i>Preparazione. </i></b>Cominciate dal pan di spagna. Separate in tuorli dagli albumi. Montate quest'ultimi a neve e metteteli da parte. Ai tuorli aggiungete lo zucchero, sbatteteli con le fruste elettriche fino ad ottenere un composto spumoso e biancastro. Aggiungete qui i quattro cucchiai d'acqua e, sempre mescolando, la vanillina,la farina, il lievito e gli albumi. Usate a questo punto una spatola per non smontare il tutto. Infornate in una teglia ricoperta di carta da forno a 180° per circa 20/25 minuti. Appena pronto, lasciate raffreddare. Adesso montate la panna con un cucchiaio di zucchero a velo. Aggiungete la crema di pistacchio La favolosa di Bacco e spezzettate il torrone. Prendete una piccola boule di vetro dal diametro di circa 12 cm, ricopritela di pellicola (e fatela fuoriuscire un po'). Tagliate il pan di spagna a fette spesse un centimetro e adagiatele all'interno della boule, facendole aderire bene. Spruzzate il pan di spagna così disposto con la vostra bagna (la ottenete facendo bollire dell'acqua con zucchero e cannella, lasciandola poi raffreddare, per usarla adesso). Al centro riempite con la vostra crema di panna, pistacchi e torrone spezzettato. Chiudete con altre fette di pan di spagna, spruzzate di nuovo con la bagna. Con la pellicola che fuoriesce chiudete bene il tutto. Ponete la boule nel freezer per quindici minuti. Allora capovolgete e cospargete tutta la cupola con uno strato della vostra crema. Spolverate bene con la farina di pistacchio e qualche pezzettino di torrone per guarnire. Servite freddo lo zuccotto ai vostri ospiti. <i>Bon appètit.</i></div>
<br />
Carmelahttp://www.blogger.com/profile/03845391222899064188noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-4911370453965133990.post-5402767037157904652013-03-13T06:01:00.000+01:002013-03-13T06:01:30.654+01:00Fideuà del capitano<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-sh_PmfZ81RU/UTyX0c2RsSI/AAAAAAAACho/oUQNknKeAN0/s1600/DSCN4151+(1).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://3.bp.blogspot.com/-sh_PmfZ81RU/UTyX0c2RsSI/AAAAAAAACho/oUQNknKeAN0/s640/DSCN4151+(1).jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-_gSPaEEALQY/UTyYjcJYLjI/AAAAAAAAChw/fiecn12CW9Y/s1600/DSCN4171.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://4.bp.blogspot.com/-_gSPaEEALQY/UTyYjcJYLjI/AAAAAAAAChw/fiecn12CW9Y/s640/DSCN4171.jpg" width="482" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: sans-serif; font-size: x-small;"><span style="line-height: 19.1875px;"><< </span></span>La cambusa era in fermento</b>, ma dentro le pentole non bolliva ancora niente. Ramiro, il povero cuoco di bordo, ne aveva abbastanza, si era proprio stufato. Ad alta voce, facendosi sentire da tutta la ciurma, intenta ancora alla pesca, e munendosi di mestolo di legno in segno di solennità, giurò che non avrebbe mai più, in vita sua, cucinato della paella. E aveva tutte le ragioni per indignarsi, il povero Ramiro, sfiancato nella sua fantasia culinaria dalla monotona fame del capitano Fernando. Egli era un'ottima forchetta, questo non si poteva negare, ed apprezzava sempre il suo cibo. Il problema era un altro: mangiava solo paella, a pranzo, a cena, e, qualche volta, in casi di grande abbondanza, anche a colazione. Era un paella-dipendente e Ramiro doveva disintossicarlo a tutti i costi, anche perché questa storia della paella gli dava il voltastomaco, cosa che nemmeno gli urti della nave gli provocavano ormai da tempo. Si mise, allora, a pensare. Mancavano solo due ore al pranzo e il capitano Fernando canticchiava al timone, pregustandosi la paella fresca del suo cuoco fidato. Questi non voleva di certo farlo irritare, dati i precedenti: una volta, a causa di scarsità di gamberi, Ramiro gli aveva servito una paella priva di questi freschissimi pesci, e per poco non lo gettava in mare per farlo annegare volutamente, per la sfacciataggine di presentare una paella senza gamberi, una cosa inaudita! La questione era, quindi, urgente e delicata: come variare il pasto di quel giorno, creando un piatto nuovo, un po' vicino ai gusti rigidi del capitano, senza ferirne l'orgoglio e senza provocare da sé la propria morte?</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-EU128Qz7tt0/UTyZGuZoc_I/AAAAAAAACh4/kZjCz1LhiCU/s1600/DSCN4158.