Oggi ho sostenuto una Mission (Im)possible: preparare una ricetta sana, simpatica, soddisfacente e sbrigativa, in poco meno di 30 minuti. Mi son detta: ce la posso fare. Mi son detta: lo devo fare. Mi son detta: puntiamo il cronometro. Sì, ho voluto cimentarmi, ho voluto mettermi alla prova. E sapete perché? Perché c'è ancora chi frequenta più il banco dei surgelati che i propri fornelli; perché c'è chi pensa di non avere la forza di cucinare, dopo una giornata di lavoro o di studio; perché c'è chi è assorbito quotidianamente dagli impegni, dalle preoccupazioni, dai telegiornali, e non riesce più a godersi una mezzora tutta per sé (figuratevi una stanza, di questi tempi costa caro l'affitto, vero, Virginia Woolf?); perché c'è chi rientra tardi la sera e trova il supermercato vuoto, spento, ma un fastfood ancora aperto; perché c'è chi ha perso l'amore per il cibo e per la cucina, e crede che questo affetto sia irreversibile, e mai più tornerà indietro. Ebbene, io non ci sto: la Mission (Im)possible di quest'oggi è recuperare quella gioia di fare, quel soffio vitale di brio, quell'entusiasmo nel cercare gli ingredienti giusti, quell'innamoramento graduale, l'emozione della prima forchettata. La felicità si costruisce impastando e non frugando tra scatolette taglienti; la serenità lievita come un buon panettone e non sta in un panino sconosciuto; l'euforia schizza sul cuore come olio bollente e non ha il suono del microonde. Sono fiduciosa e spero che la mia missione (che penso sia riuscita secondo i piani) sia valsa a qualcosa. La ricetta con cui mi sono sottoposta alla prova è un secondo piatto semplicissimo, delicato, salutare. Prima di partire con l'esperimento con il procedimento, è bene che io inserisca qualche buona premessa.
Premessa numero uno: tutti coloro che intendono preparare un piatto come si comanda, devono disintossicarsi dal banco "Alimenti surgelati per lavoratori stacanovisti" e da quello di "Monoporzioni striminzite per laureandi senza casa". Per disintossicarsi bisogna recarsi alla sede principale dello studio integrativo "Cattivi consumatori anonimi".
Premessa numero due: è assolutamente vietato preparare suddetto piatto con ingredienti non freschi, che siano in scatola, in lattina, in polvere, in boccetta, in spray. E' consentito recarsi al (super)mercato per ricercare ingredienti di stagione, possibilmente riconoscibili, etichettati e dalla sicura provenienza (non sono ammessi OGM, quindi).
Premessa numero tre: se si è decisi a non seguire una delle due premesse di cui sopra, non si potrà mai superare la Mission (Im)possible e, di conseguenza, salvare l'organismo dagli alieni che abitano i surgelati e dalla colonia di marziani indiavolati che popolano le bustine di cibo "pronto". Il corpo, quindi, si autodistruggerà, in breve tempo.
Nel caso in cui le premesse siano state seguite alla lettera, è ora possibile cominciare dal reperimento degli ingredienti. Vi servono: 200 gr di petto di pollo (non vi azzardate a comprare i bocconcini di pollo surgelati, è un'eresia!); 2-3 cucchiai di farina 00 q.b. (no, non la trovate nel banco frigo, se è questo che stavate pensando); 300 gr di piselli freschi (ho detto "freschi", quindi dovete comprare dei bei baccelli, e non delle scatoline da collezionare - io, per la cronaca, ho usato i miei piselli di orto, di cui vado fierissima!); 1 scalogno (non vi preoccupate, la disintossicazione è una cosa dura, provoca amnesia, ed è normale che non ricordiate cosa sia); latte parzialmente scremato q.b. (se non fate colazione da tanto tempo, fate un corso accelerato su latte e latticini, mi raccomando); olio extravergine d'oliva q.b. (sì, serve per anche friggere, ma non è quello che vedete nei fastfood!); sale e pepe nero q.b. (questi ve li ricordate, chissà quanto ne mettete sulle patatine fritte, mannaggia a voi). Bene, adesso siete pronti per cominciare davvero: munitevi di tutti gli ingredienti qui sopra elencati e, come regola principale, disponeteli sul vostro piano di lavoro, per evitare perdite di tempo e ricerche al tesoro di ingredienti persi in dispense-sabbie mobili. Siete ancora vivi? Allora procediamo sul serio, ragazzi. Io punto il cronometro: pronti, partenza, via!
