La Caesar Salad naque nelle cucine di un ristorante a Tijuana, in Messico, grazie alla fantasia e all'estro dello chef italiano Cesare Cardini, emigrato negli Stati Uniti, dove mostrò la sua bravura e le sue doti culinarie, pur mantenendo sempre costante il ricordo della tradizione del "Bel Paese". Detto questo, a mo' di sapientona tutto-sa-e-tutto-dice, ammetto che, naturalmente e senza falsità, nel momento in cui lessi della Caesar Salad (che già conoscevo di nome e mangiata anche varie volte e vista in parecchi programmi di cucina), designata come ricetta del mese di giugno, beh - diciamola tutta - non avevo idea di come, quando, e soprattutto da chi fosse nata. E, come quando ci si interroga sul proprio naso dopo avercelo avuto in viso per tutta la vita (in maniera pirandelliana, esattamente!), mi son chiesta perché "Caesar". Oh, ciascuno, nella propria mente, si dà le spiegazioni che trova, mica argomentazioni da sofista, ecco! La prima cosa che pensai fu (è ridicola, ma ci sto scrivendo un post, quindi ve la devo dire per forza!) a Giulio Cesare intento a cucinare con la venerabile Julia Child. Forse di questa "fantasia" avrà colpa anche mio figlio, che ogni tanto ho sentito disquisire su argomenti di letteratura latina antica. Allora mi va di espandere questa mia (errata) associazione di idee, dettata dall'ignoranza e da un pizzico di follia sana, in una cosuccia che, al sol pensiero, mi fa sbellicare dalle risate. Ve lo prometto: dopo parlerò della ricetta, ma, prima, godetevi un po' 'sta scenetta (alcune frasi sono state realmente pronunciate da Julia Child, quindi non date a me la colpa!)
- Il dado è tratto, donna! - esclamò Giulio Cesare entrando con prepotenza nella cucina di Julia Child, allestita per un nuovo appuntamento del programma televisivo The French Chef. Le telecamere si spostarono al suo passaggio, tutti rimasero sbalorditi dai calzari, dalla toga e dallo spadone che teneva alla cintura. Qualche paggio lo seguiva (Bruto non c'era, aveva una congiura da preparare) e spargeva petali di rose dappertutto, invitando i cameramen a inchinarsi davanti al divo Cesare. Julia Child si stava sistemando la sua acconciatura sbarazzina e ripassava qualche battuta in francese che le casalinghe americane, in ogni caso, non avrebbero affatto capito. Udito il richiamo del generale, subito accorse a vedere che succedeva. Lo vide mentre cercava di convincere la truccatrice a giocare a dadi con lui, e allora, sagace com'era, fece un cenno al cameraman di turno. - Siamo in Onda!- disse lui, accendendo la telecamera. A causa delle luci accecanti dello show, Cesare si coprì gli occhi con la tunica, così come avrebbe fatto per non vedere le pugnalate di parecchi congiurati (era un tipo ripetitivo, Cesare). - Benvenuti nella Cucina di The French Chef, casalinghe degli Stati Uniti d'America. Oggi abbiamo un ospite ad allietare la nostra cucina: ecco a voi Giulio Cesare! - disse con aria comica Julia Child. Una telecamera fece il primo piano del viso di Cesare: una smorfia fu visualizzata negli schermi vecchiotti di americani affamati di hamburgers. cesare non capì cosa succedeva, ma stese al gioco. - Donna, se vuoi la pace, preparami qualcosa di buono! - disse alla cuoca, avvicinandosi ai fornelli. - Oggi si prepara la Caesar Salad, caro ospite, quindi cominciamo subito dal pollo. Sai, Cesare, massaggio sempre il pollo con una generosa quantità di burro. Perché? Beh, credo che al pollo piaccia. E cosa ancora più importante, mi piace farlo!- esclamò prendendo un buon petto di pollo.