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://3.bp.blogspot.com/-EU128Qz7tt0/UTyZGuZoc_I/AAAAAAAACh4/kZjCz1LhiCU/s640/DSCN4158.jpg" width="482" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Si sedette su uno sgabello naturalmente traballante e cominciò a pensare di essere finito in un vicolo cieco. Il caso volle che passò da quelle parti un peschereccio della vicina Sicilia. I due capitani si conoscevano e la pesca venne momentaneamente interrotta per scambi cordiali di cortesia e discussioni accese tipiche dei marinai. Anche Ramiro uscì allo scoperto, andando incontro alla ciurma siciliana. Fu in quel momento che vide una donna dalla pelle dorata per il sole cocente, le labbra rosate e le membra calienti. Quella era Donna Rosalia, la cuoca dei pescatori venuti dalla Sicilia. Ella fece un occhiolino a Ramiro, il quale immediatamente arrossì. Scappando come un fanciullo alle prime armi, si rintanò nella cambusa, tremando per l'amore e per la paura: non vedeva un'esemplare del gentil sesso da troppi giorni e non poteva non dirsi spacciato, venendo a sapere che spagnoli e siciliani avrebbero pranzato assieme ciò che lui avrebbe cucinato. Cosa, era il problema. Paella, dite? Non se ne parla, si disse Ramiro, non cederò alle lusinghe della monotonia. Ma poi, disilluso, scoppiò a piangere come un neonato. Una mano calda gli tolse le lacrime e gli accarezzò il mento dalla barba ispida, non fatta. Donna Rosalia gli donò un bacio e gli disse che aveva una buona idea per aiutarlo. Si misero ai fornelli. La siciliana, muovendosi sinuosamente e ammiccando, si occupò dei calamari, del brodo, del finocchietto selvatico e di alcune sarde prese dalla sua cucina di bordo. A Ramiro fece spezzettare degli spaghetti provenienti dall'Italia, dei pomodori rossi come le sue labbra. Il piatto fu pronto in un batter d'occhio, come quello luccicante di Donna Rosalia. Ramiro tremava e un altro bacio di passione lo rinvigorì e gli infuse il coraggio necessario. Il capitano Fernando sedeva col suo compare e lodava le facoltà culinarie del suo Ramiro, specializzato soprattutto in paelle divine, a suo dire. Ramiro deglutì, guardò preoccupato Donna Rosalia e sospirò. Davanti al piatto di fideuà - così Donna Rosalia aveva suggerito di chiamare la ricetta - i marinai non seppero resistere: vuotarono tutto e chiesero il bis. Lo sguardo del capitano, che ancora divorava forchettate in silenzio, terrorizzava Ramiro. Appena ebbe finito, fece solo una cosa, senza parlare: applaudì. Iniziò lui, e poi gli altri lo seguirono. Tutta la ciurma applaudiva, tutta la ciurma era entusiasta. Donna Rosalia fece un altro occhiolino al suo Ramiro, soddisfatta. Solo allora il capitano Fernando, facendo un brindisi e fermando la caciara, disse a squarciagola: "Da domani fideuà per tutti, ragazzi!" E da quel giorno, su quella nave proveniente dalla soleggiata Gandia, si mangiò soltanto fideuà, e soltanto quella. <span style="font-family: sans-serif; font-size: x-small;"><span style="line-height: 19.1875px;"><b>>></b></span></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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</div>
<div style="text-align: justify;">
Anche per l'MTC di Marzo, ho voluto giocare un po' con le parole, per esprimere la mia gioia nel mescolare tradizioni e storie di verse, sempre all'insegna di una sana contaminazione (in questo caso, la fideuà originale e alcuni ingredienti tipici siciliani, che con un piatto mediterraneo come questo non possono non andare a nozze). Ricamare sulla leggenda della nascita della fideuà è stato divertentissimo, pertanto spero che vi piaccia la mia rivisitazione letteraria, ma anche culinaria, s'intende. E' proprio vero che l'MTC è un viaggio continuo: grazie a <a href="http://ilcoloredellacurcuma.blogspot.it/">Mai</a>, questo mese siamo in Spagna, miei cari, e la fideuà sa di mare, di sole, di natura, di genuinità. E' un piatto radioso secondo me, ecco perché ho voluto dargli uno spirito positivo e forte, come la mia storia. Adesso non ci resta che vedere come si fa questa <i>Fideuà del capitano</i>. Mi raccomando: se è di vostro gradimento, applaudite al cuoco Ramiro! </div>