Ore 20:00 (prendiamo quest'orario come punto di partenza, perché potrebbe essere quello più indicato per mettervi ai fornelli, appena rientrati a casa dal lavoro, per esempio): tutto tace in cucina. Togliete i piselli dai baccelli e, nel frattempo, mettete a scaldare dell'acqua in un pentolino, con un pizzico di sale. Quando avete terminato (non ci vuole tanto, suvvia!) mettete i piselli nel pentolino e fateli bollire un po'. Non siate lenti: il tempo scorre.
Ore 20:05: il passaggio numero due sarà impegnativo, fate molta attenzione ai raggi laser, mi raccomando. Tagliate a tocchetti piuttosto piccoli, più o meno simili il vostro bel petto di pollo. Se siete riusciti a farlo, siete già sulla buona strada: ma non mollate adesso, resistete dall'accendere la televisione, perché c'è ancora tanto da fare.
Ore 20:08: il pollo è tagliato bene? Allora ci siamo, adesso dovete infarinarlo. Un consiglio anti- spreco di tempo, un consiglio da vera Mission (Im)possible: mettete la farina in un sacchetto di plastica per alimenti e mettetevi dentro anche i vostri tocchetti. Agitate un po': se avete seguito alla lettera, il risultato della operazione sarà un'infarinatura super rapida. Togliete i tocchetti dal sacchetto: operazione completata con successo.
Ore 20:10: non prendete tutto alla leggera, è vero che mancano venti minuti alla fine della prova, ma siamo solo a meno di metà del percorso! Tritate lo scalogno finemente e mettete a scaldare una pentola con un filo d'olio extravergine d'oliva (annusate la sua bontà, la sua fragranza: siete ancora convinti che sia olio per friggere?)
Ore 20:12: ci siamo, ecco che arriva la cottura vera e propria. Scolate i piselli, mettete lo scalogno nella pentola con l'olio e aggiungete anche i vostri bellissimi tocchetti di pollo infarinati. Li sentite un po' sfrigolare? Questi suoni sono musica per le vostre orecchie: ascoltate, ascoltate, ma ogni tanto date pure una mescolata e non siate pigri (ché il pollo non si cuoce mica da solo, ha bisogno del vostro olio di gomito!).
Ore 20:17: la missione sta per volgere al termine: resistete, abbiate fiducia. Passati questi primi cinque minuti di cottura, versate in pentola anche i piselli che avevate sbiancato precedentemente. A questo punto è il momento di salare. No, non come fate di solito con le patatine surgelate: salate poco, ché troppo sale fa male. Il giusto, la via di mezzo, la misura, poco quanto basta, ecco. E ricordate: è sale, non zucchero (non si sa mai!).
Ore 20:21: ora viene il bello, state accorti e non abbiate paura, siete alla fine del cerchio. Versate il latte parzialmente scremato, quanto basta per ricoprire i tocchetti. Non fateli affogare, per amor del cielo, non sono mica i vostri nemici: sono il vostro cibo, la vostra creazione, la vostra cena. Amate ciò che mangiate, ciò che cucinate: non sapete quanto amore per voi vi verrà restituito.
Ore 20:25: avanti, fate un respiro di sollievo. Passati questi pochi minuti, il latte si sarà addensato e ristretto. Ci siete: spegnete il fuoco e pepate. Anche qui, devo ripetervelo: non abusate col pepe, anche se la missione sembra essere andata a gonfie vele. Il premio maggiore sarà la soddisfazione, ma una sana. Vi sentirete bene e con la pancia piena di buone cose, questa è la ricompensa giusta per voi.
Ore 20:29: ad un minuto dalla fine, ce l'avete fatta, ad un minuto dalla fine, avete completato la missione. Servitevi i tocchetti e fatelo con la grazia di un buon cuoco: ma servitelo per voi. Lo so che la tovaglia non è di lino. Lo so che non c'è nessuno con voi, che sono i libri da studiare o il conto del mese a farvi compagnia. Ma non importa: voi meritate un bel piatto, proprio bello. Bello come voi, come il vostro impegno.