- Farai il massaggio dopo avermi cucinato un buon pranzetto! Dai a Cesare quel che è di Cesare, donna! - le rispose come comandando una legione. Si misero insieme a tagliare lattuga, a cucinare il pollo, a preparare la salsa. Cesare osservava con aria stranita i movimenti della donna e, ogni tanto, dava uno sguardo a quegli aggeggi luccicanti e riflettenti che lo attorniavano come un gruppo di nemici. - Sei francese, donna? Dovresti leggere il mio De bello Gallico, invece di perder tempo a massaggiar polli - ridacchiò diretto alla Child, dato che stava canticchiando la Marsigliese a squarciagola. - In Francia, o come dici tu, in Gallia, ho imparato una cosa: se sei sola in cucina e ti cade l’agnello per terra, raccoglilo. Chi mai lo verrà a sapere? - disse guardando verso il cameraman. Cesare non approvò molto, ma aiutò la donna ad impiattare. Si spostarono allora in un'altra parte dello studio, adibito a ristorantino della Belle Epoque, con tanto di lampadari luccicanti e fumo nauseabondo di sigarette (Cesare pensò che ci fosse un incendio!). -Penso che ogni donna dovrebbe avere una fiamma ossidrica - disse, a quel proposito, la cuoca. Si sedettero con una Caesar Salad ciascuno e Cesare stava per cominciare a divorare tutto. Ma Julia Child lo fermò: - Saluta il pubblico delle casalinghe americane incompetenti, non è educato mangiare senza salutare! Cesare fece un cenno al cameraman e gli chiese un primo piano. Poi, trionfante come se avesse vinto una battaglia, disse a tutta voce: - Venni, vidi e Mangiai!
Io sto morendo dal ridere, ma adesso mi tocca ritornar seria (e sapientona?) per potervi illustrare la mia versione della Caesar Salad. Io ho usato, a parte gli ingredienti indicati da Leo, cetrioli, mandorle, una salsina carina carina (denominata Senza Nome, perché è stata frutto delle mie paturnie mentali, perché, se esiste già così, non ne ho la più pallida idea!) e dei crostini speziati homemade, ideali per un'insalata come questa, ma anche da soli, per uno squisito aperitivo.
My Caesar Salad con Salsa Senza Nome e crostini speziati
Ingredienti
Per la Caesar Salad
- 1 insalata trocadero
- 1 manciata di mandorle tostate
- 1 cetriolo lungo
- 1 petto di pollo
Per la Salsa Senza Nome
- 3 cucchiai di olio EVO
- 100 ml di panna liquida fresca
- 2 cucchiaini di maionese
- 2 cucchiaini di senape
- 3 gocce di Salsa Worcestershire
- aceto di mele q.b.
- pepe q.b.
- 1/2 cipolla piccola
Per i crostini speziati
- 250 gr di farina di semola di grano duro
- 100 ml di acqua tiepida
- 1/2 cucchiaino di zucchero
- 12 gr di lievito di birra
- 3 cucchiai di olio EVO
- 1 pizzico di sale
- 2 cucchiai di grana
- 1 cucchiaio di semi di sesamo
- 1 cucchiaio di origano
- sale e pepe q.b.
- (altro) olio Evo q.b.
Preparazione. Cominciate dai crostini. Fate una fontana con la farina, di lato un pizzico di sale. Nell'acqua tiepida mettete lo zucchero e qui sciogliete il lievito; al centro della fontana mettete l'olio d'oliva e quest'acqua col lievito. Mescolate e cominciate a impastare fino a formare un panetto liscio ed omogeneo, che ricoprite con un panno. Lasciatelo in un luogo asciutto per farlo lievitare per circa un'ora. Quando è raddoppiato, prendete un pizzico del vostro impasto e formate tante palline, più grosse di una nocciola. In una ciotola mettete dell'olio d'oliva, in un altro mescolate sesamo, grana, origano, sale, pepe. Prendete una pallina, schiacciatela, bagnatela da un lato solo nell'olio e appoggiatela nel miscuglio di spezie. Ponete i crostini su una teglia ricoperta da carta da forno. Schiacciate ancora delicatamente con la punta delle dite e con una forchetta punzecchiate la superficie. Infornate a 200-220° per circa 10 minuti (appena sono ben dorati e croccanti, tirateli fuori!). Passate al pollo. (Massaggiatelo, se vi va, come fa Julia Child!). Ponete il petto su una padella antiaderente precedentemente riscaldata. Fatelo ben cotta, da tutti i suoi lati, poi salate e pepate solo leggermente. Passate alla salsa Senza Nome. In un barattolo mettete insieme olio, senape, maionese. Mescolate. Aggiungete la panna, le gocce di Worcenstershire. Mescolate. Pepate e mettete anche un po' di cipolla tritata davvero finemente e l'aceto di mele a piacere. Ecco pronto il condimento. Ora lavate l'insalata, asciugatela bene e ponetela a fondo del piatto o dell'insalatiera. Inserite il petto di pollo tagliato a listarelle, i cetrioli a rondelle, le mandorle tostate e condite con la Salsa Senza Nome. Come al solito, ma oggi ancor di più, Bon appètit!
Con questa ricetta partecipo alla Sfida di Giugno dell'MTC, Caesar Salad