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-9NYSMAgvqQs/UTyZqSdF58I/AAAAAAAACiE/-SipP1sLXAs/s1600/DSCN4177.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://1.bp.blogspot.com/-9NYSMAgvqQs/UTyZqSdF58I/AAAAAAAACiE/-SipP1sLXAs/s640/DSCN4177.jpg" width="482" /></a></div>
<i>Ingredienti </i><br />
<i>- 500 gr di spaghetti spezzettati (fideus)</i><br />
<i>- 4 pomodori maturi</i><br />
<i>- 1 spicchio d'aglio</i><br />
<i>- 350 gr di calamari</i><br />
<i>- 350 gr di sarde</i><br />
<i>- 1/2 cucchiaino di paprika dolce</i><br />
<i>- 1 pizzico di pistilli di zafferano</i><br />
<i>- sale e pepe</i><br />
<i>- 1 punta di zucchero</i><br />
<i>- 1 manciata di pinoli</i><br />
<i>- 1 manciata di uva sultanina</i><br />
<i>- finocchietto selvatico q.b.</i><br />
<i>- pangrattato tostato q.b.</i><br />
<i>- olio evo q.b.</i><br />
<i>Per il brodo di verdure</i><br />
<i>- 3 l di acqua</i><br />
<i>- 1 cipolla bionda</i><br />
<i>- 1 gambo di sedano</i><br />
<i>- 2 carote</i><br />
<i>- 1 gambo di prezzemolo</i><br />
<i>- sale </i><br />
<i><u>Per la salsa</u></i><br />
<i>- 2 spicchi d'aglio</i><br />
<i>- 1 manciata di pinoli</i><br />
<i>- 2 filetti d'acciuga sott'olio</i><br />
<i>- finocchietto selvatico q.b.</i><br />
<i>- 1 tuorlo d'uovo</i><br />
<i>- olio evo q.b.</i><br />
<br />
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Preparazione. Occupatevi del brodo. Lavate e mondate le verdure, ponetele in una pentola con l'acqua e fatele cuocere a fuoco lento per almeno un'ora. Salate e mettete da parte. Nel frattempo spezzettate i vostri spaghetti (fate dei fideus di circa 3 cm). Pulite e sfilettate le sarde, lavate e tagliate ad anelli i calamari. Sbollentate i pomodori, sbucciateli e tagliateli a piccolissimi pezzetti. Lavate il finocchietto e dategli una rapida sbollentata. Scolate e mettete da parte. Tostate una manciata di pangrattato, mettete in acqua fredda l'uva sultanina per una mezzora e tostate anche i pinoli. Adesso interrompete la preparazione della fideuà, per preparare la salsa di accompagnamento, che sarà pronta al momento necessario. Con il frullatore ad immersione realizzate una sorta di salsa-pesto con pinoli, finocchietto selvatico sbollentato, due filetti d'acciuga, due spicchi d'aglio, un tuorlo e olio, da aggiungere man mano. Quando la salsa vi sembra della consistenza giusta, mettetela da parte. A questo punto cominciate, avendo ormai tutti gli ingredienti pronti, a realizzare la fideuà. In una paellera versate un filo d'olio, dove tostate gli spaghetti, stando attenti a non bruciarli. Metteteli da parte. Sempre nella paellera aggiungete dell'altro olio evo per soffriggere i calamari per qualche minuto, salando e pepando. Metteteli da parte. Versate un altro filo d'olio e soffriggete le sarde, per pochi minuti, da ambo i lati, senza romperle. Mettetele da parte. Adesso versate altro olio, soffriggete uno spicchio d'aglio tagliato finemente, aggiungete i pomodori, una punta di zucchero, una manciata di finocchietto e un primo mestolo di brodo. Quando questa salsetta si riduce, mettete lo zafferano e la paprika dolce. Aggiungete brodo abbastanza da cuocere la pasta: quando comincia a bollire, buttate gli spaghetti spezzettati e, sempre mescolando, cuoceteli. Man mano aggiungete mestoli di brodo, a seconda della necessità. Un paio di minuti prima della cottura completata, aggiungete i calamari, l'uvetta, e per ultime le sarde. Terminata la cottura (la mia è stata di circa 15 minuti), spolverate con del pangrattato tostato e aggiungete un po' di pinoli. Accompagnate la fideuà con la salsa con finocchietto e acciughe. <i>Bon appètit!</i></div>
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Con questa ricetta partecipo alla sfida di Marzo dell'MTC: <a href="http://emmetichallenge.blogspot.it/2013/03/mtc-n-28-la-ricetta-della-sfida-e.html">La fideuà</a></div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-7LEYSG40NgQ/UTyc73c8CnI/AAAAAAAACiI/hJA_07AcvPY/s1600/baner_fideua_A1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="http://4.bp.blogspot.com/-7LEYSG40NgQ/UTyc73c8CnI/AAAAAAAACiI/hJA_07AcvPY/s200/baner_fideua_A1.jpg" width="200" /></a></div>
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Carmelahttp://www.blogger.com/profile/03845391222899064188noreply@blogger.com24tag:blogger.com,1999:blog-4911370453965133990.post-9784996417528608842013-03-03T23:25:00.002+01:002013-03-05T19:56:56.784+01:00Profumo di Sicilia { Speciale }: Cassata al forno<br />