Ore 20:30: il momento della prima forchettata. La Missione è divenuta Possibile e gli sforzi sono valsi a molto. Vi sentite sazi: d'amor proprio, di gioia, di tranquillità. Non accendete la tivù. Io vi consiglio un po' di musica, quella che più amate. Ascoltate il cibo, ascoltate la musica: ascoltate il vostro cuore che batte, il vostro stomaco che ringrazia, la vostra felicità fatta in casa. Bon appètit.
Con questa ricetta partecipo al Contest: Happyness is homemade
Non solo la ricetta è buona e veloce... ma il post è veramente stupendo.. è vero a volte siamo assorbiti da tutto ciò che ci circonda corriamo e ci dimentichiamo di dedicarci qualche minuto tutto per noi, anche solo per cucinarci un piatto caldo..
RispondiEliminaComplimenti per l'idea e per la buona riuscita della ricetta.. :)
Un Abbraccio
Le Golose Creazioni di Luana
Ti ringrazio, per questo post e per questa ricetta mi sono davvero impegnata per esprimere, anche divertendomi, quello che provo per la cucina, cercando di farlo "arrivare" a chi legge :) Grazie tante, Luana!
Eliminadavvero bella riceTTA..COMPLIMENTI anche il blog!!!
RispondiEliminaGrazie grazie, Annalisa! :)
Eliminagrande!!! che piano di lavoro.. hai preparato un'ottimo e veloce piattino, è proprio vero che basta anche poco tempo per creare cenette da leccarsi i baffi!!
RispondiEliminagrazie di esser passata da me, son contenta di conoscerti!!! a presto
Contenta sono io di conoscerti, Tiziana :) I piatti semplici possono a volte rivelare una bontà ancestrale che può prescindere dall'astrusità di tecniche complicate, infatti :) Grazie, e a presto! :)
EliminaCarmela, che ti devo dire, mi sono innamorata del tuo post...è fantastico, hai colto esattamente, con ironia ma anche con serietà, lo spirito del contest! Inserisco la tua ricetta senza dubbio, ti ringrazio di cuore e ti faccio un grosso in bocca al lupo!
RispondiEliminaA presto :)
P.S: ho cambiato in corsa le categorie, le ho portate a quattro, se vuoi passa a controllare nel post, questa se sei d'accordo andrà in quelle di terra!
Baci!
Sono felicissima che ti sia piaciuto il modo in cui ho presentato il tutto: è stato uno spasso ^^ Grazie a te, e va benissimo la categoria Di terra, ovviamente :)
EliminaCara Carmela,
RispondiEliminase si entra nel tunnel del "Fatto in casa", non se ne esce più. E' una di quelle dipendenze da cui io non voglio guarire. Adesso ho anche preso fiducia nei lievitati e presto sono certa che mi lascerò corrompere da altre diavolerie come il lievito madre :)))
Quello che ti invidio maggiormente di questa stupenda ricetta, sono quei bellissimi piselli di cui si intravede anche un fiore...sembra un miracolo...di così belli io qui non ne ho mai trovati.
In bocca al lupo per il contest. Un bacione, Pat
Quando mi scrivi, Patty, mi rendi orgogliosa delle mie ricette, mi fai anche arrossire ^^ Il lievito madre mi incuriosisce tanto, prima o poi so di certo che ci corromperà entrambe, appunto! I piselli del mio orto sono speciali per me, e non puoi immaginare la soddisfazione nel vedere che ti abbiano colpito :) Grazie, di cuore, cara Patty :)
EliminaCara Carmela, un post che mi piacerebbe incorniciare e incollare in ogni supermercato accanto al banco dei surgelati ;)
RispondiEliminaOltre alla bontà questa ricetta mi piace anche per la velocità di esecuzione, perfetta e ottima.
La foto dei piselli è spettacolare, una meraviglia!
Sarebbe un onore per me, Loredana, eheh ^^ Grazie davvero tanto anche a te, soprattutto per i complimenti alla foto (non so nemmeno come abbia fatto a farla, piace tanto anche a me!) Merci, Loredana, merci beaucoup :)
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