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-BpivimVm_HQ/UTPHiOwV88I/AAAAAAAACgk/oWOrhsjezZ4/s1600/DSCN4123.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://4.bp.blogspot.com/-BpivimVm_HQ/UTPHiOwV88I/AAAAAAAACgk/oWOrhsjezZ4/s640/DSCN4123.jpg" width="640" /></a></div>
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<b><br /></b></div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-F3kai6QdLOs/UTPIhhRH_-I/AAAAAAAACg4/slLbfSJ0OLo/s1600/DSCN4127.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://3.bp.blogspot.com/-F3kai6QdLOs/UTPIhhRH_-I/AAAAAAAACg4/slLbfSJ0OLo/s640/DSCN4127.jpg" width="482" /></a></div>
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<b>Non ho resistito. Non mi sono trattenuta. Non potevo non preparare la cassata.</b> Lo so, lo so che dovevo scegliere una ricetta sola per ogni città, ma Palermo è il capoluogo di regione, quindi è giusto fare un'eccezione, mi è sembrato giusto organizzare un appuntamento "Speciale" con <i>Profumo di Sicilia</i> per parlare di qualcosa che è connaturato sì a Palermo, ma che è la più importante proprietà culturale, pittoresca, culinaria della Sicilia tutta, la cassata. Pertanto è questa la protagonista di questo Speciale (vi ricordo che potete accedere agevolmente a tutti gli altri appuntamenti mensili con le province, cliccando su <a href="http://profumodisemplicita.blogspot.it/p/rubriche.html">Rubriche</a>). Quella che stamattina ha monopolizzato la mia attenzione e tutta la mia pazienza (coi dolci ce ne vuole sempre troppa, mannaggia!) può essere considerata una nobilissima "antenata" della cassata classica che molto probabilmente vi aspettavate che io avessi preparato. Eh, no, miei cari, adesso vi spiego tutto per bene. Vi ho già raccontato di quegli invasori Arabi, no? Beh, non vi stupirete se adesso vi dico che a loro si deve l'invenzione di questo dolce strabiliante e risalente a tanti secoli fa, caspiterina! In effetti furono loro a fornire la Sicilia, e Palermo in particolare, di tutti gli ingredienti principali della ricetta originale: pensate allo zucchero di canna, ai limoni, al mandarino, all'arancio, alla profumatissima mandorla. Manca poco ed è quasi pronta una cassata rapidissima, direi. La ricotta, dite, manca la ricotta! No, quella non l'hanno portata gli Arabi (almeno questa ce l'avevamo già in Sicilia, mica si stava a bocca asciutta e con lo stomaco vuoto prima del loro arrivo!). </div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-usrEtHPKr2k/UTPIBXU8p9I/AAAAAAAACgw/l5Cz9rSEqqU/s1600/DSCN4131.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://3.bp.blogspot.com/-usrEtHPKr2k/UTPIBXU8p9I/AAAAAAAACgw/l5Cz9rSEqqU/s640/DSCN4131.jpg" width="482" /></a></div>
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Con tutte queste leccornie, si faceva proprio la Cassata al forno, ricoperta di pasta frolla. La leggenda narra che un arabo la preparò per la prima volta usando del formaggio fresco, forse la tuma, chiamando il dolce "Quas'at", ossia casseruola. Si dice che poi la ricetta venne modificata con la copertura in pasta frolla, infornando il tutto. Ecco perché vi parlavo di "antenata" della cassata universalmente conosciuta. Quest'ultima, invece, nasce da una rielaborazione normanna e spagnola, e prevede l'uso della frutta Martorana (bellissime ed adorabili riproduzioni in pasta di mandorla di frutta e altri soggetti di ogni tipo), del cioccolato (no, non può mancare mai!) e del pan di Spagna (ci vuole proprio un po' di sofficità quando si gusta!). Ma quando pensate alla Cassata Siciliana, cosa vi viene in mente? Sì, un dolce dai colori vivaci (arancione, verde e bianco predominanti) in una bella decorazione elegante, tipica: ecco, questa visione dell'immaginario collettivo la dovete a Salvatore Gulì, pasticcere che la realizzò così per un'esposizione dolciaria a Vienna nel 1873 e che influenza la sua preparazione e presentazione ancora oggi. Naturalmente non sto qui a spiegarvi come si fa, poiché io ho voluto prepararvi quella più antica, la sua progenitrice, ecco, a cui sono molto legata. La bontà di questo dolce (in entrambe le varianti, ovviamente) è infallibile ed inconfondibile: quando ne assaggiate una fetta, potete percepire la freschezza della ricotta, il tocco forte del cioccolato, il pizzichio zuccheroso dei canditi, la croccantezza della frolla e il lato morbido del pan di Spagna. Davvero, non c'è goduria migliore, non c'è bellezza più speciale. Speciale, appunto, come l'appuntamento doppio con Profumo di Sicilia di questo mese. Adesso lasciatemi descrivere le fasi di preparazione, ché, altrimenti, mi viene voglia di mettermi a setacciare ricotta e a stendere pasta frolla per prepararne un'altra per domani (e allora tutta la mia famiglia sarà destinata ad un diabete sicuro, dato che la cassata che vedete in foto è già sparita tutta quanta in meno di una giornata!). Spero di non avervi annoiato, e, anzi, di avervi messo l'acquolina in bocca (la cassata, chiunque la faccia, fa quest'effetto!) e di avervi fatto innamorare di un pezzo di Sicilia.</div>
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<b>Cassata al forno</b></div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-mcBB6r-8Q-s/UTPKKUn5jFI/AAAAAAAACg8/O8XIK5YvJ2I/s1600/DSCN4136.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://4.bp.blogspot.com/-mcBB6r-8Q-s/UTPKKUn5jFI/AAAAAAAACg8/O8XIK5YvJ2I/s640/DSCN4136.jpg" width="482" /></a></div>
<b><i>Ingredienti</i></b><br />
<i><u>Per il pan di Spagna</u></i><br />
<i>- 3 uova</i><br />
<i>- 150 gr di farina 00 (io <a href="http://www.molinochiavazza.it/">Molino Chiavazza</a>)</i><br />
<i>- 150 gr di zucchero </i><br />
<i>- 3 cucchiai di acqua</i><br />
<i>- 1 bustina di lievito per dolci</i><br />
<i>- 1 pizzico di sale</i><br />
<i><u>Per la pasta frolla</u></i><br />
<i>- 400 gr di farina 00 (io <a href="http://www.molinochiavazza.it/">Molino Chiavazza</a>)</i><br />
<i>- 4 tuorli d'uovo</i><br />
<i>- 225 gr di zucchero</i><br />
<i>- 225 gr di burro </i><br />
<i>- 3 cucchiai di marsala</i><br />
<i>- 1 pizzico di sale </i><br />
<i><u>Per il ripieno</u></i><br />
<i>- 600 gr di ricotta di pecora</i><br />
<i>- 4 cucchiai di zucchero a velo</i><br />
<i>- 150 gr di canditi</i><br />
<i>- 150 gr di cioccolato fondente</i><br />
<i><u>Per la decorazione</u></i><br />
<i>- zucchero a velo q.b.</i><br />
<i>- cacao amaro in polvere q.b.</i><br />
<br />
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<b><i>Preparazione.</i></b> Cominciate dal pan di Spagna. In due ciotole dividete gli albumi dai tuorli. I primi montateli a neve ben ferma, con un pizzico di sale, i secondi sbatteteli con fruste elettriche, aggiungendovi lo zucchero, l'acqua, la farina, il lievito e infine, con la spatola, gli albumi a neve senza farli smontare. Imburrate e infarinate una teglia antiaderente di circa 25 cm e versatevi il composto. Infornate a 180° per circa 20 minuti (fate sempre la prova dello stecchino). Sfornate e lasciate raffreddare. Nel frattempo preparate la pasta frolla. Fate una fontana con la farina. Aggiungete un pizzico di sale, al centro mettete lo zucchero, la marsala, i tuorli d'uovo. Mescolate con l'aiuto di una forchetta, aggiungete il burro freddo tagliato a tocchetti. Impastate tutto velocemente ottenendo un panetto compatto e omogeneo, da ricoprire con pellicola trasparente. Ponetelo in frigo a riposare per almeno un'ora. In una ciotola versate la ricotta per setacciata e aggiungetevi lo zucchero a velo, 50 gr di cioccolato fondente tagliato a scaglie. Mescolate bene. Ponete in frigo. Quando il pan di spagna è ormai raffreddato e la pasta frolla è pronta, potete passare al procedimento dell'assemblaggio della cassata. Su una spianatoia prendete un po' più del vostro panetto di frolla, e stendetelo coprendo il fondo e i bordi di una teglia antiaderente di 25 cm, imburrata ed infarinata. Sul fondo mettete il pan di spagna tagliato a metà (vi servirà solo questa), sopra di esso mettete 100 gr di cioccolato fondente tagliato a scaglie, i canditi, la ricotta che avevate messo in frigo. Stendete il resto del panetto di pasta frolla e ponetelo come coperchio della cassata. Unite bene ai bordi. A questo punto, usando la punta di un coltello, infilzate in più punti la superficie della cassata (ciò serve per non farla gonfiare troppo). Infornate a 170° per circa 45/50 minuti (deve essere dorata). Lasciate raffreddare e capovolgete la vostra cassata aiutandovi con un piatto di supporto. Spolverate di zucchero a velo e cacao amaro, sbizzarrendovi a vostro piacere (io ho tagliato delle foglioline di carta da forno e, spolverando, ho lasciato la traccia sulla superficie).<i> Bon appètit</i>, e buona cassata. </div>
<br />
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<i>Con questa ricetta partecipo al Contest: <a href="http://morenaincucina.blogspot.it/2013/03/un-dolce-al-mese-sfida-di-marzo-2013.html#comment-form">La ricotta</a></i></div>
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<i><br /></i></div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-hfCWmwHv22I/UTY_2vXFCQI/AAAAAAAAChM/RVv4uE4IHn0/s1600/Un+dolce+al+mese_Marzo+2013.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://3.bp.blogspot.com/-hfCWmwHv22I/UTY_2vXFCQI/AAAAAAAAChM/RVv4uE4IHn0/s200/Un+dolce+al+mese_Marzo+2013.jpg" width="151" /></a></div>
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<i><br /></i></div>
Carmelahttp://www.blogger.com/profile/03845391222899064188noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-4911370453965133990.post-47089098047415357342013-03-02T17:19:00.004+01:002013-03-02T17:19:32.552+01:00Profumo di Sicilia: Panelle palermitane<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-fyC2HVMqX_0/UTIkZaSiw6I/AAAAAAAACgE/1NyNgAdPpB0/s1600/DSCN4108.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://1.bp.blogspot.com/-fyC2HVMqX_0/UTIkZaSiw6I/AAAAAAAACgE/1NyNgAdPpB0/s640/DSCN4108.jpg" width="640" /></a></div>
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<b><br /></b></div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-4zg0HDwTYb8/UTIlFKPjmFI/AAAAAAAACgU/vblO1D8bARQ/s1600/DSCN4111.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://2.bp.blogspot.com/-4zg0HDwTYb8/UTIlFKPjmFI/AAAAAAAACgU/vblO1D8bARQ/s640/DSCN4111.jpg" width="482" /></a><b>Con tanta gioia vi do il benvenuto al sesto appuntamento</b> con la rubrica che ormai sta dandomi diverse soddisfazioni, anche perché vi vedo interessanti e apertamente sensibili alla cultura culinaria siciliana. <i>Profumo di Sicilia </i>mi porta ogni mese a pensare, scegliere e assaggiare un pezzo della mia regione, cimentandomi a volte, come stavolta, con piatti sempre conosciuti, ma mai preparati prima dalle mie mani. Anche questo mese ne ho approfittato, e il fritto è tornato a "profumare" la mia cucina. Ma non bruciamo le tappe. Partiamo delle presentazioni, come si conviene. La provincia, a cui è dedicato l'appuntamento di Marzo, è Palermo, il capoluogo della Sicilia. Il fascino della città è di certo dovuto al suo passato movimentato, alle sue radici storiche, una costante importantissima nell'analisi della realtà siciliana, mix di culture, personalità e tradizioni: la presenza di fenici, arabi, normanni e spagnoli segnano il destino e il carattere di Palermo. Essendomi documentata sull'origine del nome (cosa che ho fatto anche per le altre province, perché penso che sia qualcosa di interessante ed emozionante), pare che i Fenici la chiamassero Zyz, ossia "fiore", forse per il fatto che i due fiumi che circondano Palermo rendevano la conformazione del posto simile ad un fiore. Ciò mi è sembrato molto suggestivo e non potevo non farvelo sapere. Artisticamente, quindi, le dominazioni e l'influenza orientale prevalente hanno lasciato tracce evidenti nei principali siti della zona palermitana. Una cosa che di Palermo non si può proprio non notare, poiché evidentissima e sovrastante, è il Monte Pellegrino, assolutamente bellissimo, imponente e visibile da ogni punto della città. Goethe, avendo fatto il suo Gran Tour come ogni giovane europeo di un certo rango, lo definì il più bel promontorio del mondo, pensate un po'! Tante sono le feste caratteristiche di Palermo, perché, come ormai avete imparato, <b>la Sicilia è folclore, movimento, danza, tradizione, simbolo e calore</b>: si pensi alla grande processione in onore della santa patrona Rosalia. Moltissime sono le personalità, in arte, politica e letteratura, legate a Palermo, ma mi va di ricordarvi due comici veri, stelle di un cinema sano e elevato, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, pietre miliari della risata più intelligente. Bene, sorridendo passiamo a parlar di cucina. Non sto a dirvi che la cassata siciliana è il dolce più rappresentativo di Palermo e della Sicilia tutta, ma mi è sembrato più opportuno concentrarmi su un altro aspetto culinario: la Sicilia è una delle patrie italiane del più autentico street food. Un esempio sono le panelle, le protagoniste di questo appuntamento: frittelle di farina di ceci e prezzemolo. In pratica è una specie di polenta, tagliata a quadrotti e fritta. I siciliani DOC la mangiano dentro panini morbidi ricoperti di sesamo (le cosiddette "mafalde ca' ciciulena"). E' stato divertentissimo prepararle e gustarle: dentro rimangono morbide, fuori croccanti grazie alla frittura. Sono semplici, sostanziose e corpose, danno energia e riempiono subito lo stomaco (ideale per uno spuntino improvviso o per una cena alternativa, quando non si ha voglia di mangiare primo, secondo e altro). Ora vi spiego come si fanno. </div>
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<b><br /></b></div>
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<b>Panelle palermitane </b></div>
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<b><br /></b></div>
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-47Nl0sDNai0/UTIkzI5dAAI/AAAAAAAACgM/xLL9rZjgfnA/s1600/DSCN4098.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://1.bp.blogspot.com/-47Nl0sDNai0/UTIkzI5dAAI/AAAAAAAACgM/xLL9rZjgfnA/s640/DSCN4098.jpg" width="640" /></a></div>
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<b><br /></b></div>
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<b><br /></b></div>
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<i><b>Ingredienti</b></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- 500 gr di farina di ceci (io ho usato <a href="http://www.molinochiavazza.it/">Molino Chiavazza</a>)</i></div>
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<i>- 1.5 di acqua</i></div>
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<i>- 1/2 cucchiaino raso di sale</i></div>
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<i>- manciata di pepe</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>- prezzemolo q.b.</i></div>
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<i>- olio di arachidi per friggere</i></div>
<br />
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<i><b>Preparazione.</b></i> In una pentola versate la farina, l'acqua, il sale e il pepe. Mescolate bene. Mettete sul fornello e, sempre mescolando con la frusta, fate in modo di ottenere un impasto compatto e omogeneo, stando attenti a non farlo attaccare al fondo. Appena vedete che si stacca un po' dai bordi, aggiungete del prezzemolo tritato, mescolate ancora e versate questo composto su un piano ricoperto di carta da forno. Stendete con l'aiuto di un cucchiaio di legno, realizzando un rettangolo grande dello spessore di 1 cm. Quando si è raffreddato, tagliatelo a quadrotti, nelle dimensioni che volete. Friggete le panelle ad una ad una in olio bollente, ambo i lati, e, quando sono dorate, adagiatele su della carta assorbente. Servite calde (magari dentro una buona "mafalda"). <i>Bon appètit</i>, e al prossimo appuntamento con <i>Profumo di semplicità</i>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Carmelahttp://www.blogger.com/profile/03845391222899064188noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-4911370453965133990.post-14206802589869490262013-02-22T16:09:00.000+01:002013-02-22T16:09:40.884+01:00Scaloppine al cartoccio con gelatina di dolcetto, radicchio e stracchino<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-qON4PxhcR4w/USd-ScKK1XI/AAAAAAAACbs/z4c_an_dRkQ/s1600/DSCN4049.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://1.bp.blogspot.com/-qON4PxhcR4w/USd-ScKK1XI/AAAAAAAACbs/z4c_an_dRkQ/s640/DSCN4049.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-TNo59KAQKUM/USeDhZBNcoI/AAAAAAAACb8/wrYqmJxCMoM/s1600/DSCN4047.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://3.bp.blogspot.com/-TNo59KAQKUM/USeDhZBNcoI/AAAAAAAACb8/wrYqmJxCMoM/s640/DSCN4047.jpg" width="482" /></a></div>
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<b><br /></b></div>
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<b><br /></b></div>
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<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Non sono una persona che ama bere</b>: mai stata ubriaca, dico davvero (e ne sono contenta, miei cari). Con il vino ho un rapporto amichevole e di cortesia, nel senso che ne bevo un goccetto d'accompagnamento in occasioni abbastanza rare (cene con amici e parenti, cerimonie varie). Per farvi capire, quando preparo un risotto non mi scolo una bottiglia, al massimo assaggio pochissimo. Ma, a parte la mia personale non-dipendenza da vino, l'accostamento cibo-vino è raffinato e perfetto. In cucina apprezzo moltissimo l'uso del vino nelle ricette e, quando nella boite magique di <a href="http://mprunotto.com/">Mariangela Prunotto</a> ho trovato la gelatina al dolcetto, ho spremuto bene le meningi per usarla al meglio, per valorizzarne il gusto particolare. L'idea è stata un po' bizzarra, stavolta, ma, visti i risultati, mi sembra anche simpatica. Ho pensato ad una scaloppina al cartoccio. Dovete sapere che la scaloppina da me va forte, è proprio gettonata, ve lo assicuro: quindi i miei commensali sono rimasti ovviamente contenti. L'uso del radicchio e dello stracchino mi è parso azzeccato: il gusto dolce della gelatina, assieme a quello del formaggio, si sposa con il sapore più stridente del radicchio. La cottura in cartoccio al forno ha donato alla carne la morbidezza giusta. Sono soddisfatta della ricetta, adesso ve la spiego.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-twh2oOpwAXM/USeAAKxq7DI/AAAAAAAACb0/IkJWyLhRKXo/s1600/DSCN4052.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://1.bp.blogspot.com/-twh2oOpwAXM/USeAAKxq7DI/AAAAAAAACb0/IkJWyLhRKXo/s640/DSCN4052.jpg" width="482" /></a></div>
<div style="text-align: right;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<i><b><br /></b></i>
<i><b><br /></b></i>
<i><b><br /></b></i>
<i><b><br /></b></i>
<div style="text-align: center;">
<i><b>Ingredienti</b></i></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: center;">
<i>- 4 fettine di vitello (sottili)</i></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: center;">
<i>- 1<a href="http://mprunotto.com/prodotti/gelatina-di-dolcetto/"> gelatina al Dolcetto di Mariangela Prunotto</a></i></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: center;">
<i>- 100 gr di stracchino</i></div>
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<i>- radicchio rosso q.b.</i></div>
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<i>- 1/2 scalogno</i></div>
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<i>- olio evo q.b.</i></div>
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<i>- farina 00 q.b.</i></div>
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<i>- sale e pepe q.b.</i></div>
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<i style="text-align: justify;"><b><br /></b></i></div>
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<i style="text-align: justify;"><b>Preparazione.</b></i><span style="text-align: justify;"> In una padella versate un po' d'olio extravergine d'oliva dove soffriggete mezzo scalogno tritato finemente e le foglie di radicchio tagliate a pezzi. Salate e pepate. Cuocete solo per qualche minuto e mettete da parte. Infarinate le fettine di vitello. Tagliate della carta da forno in forme circolari e al centro di ogni cerchio ponete la fettina infarinata. Cospargete questa con due cucchiaini di gelatina al dolcetto e 25 gr di stracchino. Ponete sopra una cucchiaiata di radicchio da voi preparato. Chiudete il cartoccio con un filo di spago. Infornate a 180° per dieci minuti. Aprite il cartoccio e servite calde le vostre scaloppine. </span><i style="text-align: justify;">Bon appètit.</i></div>
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<i>Con questa ricetta partecipo al Contest: <a href="http://arricciaspiccia-emanuela.blogspot.it/2013/01/Contest-Dolcemente-Salato-Prunotto-Sadler.html">Dolcemente salato</a></i></div>
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-KWqUBXJbA3Y/USeGAiak6vI/AAAAAAAACcE/scGYaAvlWs8/s1600/Dolcemente-Salato-Arricciaspiccia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://1.bp.blogspot.com/-KWqUBXJbA3Y/USeGAiak6vI/AAAAAAAACcE/scGYaAvlWs8/s200/Dolcemente-Salato-Arricciaspiccia.jpg" width="200" /></a></div>
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Carmelahttp://www.blogger.com/profile/03845391222899064188noreply@blogger.com12